Salza: «Adesso una fusione con Unicredit è sbilanciata» di Federico Monga

Salza: «Adesso una fusione con Unicredit è sbilanciata» MOLTE INDISCREZIONI SUI NUOVI VERTICI Salza: «Adesso una fusione con Unicredit è sbilanciata» Il candidato presidente del Sanpaolo: vorrei un solo amministratore delegato e un solo vicepresidente Federico Monga Enrico Salza ha già idee chiare per il nuovo Sanpaolo Imi. Il candidato presidente al vertice del gruppo bancario di piazza San Carlo ieri si è concesso un paio di battute che fanno intendere qualcosa in più sul futuro dell'istituto torinese rispetto alle indiscrezioni degh ultimi giorni. Irmanzitutto ci sarà una ristrutturazione del ponte di comando. O megho uno deciso snellimento. «Vorrei un solo vice presidente e un solo amministratore delegato», ha detto Salza a margine di un convegno organizzato neh'aula magna della facoltà di economia di Torino. La triade di amministratori delegati - Alfonso lozzo, Luigi Maranzana e Pio Bussolotto figlia della fusione con l'Istituto mobiliare itahano si potrebbe dunque ridurre ad un solo nome. In compenso, dovrebbe essere creata la figura del direttore generale. Un incarico che, sul modello di altre banche, è destinato ad avere un certo peso. Salza è anche tornato sull'argomento fusione con Unicredit: «Qualcuno vuole vederci alleati con Unicredit, se è il caso ci penseremo quando i rapporti saranno un po' meno sbilanciati». In ogni caso se ne continua a discutere. Secondo Salza, «Chi ne ha parlato apertamente (come il vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona, ndr) è stato un po' imprudente». Discorso chiuso? Nel breve tempo pare proprio di sì. Soprattutto perché, come ha fatto intendere Salza, agli attuah corsi di borsa e guardando ai dati di bilancio si arriverebbe ad un concambio svaforevole al Sanpaolo. «Unicredit - ha chiosato con ima battuta il banchiere torinese - ha risultati che al momento invidiamo, ma che ci ripromettiamo di battere nel più breve tempo possibile». Per ora dunque le grandi manovre si concentrano sulle caselle mancanti nei nuovi- "Ttici che verranno fuori dopo l'assemblea di aprile. Renzo Giubergia è sempre al lavoro per tenere insieme le file dalle varie fondazioni che controllano la banca torinese. Fino al nome di Salza è filato, quasi, tutto hscio. Adesso però la strada sembra farsi un po' più tortuosa. Ancora non sono chiare le intenzioni del banco di Santander (8,707o del capitale) ' che a gennaio aveva aumentato la sua partecipazione facendo capire chiaramente di volere far sentire un maggior peso. Le due fondazioni di Bologna e di Padova vorrebbero mettere il capello sopra il vicepresidente e il direttore generale. Per ora non ci sono indicazioni ufficiah ma solo indiscrezioni finanziario-giornahstiche. Il secondo di Salza potrebbe allora essere l'attuale vice Orazio Rossi. Per quanto riguarda invece la direzione generale le indiscrezioni hanno portato ad una serie di nomi, a partire da Davide Croff, ex Bnl, sul quale però non ci sarebbe la convergenza di tutti. Per passare poi a Luca Majocchi (Seat Pagine Gialle) e Pietro Modiano (unicredit). I due però non sarebbero disponibili a cambiare casacca. Non è escluso allora che al timone operativo possa arrivare un uomo deUa McKinsey come Gianemiho Osculati. Negli ultimi giorni avrebbe poi fatto grossi passi in avanti anche la soluzione Mario Greco, ad della Ras, che comunque ha già smentito. «Se sarà estemo o intemo, lo vedremo in futuro» si è limitato a dire'Salza. Interna invece dovrebbe essere la soluzione deU'amministratore delegato. La partita sembra a due tra lozzo e Maranzana.

Luoghi citati: Bologna, Padova, Santander, Torino