Chagall

Chagall DAL 24 MARZO ALLA CAM Chagall Di opo aver chiuso con 1155.000 visitatori la colossale mostra sull'Africa, la GaUeria d'Arte Modema si rimette in gioco e subito rilancia inaugurando mercoledì 23 marzo alle 18 una vasta antologica dedicata a «Marc ChagaU. Un Maestro del Novecento», nel cinquantenario deUa straordinaria esposizione ordinata dall'artista stesso a Torino, la prima grande mostra dopo U lungo esUio americano. Come già quella deU'arte africana, anche questa rassegna è organizzata da Artificio Skira di Firenze (U medesimo gruppo di curatori organizzerà un'altra grande retrospettiva chagalUana U prossimo anno a Mosca e San Pietroburgo) e giunge a Torino per iniziativa deU'assessore aUa cultura del Comune, Fiorenzo Alfieri. Questa volta, però, non c'è invasione di campo e le opere di Marc ChagaU occupano soltanto le sale del piano sotterraneo deUa Gam, queUe da sempre riservate alle mostre temporanee. Così le opere deU'Ottocento e del Novecento, deUa coUezione permanente del museo, subito dopo Pasqua potranno ritornare neUe loro sede abituale, al primo piano, con un aUestimento tutto nuovo, curato dal direttore della Gam, Pier Giovanni CastagnoU. Ma veniamo a ChagaU, un artista davvero celeberrimo, nato nel 1887 in Russia a Vitebsk, «la città triste e gaia», e morto nel 1985 a Vence, in Francia, aUa beUa età di 98 anni. FigUo di modesti commercianti ebrei. ottiene dalla madre di lasciare l'attività di famigUa per seguire la sua vocazione d'artista. Nel 1907 va a studiare alla Scuola della Società Imperiale deUe BeUe Arti di Pietroburgo e si mantiene dipingendo le insegne dei negozi. A Pietroburgo trova un ambiente intellettualmente aperto che ha come modeUo culturale la Francia e, infatti, nel 1910 lascia la Russia per andare a Parigi, dove affitta uno studio e conosce Lèger, Archipenko, Modigliani e Soutine. La sua pittura, inizialmente quasi naif, ispirata com'è ai paesaggi e al folklore deUa Russia contadina dei dintorni di Vitebsk, via via si rinnova avvicinandosi prima ai Fauves e poi al cubismo. Ma da quest'ultima avanguardia ChagaU ben presto s'allontana perché la ritiene troppo «reaUsta». Diventa, invece, amico di Delaunay, cubista sì, ma orfico. Questa dimensione onirica e pre-surrealista, che connota tutte le opere di Cha-

Persone citate: Chagall, Delaunay, Fiorenzo Alfieri, Modigliani, Pier Giovanni Castagnou, Soutine