«Troppi errori: indaghino i carabinieri» di Massimiliano Peggio

«Troppi errori: indaghino i carabinieri» L'ESPOSTO DI UNA MAMMA «Troppi errori: indaghino i carabinieri» Test pertutti i 357 alunni e 50 fra insegnanti e impiegati il caso Massimiliano Peggio TUTTI gli alunni della scuola elementare «Italo Calvino» di Rivalta saranno sottoposti ai test tubercolinici. Lo hanno deciso le autorità sanitarie dell'Asl 5, in accordo con la dirigenza scolastica, dopo una decina di casi positivi riscontrati tra i 21 bambini della IIC, la classe del maestro affetto da tubercolosi. Un controllo a tappeto necessario, secondo il protocollo di prevenzione, per «escludere l'esistenza di nuovi casi di positività» e assicurare le famiglie di Rivalta che la «situazione non è allarmante». I test sui 357 alunni e i dipendenti, una cinquantina tra insegnanti, impiegati e operatori, saranno effettuati in due giorni: il 29 e 30 marzo. I risultati arriveranno nelle 72 ore successive. Poi si vedrà. «Abbiamo rispettato tutte le procedure dettate dal caso, informando tempestivamente i genitori e predisponendo un piano di emergenza in pochissimi giorni», dice Alfredo Cotroneo, dirigente scolastico della «Calvino», respingendo le accuse sollevate da alcuni genitori. «Non è vero che eravamo a conoscenza della malattia: ho saputo che il maestro era affetto da tubercolosi solo venerdì scorso, il 12 marzo. Senza perdere tempo abbiamo immediatamente concordato con l'Asl 5 uno screening sui bambini della seconda C e su cinque insegnanti che hanno avuto contatti diretti con il collega. Questa è la verità: il resto sono illazioni». Così all'inizio della settimana, una volta ottenuti i nulla osta dalle famiglie, sono stati eseguiti i primi test. Su 21 bambini, due non sono stati esaminati, per mancanza del consenso dei genitori. Motivo? «Non si sa. Si sono opposti senza dare spiegazio¬ ni». Un altro alunno si trova ancora in viaggio con la famiglia: sarà sottoposto al test non appena farà ritomo a casa. L'emergenza, invece, è esplosa nella giornata di giovedì, quando sono emersi i risultati delle analisi. Una decina di casi. «Appena abbiamo ricevuto gli esiti, ci siamo preoccupati di organizzare con il Comune, il responsabile del servizio igiene dell'Asl 5 e i genitori, un incontro per chiarire la sitauzione, comunicando che i bambini positivi ai test sarebbero stati visitati da uno pneumologo del servizio di prevenzione di Torino, il dottor Bugiani». E poi, spulciando tra i fogli dell'archivio, il dirigente scolastico, mostra le annotazioni relative alle assenze del maestro. «Se qui c'è una responsabilità da contestare, allora va ricercata nei medici che lo hanno curato, che nonostante le ripetute visite non hanno mai riscontrato tracce della malattia». La prima assenza risale al 25 settembre dello scorso anno: cinque giorni di malattia. La seconda un mese dopo, dodici giorni a casa. Poi via via fino al 26 gennaio, data in cui è iniziato l'ultimo permesso per malattia, ancora in corso. Eppure i genitori non sono convinti dell'operato del dirigente scolastico: «Avrebbe dovuto vigilare», dicono. «Al di là delle competenze, ha tradito la fiducia dei genitori», sostengono. «Fiducia? Vigilanza? Non ho competenze mediche, mi affido ai certificati. Inoltre va detto che fino alla settimana scorsa nemmeno il maestro era consalevole di aver contratto la tuDercolosi: se lo avesse saputo avrebbe agito di conseuenza, è una persona di buon senso». Resta però l'errore di non aver comunicato al Comune l'esistenza dell'emergenza sanitaria. Il sindaco di Rivalta Amalia Neirotti è stata informata per caso, da una telefonata di una mamma in apprensione. La stessa mamma, che oltre ai tre esposti già inviati alle autorità amministrative, ieri ha presentato un esposto ai carabinieri, per chiedere alla magistratura di indagare. Ma che cosa accadrà dopo i test a tappeto su tutti i bambini? «Se saranno riscontrate ulteriori positività si allargherà il monitoraggio, seguendo la ramificazione dei contatti» afferma Cotroneo. Da valutare l'opportunità di estendere i test alla vicina scuola materna, con 47 bambini. Pur avendo locali separati, mensa e aule, i due istituti condividono alcuni spazi comuni. Un rischio marginale, estremo, che i responsabili dell'Asl 5 hanno dovuto tuttavia prendere in considerazione. La scuola, comunque, non sarà chiusa. Il fatto che siano state riscontrate positività non vuol dire aver contratto la malattia. I casi positivi ai test saranno sottoposti a cure farmacologiche. Il dirigente scolastico «Ho saputo della malattia soltanto il 12 marzo persino il docente ne era all'oscuro. Se qui c'è una responsabilità è dei medici che per mesi non hanno capito di cosa si trattava» I genitori dei bambini escono l'altro ieri dall'incontro in municipio

Persone citate: Alfredo Cotroneo, Amalia Neirotti, Bugiani, Calvino, Cotroneo, Italo Calvino

Luoghi citati: Rivalta, Torino