CIRCOLO è bello

CIRCOLO è bello IL RITMO DELLA CITTA' CIRCOLO è bello FABRIZIO VESPA Solo a Torino se ne contano più di 600. Intorno si muovono decine di migliaia di associati e centinaia di iniziative. Sono i circoli, associazioni senza fini di lucro fra persone che vogliono promuovere in modo comunitario un'attività culturale, ricreativa, solidale, sportiva e sociale in genere. Eredi delle case del popolo e delle società operaie di mutuo soccorso come nel caso dell'Arci (Associazione Ricreativa Culturale Italiana), nate intorno alla rete dei club polivalenti e delle società sportive radicate su tutto il territorio come nel caso dell'Aics (Associazione Italiana Cultura e Sport) o legate all'opera di gruppi di lavoratori la cui opera ba ramificazioni attive in tutto il mondo come le Adi (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani), per citare solo alcune delle realtà più importanti a livello nazionale, rappresentano la punta più alta e diffusa di organizzazione del tempo libero. Di sicuro la voglia di mettersi insieme, facendo fronte a mancanze e difficoltà del tessuto urbano, la penuria di spazi per suonare, il bisogno di creare network alternativi rispetto agli organi culturali già consolidati, l'esigenza di creare strutture ricreative e sportive anche in zone dove mancano servizi e assistenza, l'urgenza di promuovere progetti di intervento sociale senza sponsorizzazioni politiche, concorrono oggi più che nel passato ad una rinnovata primavera dei circoli e delle associazioni culturali. «Le prerogative di un circolo - commenta Roberto Tos , presidente del circolo Amantes e dirigente Arci - sono tante, ma tra queste il circolo deve sempre mantenerne una dominante: avere un progetto culturale in cui l'attività di somministrazione di bevande e alcolici resta perciò marginale. Nell'ultimo periodo questa forma di organizzazione ba avuto una ricaduta così capillare sulla città che i nostri stimoli vengono raccolti sempre di più anche dai locali pubblici e realtà affini, che stanno intensificando un tipo di programmazione in cui, per esempio, abbondano mostre, concerti ed eventi artistici di vario tipo, favorendo un miglioramento complessivo del livello medio delle proposte nei ritrovi cittadini. Inoltre, se tempo addietro chiedere la tessera d'iscrizione al circolo per entrare era visto con fastidio, adesso, anche questo fa quasi moda». La forma del circolo sta diventando quindi il laboratorio e il modo più interessante per progettare i luoghi d'incontro del futuro e ottimizzare le possibilità di quelli già esistenti, passando spesso attraverso il filo conduttore della musica. Il circolo «Amantes», per esempio, è stato tra i primi a lanciare l'idea di mettere i dj in vetrina all'ora dell'aperitivo facendo interagire i suoni elettronici più aggiornati con esposizioni fotografiche permanenti o video-proiezioni, così come lo storico «Da Giau» in strada Castello di Mirafiori 346, nato come spazio per il ballo a palchetto si è evoluto verso una molteplicità di proposte musicali, dai concerti dal vivo alle serate per il pùbblico più giovane, restando un luogo in cui si incontrano nonni e nipoti. Il «Transistor» di Via Belfiore 24 ospita ogni venerdì le ultime tendenze del nightclubbing intemazionale con il ritmo spezzato delle ritmiche drum'n'bass dei Rollers Inc., r«Aldobaraldo», il nuovo circolo di Via Parma 29 è un happening continuo a base di serate e corsi di tango, le attività del circolo «From The Nile» in Via S.Anselmo 3/C sono completamente dedicate alla diffusione della cultura africana attraverso i corsi di danza e percussioni mentre nei circoli come il «Garibaldi» di Via Giuria 56 prosegue il connubio classico bocce e ballo liscio, insieme a serate danzanti tradizionali. «La forza dei circoli - conclude Roberto Tos - risiede nella loro capacità di immaginazione, di cui la musica è un ottimo veicolo, fondamentale per segnarne la loro natura di luoghi d'incontro e, cosa non secondaria, di punto di riferimento per il quartiere e gli abitanti che decidono di affiliarsi per partecipare alle attività aggregative. Da una parte il circolo promuove cultura, arte emergente e nuove tendenze, dall'altra costruisce quei cuscinetti sociali-ricreativi che in molte periferie levano non pochi ragazzi dalle strade». ricreative e sportive Molte sono luoghi d'incontro che uniscono anche più generazioni Il fattore aggregante è la musica NV A sinistra un gruppo dì giovani mentre balla in uno delle centinaia di circoli attivi in città A destra, undj all'opera sulla console Nei circoli è ormai consueto proporre, tra le varie iniziative, la presenza di undj anche all'ora dell'aperitivo

Persone citate: Associazione Ricreativa, Roberto Tos

Luoghi citati: Citta' Circolo, Torino