«Pachistani, insorgete in nome di Bin Laden»

«Pachistani, insorgete in nome di Bin Laden» UN'AUDIOCASSETTA DI AL ZAWAHIRI, IL NUMERO DUE DI AL QAEDA «Pachistani, insorgete in nome di Bin Laden» Da due settimane il governo di Islamabad e gli americani gli danno la caccia nelle zone tribali. «Soldati, il collaborazionista Musharraf vi ha ridotto in miseria. E' un traditore dei musulmani» Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK «Ogni cittadino deve lavorare sodo al fine di riuscire a rovesciare un govemo collaborazionista cbe continua a sottomettere il Pakistan al volere degli Stati Uniti». L'invito alla rivolta popolare ed al colpo di stato contro il presidente Pervez Musharraf arriva da una cassetta audio resa pubblica dalla tv araba al-Jazeera ed attribuita ad Ayman al-Zawahiri, l'ideologo di Al Qaeda e vice di Osama bin Laden a cui proprio le truppe pakistane stanno dando la caccia da oltre una settimana nelle regioni meridionali del Waziristan. «Musharraf sta tentando di pugnalare la resistenza afghana alle spalle afferma il nastro, che gli analisti della Cia stanno analizzando per accertarne la paternità - la verità su quest'uomo è che si tratta di un traditore, un assassino di musulmani». Il desiderio di Al Qaeda di liquidare Musharraft non è una novità:,scampato recentemente per due volte di seguito ad attentati con autobomba nelle vie di Karachi, il presidente è considerato dai fondamentalisti un nemico giurato per essersi schierato nell'autunno del 2001 con gli Stati Uniti contro gli stessi taleban che aveva aiutato a conquistare il potere a Kabul. La novità del nastro sta nel fatto che si tratta di un appello diretto alla popolazione. Al Oaeda sembra sicura di avere un seguito tale da poter tentare di rovesciare il presidente. Al-Zawahiri scommette sulla mobilitazione delle autorità religiose islamiche: «Incitate la vostra nazione a combattere i soldati del Diavolo, a rivoltarsi contro il traditore ed a cacciare i crociati», ovvero le truppe degli Stati Uniti. Non si può escludere che la virulenza della sfida a Musharraft sia frutto della battaglia di Wana, che resta circondata da molti interrogativi. Il nastro è stato diffuso all'inizio della seconda settimana di operazioni nel Waziristan, dove migliaia di soldati pakistani sono impegnati con elicotteri ed artiglieria a braccare miliziani di Al Qaeda e taleban che godono del sostegno delle tribù locali. Otto giorni fa il presidente Musharraft lanciò le truppe nell'offensiva convinto di aver accerchiato un «obiettivo di alto valore» che avrebbe potuto essere proprio il medico al-Zawahiri, fondatore della Jihad islamica e considerato l'ideatore dell'attacco dell'Il settembre. L'assalto in forze da parte dei pakistani ha causato fino a questo momento oltre venti vittime fra i miliziani arabi, ceceni, uzbeki e pakistani - e numerosi morti fra i civili dell'area ma al-Zawahiri - o chi per lui vi si rifugiava - è riuscito a sfuggire grazie ad un tunnel sotterraneo scavato sotto i villaggi e lungo oltre due chilometri. Il nastro diffuso da al-Jazeera contiene un riferimento diretto agli scontri avvenuti: «Mi rivolgo all'esercito pakistano, a voi poveri soldati ridotti da Musharraf in condizioni miserabili, è stato lui a rovinare le vostre difese naturali, costituite dalle tribù situate lungo i confini, ed a rimuove¬ re le armi nucleari, fino a quando continuerete a tacere, accetterete che il Pakistan sia diviso ancora una volta?» come già avvenuto con la perdita a vantaggio dell'India delle zone del Kashmir che i fondamentalisti rivendicano. «La voce della cassetta è di una figura di spicco che è capace di uccidere uomini, donne e bambini perché lo ha già fatto» commenta il Segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld. La sfida a Musharraft arriva in coincidenza con la giornata di protesta di alcuni partiti islamici, che scenderanno oggi in piazza per contestare l'operazione militare nel Waziristan del Sud ed esprimere appoggio alle tribù pashtun per i danni e le vittime che hanno subito. Poche ore prima della diffusione della cassetta il Pentagono aveva confermato l'invio in Afghanistan di nuovi contingenti - almeno duemila marines provenienti da Camp Lejeune in North Carolina - destinati a sostenere l'offensiva di primavera «Mountain Storm» tesa a catturare ed eliminare ciò che resta dei taleban e di Al Qaeda. Una postazione pachistana a Wana dove è caccia ad Al Zawahiri (sopra)