Centomila diabetici «nascosti» di Grazia Longo

Centomila diabetici «nascosti» Centomila diabetici «nascosti» Grazia Longo Il diabete è un nemico nascosto. In Piemonte, 200 mila sono i malati consapevoli, 100 mila gli ignari. Un numero altissimo, sintomo della difficoltà a riconoscere una patologia che se non curata bene - guarire è impossibile - ha. delle compheazioni gravissime. Fondamentale quindi, una diagnosi veloce. In che modo? La risposta arriva dal convegno, ieri oggi al Museo dell'automobile, organizzato dall'Aress (Agenzia regionale per i servizi sanitari): attraverso una collaborazione tra medici di base, gli ambulatori delle Asl e gli ospedali. «Solo con il coordinamento tra i tre livelli operativi - sottolinea il professor Gian Franco Pagano, ordinario di medicina intema all'Università di Torino e direttore del Centro diabetologico delle Molinette - è possibile razionalizzare gli interventi. Con un doppio beneficio: uno per i malati, che restano ovviamente l'obiettivo principale, l'altro per le casse della Regione». Come dire: limitare i casi gravi, come per esempio i diabetici costretti alla diabsi perché colpiti da nefriti che hanno definitivamente compromesso il funzionamento dei reni, è certamente meno oneroso. «Ma la nostra preoccupazione prioritaria sono i malati - ribadisce il professor Pagano -, per aiutarli è determinante potenziare la comunicazione tra i vari operatori sanitari». Altrettanto determinante è l'informazione ai pazienti. «Cruciale è aiutarli a comprendere lo stile di vita adatto a non far peggiorare il diabete - aggiunge il dottor Roberto Quadri, del Centro diabetologico delle Molinette -. Una sana alimentazione, povera di zuccheri e grassi, l'attività sportiva, la lotta al fumo sono alcuni argomenti dei corsi che organizziamo alle Molinette». La stessa iniziativa viene promossa al Sai Luigi. Il direttore generale , Sergio Morgagni (che ha organizzato il convegno in qualità di ex direttore dell'Aress; «I corsi sono assai preziosi perché fungono da ponte operativo con i diabetici».

Persone citate: Gian Franco Pagano, Roberto Quadri, Sergio Morgagni

Luoghi citati: Piemonte