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Forza Italia «perplessa» sulle nomine Sanpaololmi CROSETTO: METODI E DECISIONI SONO SINGOLARI Forza Italia «perplessa» sulle nomine Sanpaololmi TORINO Il giro di nomine al Sanpaolo Imi agita il mondo politico. Soprattutto gli ambienti del centrodestra. «Perplessità» sul ruolo delle fondazioni nell'iter di scelta dei nuovi vertici ieri sono state espresse Guido Crosetto, responsabile nazionale di Forza Italia per il credito. Il parlamentare azzurro ha fatto un chiaro riferimento all'orientamento della Compagnia di Sanpaolo e delle altre fondazioni azioniste di conferire l'incarico di amministratore delegato della banca ad Alfonso Tozzo, ad uscente insieme con Luigi Maranzana e Pio Bussolotto. Una decisione che è arrivata assieme alla conferma della candidatura di Enrico Salza alla presidenza e alla scelta di Orazio Rossi per la poltrona di vicepresidente. Crosetto, che condivide la ridu¬ zione del numero degli amministratori delegati da tre a imo, si domanda però quali sia stati i criteri «per privilegiarne uno rispetto agli altri due» e, soprattutto si dice «stupito che l'ad venga indicato prima della nomina del consiglio cui spetterebbe questo compito». Le «perplessità politiche» dell'esponente di Forza Italia si estendono sul molo delle tre fondazioni e in particolare sulla Compagnia di San Paolo: «Ho sempre difeso le fondazioni e credo ancora nella loro importanza per l'equilibrio delle banche - sostiene Crosetto ma non sono di proprietà di nessuno e vedo che 3 o 4 professori universitari di Torino, che senza confrontarsi con nessuno forse neanche con il presidente in pectore, prendono decisioni di cui non si conoscono le ragioni tecniche. La cosa è ancora più singolare perché la fondazione di San Paolo sarà rinnovata a fine aprile, cosi come è singolare che il sindaco di Torino ne abbia già indicato il futuro presidente». Forza Italia ha intenzione di presentare un'interrogazione suU'ai^omento al ministro Giulio Tramonti. «Nel Sanpaolo Imi - conclude Crosetto - ci sono importanti azionisti privati e mi auguro che con il loro intervento possano tutelare il progetto industriale, i diritti dei soci, dei 45 mila dipendenti e del mercato», [r.e.s.j L'onorevole Guido Crosetto