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Turisti per gusto istruzioni per l'uso CONVEGNO SULL'ENOGASTRONOMIA ALLA BOCCONI Turisti per gusto istruzioni per l'uso Rocco Moliterni ORMAI è una vera e propria moda testimoniata dal boom delle riviste e delle agenzie specializzate: c'è sempre più gente che viaggia per visitare quel territorio dove potrà assaggiare un particolare prosciutto o un formaggio che solo lì si produce per le speciale condizioni di sole e di vento. C'è chi fa chilometri per raggiungere il ristorante «stellato» indicato dalla Michelin e la cantina dove si nasce un «cru» unico al mondo. Ad analizzare questa realtà è ora Turisti per gusto. Enogastronomia, territorio, sostenibilità, un volume (De Agostini editore) realizzato da Magda Antonioli Corigliano e Giovanni Vigano, rispettivamente direttrice e docente al Met, il Master in economia del turismo della Bocconi di Milano. «Oltre a trarre ;C; utili indicazioni spiegano gh autori nella prefazione - dagli esempi di eccellenza e più in generale da quanto di positivo fatto in questi ultimi anni, si impongono non poche riflessioni che possono contribuire ad avviare una parziale demitizzazione del fenomeno». Per il turismo enogastronomico c'è il pericolo che accada quanto denunciato in ima recente convention a Lisbona per r« ecoturismo» in generale: i sempre più frequenti viaggi in Antartide per osservare i pinguini o in Australia per vedere e ultime specie di rari animali rischiano di danneggiare irrimediabilmente un ecosistema in precario equilibrio. Tra le indicazioni che emergono dal volume per evitare che il turismo enogastronomico si risolva in ima bolla passeggera c'è in primo luogo la «qualità»: «La qualità è essenzialmente "garanzia"-, garanzia dì trovare effettivamente ciò che viene promesso, di poter entrare in contatto con la cultura locale, di poter fare o visitare ciò che viene indicato, di avere i prodotti richiesti e Un fenomeche ha indoa improvvisa raddoppi non le loro imitazioni, di vedersi richiesto un prezzo corretto». Sì perché il successo del fenomeno ha indotto alcuni a improvvisare: si pensa che r«enoturista» sia un pollo da spennare e magari gh si propinano prodotti non all'altezza o a un prezzo raddoppiato. Un ruolo decisivo è svolto dai canali di comunicazione. L'attuale proliferazione di strumenti informativi in questo campo «ha certamente una sua legittimità quale risposta a interessi specifici dei diversi target di destinatari, ma suscita in alcuni casi qualche sospetto di improvvisazione e banalizzazione». Per gli autori del volume «la sostenibilità del processo di valorizzazione delle produzioni tipiche agroalimentari, così come della diffusione dell'interesse per un turismo enogastronomico, passa necessariamente attraverso la crescita di "ima cultura dei valori". Educare ai valori significa porre le basi per la crescita di "consumi consapevoli" e di modelli di comportamento sostenibile». La sostenibilità è il filo rosso che attraversa tutto il volume: «non per una sorta di riferimento di moda, ma per la convinzione che operare in questa prospettiva sia assolutamente necessario per il bene stesso delle produzioni tipiche e dei territori a valenza enogastronomica». Turisti per gusto sarà presentato oggi, alle 15,30, all'Università Bocconi di Milano, neh'ambito di un convegno cui partecipano, con gli autori, Pierdomenico Garrone, presidente dell'Enoteca d'Italia, Alfredo Somoza, presidente dell'Associazione italiana turismo responsabile, Silvio Barbero, segretario nazionale di Slow Food, Alberto Dragone, direttore editoriale della De Agostini Editore. Aprirà i lavori il rettore della Bocconi Carlo Sacchi, li chiuderà Teresio Delfino, sottosegretario alle Politiche agricole. no di successo tto alcuni are e snesso are i prezzi Un fenomeno di successo che ha indotto alcuni a improvvisare e snesso a raddoppiare i prezzi