«Non togliete i bimbi ai genitori»
«Non togliete i bimbi ai genitori» POLEMICA IN VALLE D'AOSTA PER LA DECISIONE DEL GIUDICE. «E' UNA FAMIGLIA CHE NON HA MAI FATTO MANCARE ATTENZIONI E AFFETTO» «Non togliete i bimbi ai genitori» Un paese insorge per il dramma di tre piccoli Daniela Giachino Beatrice Mosca D0NNAS Tre bambini tolti ai genitori: sei, otto, undici anni. Un dramma familiare e un caso che fa discutere la comunità di Donnas, paese di 2650 abitanti della Bassa Valle d'Aosta, c'.^e non riesce a intravedere le motivazioni per cui tutto ciò sia avvenuto. E' una decisione che, di solito, è presa per «grave pregiudizio dei minori», ma in questo caso sembra non sia emerso il «rischio grave». La famiglia è seguita dai servizi sociaU fin da momento in cui sì è costituita, ma nulla in apparenza è cambiato rispetto alla situazione che l'ha sempre caratterizzata. Forse il venir meno, per ragioni che il paese ipotizza «di salute», di un punto d'appoggio rappresentato da uno dei genitori, ha portato alla segnalazione al Tribunale dei minori di Torino. Troppo poco per giustificare una decisione tanto grave, anche se non definitiva. Le assistenti sociali, che da sempre seguono il «caso», non danno spiegazioni, appellandosi alla legge sulla privacy. Uno stato di cose che non facilita l'accettazione di un provvedimento che appare eccessivo. Tra la sorpresa e l'indignazione delle tante persone che a vario titolo hanno seguito la famiglia, ora smembrata, resta un'unica certezza: l'affidamento temporaneo del maggiore dei tre bambini alla comunità salesiana di Chàtillon, paese a 25 chilometri da Donnas, e dei due piccoli ad una casa-famiglia in Aosta. A nulla è valsa la disponibilità del sindaco. Mauro Arvat, a far seguire da un'assistente, domiciliare il nucleo familiare in difficoltà, così come non è stata accolta la proposta di un'insegnante di ottenere in affido, a tempo parziale, i tre bambini. Ed è il paese intero a interrogarsi su cosa si sarebbe potuto fare «per evitare a questi bambini il trauma dell'allontanamento dalla famiglia, una famiglia che non ha mai fatto mancare loro attenzioni e affetto». Una prova della volontà dei genitori di seguire i loro figli qualcuno la indica anche nella scelta della mamma di lasciare il lavoro a tempo pieno per uno part-time nel momento in cui ha avuto sentore del rischio di perderli, nella presenza costante del padre, che lavora in proprio, sempre vicino ai suoi bambini e della partecipazione di entrambi agli incontri organizzati dalla scuola, dall'oratorio, dai catechisti e dalla società di basket. Dimostrazioni di impegno familiare che non hanno cambiato il corso delle cose, se è vero che, come qualcuno in paese sostiene, la pratica riguardante questa famiglia «è stata lasciata in un cassetto per oltre un lustro per materializzarsi improvvisamente per eccesso di zelo e sortire i suoi effetti». Il motivo del provvedimento nei confronti di questa famiglia non è neanche da ricercare in una situazione economica precaria. I coniugi a cui sono stati sottratti i figli vivono in una casa di proprietà e non in condizioni di indigenza. «I tre bambini - concordano molte mamme del paese - avevano sempre il necessario». A rendere più difficile la situazione, il fatto che la famiglia non ha dato il giusto valore ai termini indicati nel provvedimento di allontanamento dei figli e ha lasciato decorrere i dieci giorni entro i quali avrebbe potuto fare ricorso. Quando i genitori dei tre bambini han- no chiesto aiuto alle insegnanti della scuola materna era ormai troppo tardi. Ma il paese è deciso a non lasciare nulla di intentato. In molti si sono resi disponibili per facilitare altre soluzioni, seppur più difficili e faticose da gestire, ma più costruttive per i bambini. Da parte sua il sindaco ha contattato un legale per verificare se c'è ancora un margine di azione per annullare gli effetti di una decisione che ha sconvolto la vita di una famiglia, privando i genitori dei loro figli e tre bambini oltre che della mamma e del papà, dei compagni di gioco e di classe, della loro casa e di tutto ciò che contiene, dei momenti di aggregazione nei luoghi a loro familiari. Padre e madre hanno lasciato passare i 10 giorni entro i quali fare ricorso Donnas, paese di 2650 abitanti della Bassa Valle d'Aosta
Persone citate: Beatrice Mosca, Daniela Giachino, Del Giudice, Mauro Arvat
Luoghi citati: Aosta, Donnas, Torino, Valle D'aosta
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