«In Kosovo è in corso una vera pulizìa etnica»

«In Kosovo è in corso una vera pulizìa etnica» A KOSOVSKA MITROVICA I CARRI ARMATI DELLA KFOR DIVIDONO LE DUE COMUNITÀ' «In Kosovo è in corso una vera pulizìa etnica» I comandante della Nato accusa gli albanesi Ingrìd Badurina ZAGABRIA Dopo tre giorni di attacchi dei manifestanti albanesi contro i villaggi serbi, la tensione nel Kosovo rimane alta. Il numero dei morti e salito a 31, mentre i feriti sono più di 600, tra cui una sessantina di soldati della Kfor le forze intemazionali stazionate nella regione. Ieri i soldati della Nato hanno ucciso un cecchino a Kosovska Mitrovica, la citta dove mercoledì sono scoppiati gli scontri. E il comandante delle forze della Nato in Europa Sudorientale, generale Gregory Johnson ha dichiarato a Pristina che nella regione e in corso una vera «pulizia etnica» e che non bisogna permettere che continui. I primi rinforzi della Nato sono già arrivati, ma nei prossimi giorni dovrebbero giungere nel Kosovo altri 600 soldati tedeschi e 400 francesi. In tutto 2500 uomini dovrebbero affiancare i 17000 militari già schierati nella zona. A Kosovska Mitrovica i soldati della Kfor hanno bloccato con una quindicina di carri armati il ponte sul fiume Ibar che divide la citta in due. Trecento militari francesi hanno cominciato a perquisire le abitazioni degh albanesi dalle quali provenivano copli di arma da fuoco. Sono entrati negli appartamenti di tre edifici a undici piani, che pur essendo nella parte settentrionale di Mitrovica dove vive la minoranza serba, sono abitati da albanesi. Da un balcone un cecchino ha continuato a sparare finche non e stato a sua volta colpito. La notizia che il cecchino avesse ucciso un soldato danese della Kfor e stata smentita dal Ministero della difesa di Copenhagen. In serata i soldati della Nato hanno fatto evacuare tutti gli albanesi che abitano in questi palazzi nella parte meridionale della citta per separare i due gruppi etnici. Nella notte di giovedi,al termine della riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell'Orni, il Segretario Generale Kofi Annan ha dato l'ordine di far evacuare il personale dell'Orni da Kosovska Mitrovica per via del crescente pericolo. «Le due comunità che vivono nel Kosovo non sembrano pronte alla multietnicita, ma noi dobbiamo fare il possibile per aiutarli a capire che e l'unica soluzione possibile», ha dichiarato Annan. Nelle basi della Kfor e nel monastero di Grecanica si sono rifugiati centinaia di profughi serbi costretti a abbandonare le loro case incendiate dagli albanesi. Bruciano ancora la chiese ortodosse messe a fuoco dagli albanesi. In alcune località del Kosovo i serbi non ci sono più: da Pristina gli ultimi abitanti sono stati evacuati durante la notte di giovedì. A Obilic sono state rase al suolo tutte le case. Mentre gli uomini non vogliono abbandonare il Kosovo, donne e bambini sono stati evacuati in Serbia. A Belgrado più di diecimila persone hanno protestato contro «il terrore albanese» in Kosovo. Su invito del governo il corteo di manifestanti si e recato ancora una volta davanti al tempio ortodosso di San Sava dove e stata celebrata una cerimonia in onore delle vittime.A mezzogiorno in punto i programmi della radio e della televisione serba sono stati interrotti per tre minuti, mentre le campane di tutte le chiese ortodosse del paese hanno suonato. Marce di protesta sono state organizzate in tutte le citta della Serbia. Le forze dell'ordine a sud del paese, lungo il confine con il Kosovo, sono state messe in statò di massima allerta. Alla richiesta di Belgrado di mandare le sue forze nel Kosovo la Nato ha risposto negativamente. Ma il segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer ha dichiarato che «gli albanesi sbagliano se credono di poter ottenere quello che voghono con la violenza». Il premier kosovaro Bajram Rexhepi ha lanciato un appello alla popolazione affinchè venga ristabilita la calma. Rexhepi si è recato a Kosovska Mitrovica e ha chiesto l'immediata cessazione delle violenze. Chiuso per due giorni, ieri e stato riaperto anche Taeroporto di Pristina. Sono stati rimandati a oggi i funerali dei due bambini albanesi annegati nel fiume Ibar dopo essere stati inseguiti da un gruppo di giovani serbi che hanno lanciato alle loro costole un cane. Si teme che la cerimonia funebre possa scatenare nuove esplosioni di violenza. A Belgrado si susseguono le manifestazioni contro «i terroristi», il governo ha allertato l'esercito Un gruppo di donne serbe costrette a lasciare le loro case incendiate dagli albanesi

Persone citate: Annan, Bajram Rexhepi, Gregory Johnson, Hoop Scheffer, Ibar, Kofi Annan, Rexhepi