«La linea del Tenda non era sicura» di Giulio Gavino

«La linea del Tenda non era sicura» LA PROCURA DI NIZZA ACCUSA LE FERROVIE FRANCESI «La linea del Tenda non era sicura» «Troppe negligenze e imprudenze» L'anno scorso un incidente con due morti Giulio Gavino NIZZA «Negligenze, imprudenze, mancanze verso gli obblighi di sicurezza». Nell'Europa unita delle comunicazioni e dei trasporti, le ferrovie francesi sono sotto accusa, trascinate in tribunale dal procuratore di Nizza, per aver consentito che per due anni la linea intemazionale della Valle Roja, tra la Riviera e il Piemonte, fosse operativa con altissimo rischio per i passeggeri. Rischio che si è trasformato in tragedia l'anno scorso quando due convogli si sono scontrati in galleria. Uno schianto terribile nel quale hanno perso la vita un macchinista e un capotreno italiani, Giuseppe Bessone, 52 anni, di Mondovì, e Attiho Bandiera, 34 anni di Ventimiglia. E' stata la procura di Nizza a iscrivere come imputati nel processo per omicidio e lesioni colpose nei confronti di decine di viaggiatori rimasti feriti, anche i vertici della Sncf, la sotrica Società National de Chemin de Fer: «E' incontestabile - ha scritto il giudice nell'atto di rinvio a giudizio - che sia stato commesso un reato scaturito da negligenze e imprudenze che hanno interessato più livelli gerarchici». Parole dure in vista di un processo che si annuncia particolarmente acceso soprattutto per la presenza delle parti civili in causa. Se da una parte il capostazione di Breil sur Roja, piccola stazioncina a'cavallo delle Alpi Marittime, aveva ammesso immediatamente di «essersi di¬ menticato del convoglio francese che correva verso quello italiano» (sulla linea erano in corso dei lavori e riceveva continue chiamate al telefono), dall'altra una perizia disposta dalla magistratura francese ha dismostrato come da oltre due anni una delle apparecchiature del sistema di sicurezza era fuori servizio. I tecnici hanno addirittura definito «fantasioso» il suo funzionamento al punto che il personale la considerava del tutto inaffidabile. E se quella apparecchiatura fosse stata connessa al sistema, avrebbe evitato lo schianto. Lo scontro è avvenuto tra le stazione di Breil e San Dahnazzo di Tenda, con il convoglio francese che procedeva a 20 km/h (il conducente aveva capito che qualcosa non funzionava e aveva rallentato) e quello italiano che ignaro dell'imminente tragedia toccava i 70 km/h. Ma non finisce qui perché i problemi di quel tassello mancante nel dispositivo di sicurezza erano stati segnalati almeno una decina di volte a chi di dovere ma sia la ditta responsabile della manutenzione sia l'azienda che gestisce quel tratto avevano fatto orecchie da mercante. Per lunghi mesi la linea turistica che coflega la Riviera e la Costa Azzurra con il Basso Piemonte e Torino è stata una bomba ad orologeria. Due vittime e decine di feriti che chiedono giustizia, con la procura di Nizza che senza timori ha chiamato in causa, di fronte alle sue responsabilità, l'ente di Stato per le ferrovie.

Persone citate: Giuseppe Bessone, Roja

Luoghi citati: Europa, Mondovì, Nizza, Piemonte, Torino, Ventimiglia