Vita quotidiana nel paese dei rifiuti

Vita quotidiana nel paese dei rifiuti IL CALDO ACCRESCE I DISAGI AD AVERSA Vita quotidiana nel paese dei rifiuti Dopo le scuole, il sindaco minaccia di chiudere anche i negozi «C'è il rischio di una sommossa popolare». Si teme la diossina reportage Fulvio Mìlone inviato ad AVERSA (Caserta) IN via Ovidio cammini a tuo rischio e pericolo, dribblando piramidi di sacchetti squarciati dai cani randagi che di questi tempi non soffrono certo la fame. Il marciapiedi è coperto da una patina gelatinosa, una poltiglia beige che vira sul marrone e che emana un fetore insopportabile. Le auto non passano più perché i copertoni non fanno presa sul selciato, e c'è il rischio che slittino. «Un po' come guidare sulla neve», azzarda Armando Gnomo, che trascorre i suoi giorni da pensionato passeggiando con il fazzoletto premuto sul naso, in uno scenario da peste manzoniana. E non è neve, ma immondizia, quella che un tabaccaio di via Costantinopoli sta togliendo con la pala dall'ingresso del negozio, maledicendo il caldo e. l'assenza di vento che rendono l'artà ammorbante. E' così in via Diasi, in piazza Mancone, in piazza Municipio, in via Roma: tutta Aversa sta affondando nella stessa melma che il sole cuoce da due settimane. Millequattrocento tonnellate di rifiuti invadono strade e piazze, sotto gli occhi impotenti dei settantamila abitanti di questa cittadina al confine fra le provinole di Caserta e Napoli: settantamila a cui ogni giorno si aggiungono trentamila pendolari provenienti dai comuni vicini. Il sindaco, Domenico Ciaramella, quasi scoppia a piangere quando p^rla di «rischio di sommosse popolari». Dice che Aversa, epicentro dell'ennesima emergenza dei rifiuti in Campania, è stata tradita, e che lui non ci può farci niente: «Al commissariato straordinario mi avevano assicurato che la raccolta sarebbe cominciata subito, e che gli autocompattatori avrebbero raccolto la metà dell'immondizia dalle strade». Non è così? «No che non è così. Certo: siamo stati autorizzati a raccogliere sessanta tonnellate al giorno delle cento prodotte dalla città. Ma le altre millequattrocento che stanno marcendo sotto il sole, dove le mettiamo? La situazione è gravissima. E' come se mi avessero mandato un medico mentre in casa ho un morto». Ciaramella fa attenzione a non farsi vedere troppo in giro. Quando è costretto a muoversi dal Municipio sempre assediato dalla gente che protesta, si fa accompagnare dai vigili urbani. Qualcuno dice che neanche i figli e i nipoti girino mai da soli. Fa quello che può. Per cominciare, lunedì, ha ordinato la chiusura di tutte le scuole, pubbliche e private, e delle due sedi distaccate della Seconda Università di Napoli. Quarantamila studenti non frequentano le aule da quattro giorni, perché il rischio sotto il profilo igienico e sanitario è grave. Anche le saracinesche dei chioschi del mercato comunale sono chiuse, e non è escluso che all'inizio della prossima settimana una serrata forzata di tutti i commercianti trasformi Aversa in una città fantasma, oltre che annegata nella spazzatura. L'immondizia che straripa sta cambiando le abitudini e l'esistenza stessa degli aversa- ni, costretti a convivere con una sorta di mostro da film dell'orrore che lentamente avvolge con lunghi tentacoli strade e piazze. Ha già attaccato le mura dell'Istituto magistrale lommelli, nel centro della cittadina, che con il suo cancello chiuso offre una resistenza puramente simbolica. Le aule possono essere riparmiate dai rifiuti, ma non dal fumo acido e carico di diossina sprigionato dagli incendi appiccati dagli abitanti della zona, che nella convinzione di scongiurare col fuoco possibili epidemie innescano un rischio gravissimo di intossicazione. I Vigili del fuoco, ormai allo stremo, hanno fatto 280 interventi nelle ultime quarantott'ore: vanno a spegnere le fiamme in via Costantinopoli, ma non fanno in tempo a tornare in caserma perché via radio vengono dirottati per un altro rogo. Il professore Michele Costanzo, preside del liceo classico Mattai, che conta mille alunni, è rimasto barricato in casa. «La chiusura delle scuole era inevitabile in queste condizioni», dice, prima di spiegare come vive l'emergenza sulla sua pelle: «Esco poco. lascio le finestre chiuse. Il Comune consiglia di tenere per quanto possibile i rifiuti in casa. Io posso farlo, perché abito in un appartamento piuttosto grande. Ma mi chiedo quanto questo invito possa valere per chi ha una monocamera». Anche i bambini di Aversa escono poco. L'entusiasmo per la chiusura delle scuole è stato subito spento dal divieto dei genitori di scendere in strada. Le mamme li tengono tappati in casa, impaurite dal fumo nero degli incendi e dall'odore che prende alla gola e fa tossire. Anche loro vittime di una psicosi che sfugge a ogni controllo, temono che domani possa essere peggio di oggi. Così, quando vanno a fare la spesa, comprano il doppio di ogni cosa. «Meglio premunirsi spiega Rosa Altieri, casalinga, madre di due bambini -. Ho sentito dire che il Comune vuole ordinare la serrata anche dei negozi, quindi ho deciso di fare una scorta di pane, latte' e acqua Camerale». E nelle farmacie, naturalmente, vanno a ruba le mascherine. Assediati dai rifiuti, esasperati dalla sporcizia e dal catti- vo odore che si insinua nelle case, la gente ha imparato a essere sospettosa. Spia con diffidenza ogni faccia nuova, sbircia nelle auto parcheggiate vicino ai cumuli di immondizia, alla ricerca di un sacco pieno di spazzatura. Il perché lo spiega il sindaco: «E' bene sorvegliare, perché ho notizia che ad Aversa vengono a buttare i rifiuti anche dai Comuni vicini». Ciaramella è disperato: «Non so più che fare confessa -. L'emergenza potrebbe essere risolta se potessimo portare la nostra immondizia nella discarica che si trova in località San Tammaro, ma è impossibile; gli abitanti della zona non vogliono che si scarichi, e picchetta l'ingresso». Ma dall'emergenza c'è anche chi può trarre beneficio: la camorra, che nelle campagne del Casertano starebbe aprendo in questi giorni nuove discariche clandestine. Alla raccolta dei rifiuti, finirà con il pensarci lei. L'assedio dei rifiuti ad Aversa

Persone citate: Armando Gnomo, Aversa, Aversa Vita, Ciaramella, Domenico Ciaramella, Fulvio Mìlone, Michele Costanzo, Rosa Altieri

Luoghi citati: Aversa, Campania, Caserta, Napoli, San Tammaro