La maestra: toglierò il velo se me lo chiedono i bambini di Francesca Paci

La maestra: toglierò il velo se me lo chiedono i bambini L'EDUCATRICE ACCOLTA DA UN ASILO PUBBLICO DI IVREA La maestra: toglierò il velo se me lo chiedono i bambini «La società multietnica nasce dai più piccoli. Non accetto imposizioni» Francesca Paci inviata a IVREA Lunedì mattina alle nove la maestra Fatima comincerà il suo tirocinio all'asilo comunale d'Ivrea. La borsa con i libri a tracolla come una scolaretta elementare, i mocassini bassi e comodi, il foulard bianco punteggiato di minuscole margherite stretto sotto il mento con una spilla. Alla serrata del nido privato «Miele Cri Cri» di Samone, dove la donna era stata respinta ima settimana fa perché indossava l'hijàb, il velo islamico, il sindaco eporediese Fiorenzo Grijuela replica spalancando le porte. In nome della «tradizionale tolleranza locale» la struttura cittadina offre a Fatima Mouayche le cinquecento ore necessarie al diploma d'educatrice d'infanzia. Se i centotrenta bimbi ospiti le chiederanno del capo coperto, la donna spiegherà le regole della sua religione e libererà i lunghi capelh. A patto, avverte, confortata dall'imam Abderrahim Bahreddine, «che non ci siano uomini adulti nei paraggi». L'incidente è chiuso, confidano in Comune. Di più. L'assessore all'istruzione Andrea Benedino rilancia: «Abbiamo presentato ima mozione per chiedere l'elezione di un consighere straniero delegato all'immigrazio¬ ne». Ci vorrà tempo. Per questo il caso di Samone ha sollevato tante polemiche. «La società multietnica comincia dai più piccini», osserva Fatima, che ha due figli nati a Torino e perfettamente integrati con i compagni italiani. L'esempio della Francia, dove il governo Raffarin ha approva¬ to una legge che vieta l'ostentazione di simboli religiosi nelle scuole, hijab compreso, a Ivrea non attecchisce. Contro l'inte;ralismo religioso la baionetta alca è un'arma spuntata. Questa città del Canavese guarda piuttosto ai benefìci che la contiguità con la democrazia porta ai paesi meno liberali. Proibisci il foulard e otterrai in cambio la cultura antagonista che moltiplica nelle università di Parigi le ragazze musulmane con il capo coperto e porta nei negozi la bambola velata Rezzane, la risposta islamica alla Barine americana. Ivrea preferisce il dialogo. Anche perché la storia di Fatima contiene una lezione per tutti. Sentite il sindaco Fiorenzo Grijuela, diessino: «La vicenda di Samone è l'esempio di quel che accade se continuiamo a creare strutture private per rispondere alla richiesta di servizi. Di fatto le strutture private sono condizionate dal cliente che paga e, legittimamente, avanza le sue richieste». La direzione del nido «Miele Cri Cri» aveva motivato il rifiuto di Fatima con la preoccupazione dei genitori-clienti, spaventati dal possibile turbamento dei figli di fronte ad una maestra con il foulard sul capo. «I bambini non hanno paura, sono i grandi a rovesciare su di loro preoccupazioni e diffidenze». Fatima Mouayche parla poco, a voce bassissima, racconta che mai, in nove anni, ha avuto problemi con ragazzini italiani. Lo ripete da tre giorni, porta sempre lo stesso esempio della scuola dove si reca ogni giorno a prendere i suoi piccoli e gioca con i loro compagni sorridenti. Dice che incontrerebbe le direttrici dell'asilo di Samone se volessero riceverla. Spiegherebbe allora quello che la porta serrata le ha impedito. Che avrebbe tolto l'hijab se fosse stato davvero un problema, ma solo in assenza di uomini adulti. Per conciliazione, beninteso, nessuna arrendevolezza. Fatima serra le mascelle ed alza il tono, è l'unica volta che gli occhi scuri dietro gli occhiali grandi dalla montatura dorata sembrano ostili, quasi minacciosi: «Avrei scoperto il capo in segno di disponibilità, lo ripeto. Ma sarebbe stata una mia scelta. Non accetto imposizioni da nessuno e ribadisco che sono nel pieno diritlo d'indossare il foulard secondo le regole della mia religione». Al nido comunale d'Ivrea, lunedì mattina, Fatima arriverà vestita come vuole. Centotrenta bambini la riempiranno di domande curiose come l'infanzia, tirando magari ad indovinare di che colore ha i capelli \a nuova maestra. «Preoccupazioni e diffidenze appartengono al mondo degli adulti» «Ho il pieno diritto di indossare il foulard e di rispettare la mia religione» Fatima Mouayche L'asilo comunale di Ivrea le ha offerto la possibilità di completare il suo tirocinio ■—^«««s, ^. Una scuola multietnica

Persone citate: Abderrahim Bahreddine, Andrea Benedino, Fatima Mouayche, Fiorenzo Grijuela