Iraq, altri tre morti americani

Iraq, altri tre morti americani Iraq, altri tre morti americani BAGHDAD Continuano gli attacchi della guerriglia irachena contro le forze della coalizione e, anche ieri, si è registrata la morte di tre soldati Usa e di due civih iracheni. Nella notte tra sabato e ieri due soldati Usa sono stati uccisi a Fallujah, a seguito di un attacco a colpi di missili. Altri sei soldati sono rimasti feriti. Un altro soldato Usa, appartenente alla Prima divisione di fanteria, è morto per un incidente avvenuto nel corso di una esercitazione militare svoltasi a Samarra, una località che si trova a circa 90 chilometri a Nord di Baghdad. Nella capitale, tre razzi sono stati lanciati dai guerriglieri contro il quartier generale Usa. Uno è caduto all'interno della base senza causare danni significativi. Solo un soldato è rimasto ferito dalle schegge di vetro. A Baquba, un poliziotto iracheno è morto e due sono rimasti feriti, in un'esplosione. Le forze di polizia sono spesso obiettivo di attentati dei guerriglieri che li considerano «collaborazionisti». Gh altri due razzi sono esplosi fuori del quartier generale, nel limitrofo quartiere Mansour, uccidendo due iracheni e ferendone altri cinque. Secondo gh ultimi dati raccolti dalle organizzazioni umanitarie sarebbero già 11 mila i civih iracheni uccisinel «dopo guerra». Sul piano della diplomazia, bisogna invece registrare che il ministro degh Esteri iracheno Hoshiyar Zebari ha detto che il suo Paese soUeciterà una nuova risoluzione in cui l'Onu legittimi il previsto trasferimento dei poterìdaìle autorità americane a quelle di Baghdad. Zebari ha preannunciato l'iniziativa in una conferenza stampa a Amman all'indomani dell'anniversario dell'inizio della guerra che ha portato alla caduta del regime di Saddam Hussein. Il pieno passaggio dei poteri a un governo iracheno è previsto per il 30 giugno prossimo. In risposta a un precedente appello del Consigho di governo provvisorio iracheno, il segretario generale dell'Onu Kofi Annan ha detto che intende inviare una delegazione a Baghdad non appena sarà possibile. Anche gh Usa sono favorevoli a una nuova risoluzione del Consigho di sicurezza per dare legittimazione al trasferimento della sovranità. Sei soldati americani sono stati incriminati con l'accusa di aver commesso abusi su alcuni prigionieri iracheni. Il vice comandante elle operazioni dell'esercito americano in Iraq, generale Mark Kimmit, che ha sospeso i sei militari, tutti appartenenti a un battaglione della polizia militare, ha precisato in un incontro con i giornalisti che i capi d'accusa sono «maltrattamenti, abuso di potere, cospirazione e atti osceni». L'inchiesta, avviata lo scorso gennaio, si riferisce alle denunce di abusi avvenuti tra novembre e dicembre dello scorso anno ai danni di circa 20 detenuti del carcere di Abu Ghraib, situato nella parte Ovest di Baghdad, dove al momento sono reclusi migliaia di prigionieri iracheni, molti dei quah fanno parte della resistenza e sono accusati di aver organizzato attentati contro i militari Usa. Infine decine di giornalisti iracheni sono scesi in piazza ieri nel centro della capitale per protestare contro l'uccisione di due loro colleghi, che imputano alle truppe americane. I due reporter, dipendenti dell'emittente di Dubai Al Aarabiya, sono rimasti uccisi da colpi d'arma da fuoco nella notte di giovedì nei pressi di un posto di controllo americano a Baghdad, dopo che un altro veicolo aveva sfondato il checkpoint. La direzione di Al Arabiya ritiene che a sparare ai giornalisti siano stati i militari americani, sebbene sia necessaria un'inchiesta più approfondita. «Non è strano die un potere arrogante come l'America prenda di mira un giornalista o un cameraman», ha detto Wìlhad Yakub, il capo dell'ufficio Al Aarabiya a Bagdad. «Le forze d'occupazione la concluso - hanno ucciso i nostri colleghi a sangue freddo e voghamo che i responsabili siano puniti». [e.st.]

Persone citate: Kofi Annan, Mark Kimmit, Saddam Hussein, Wìlhad Yakub, Zebari