Il lungo filo del terrore che lega Madrid all'Italia lega di Paolo Colonnello

Il lungo filo del terrore che lega Madrid all'Italia lega GLI 007 ITALIANI SONO AL LAVORO NELLA PENISOLA IBERICA Il lungo filo del terrore che lega Madrid all'Italia lega Gli estremisti marocchini arrestati in Spagna in stretto contatto con leceluedi Milano Cremona Brescia e 'ex imam di Firenze retroscena Paolo Colonnello MILANO CHI siamo e cosa vogliamo? Noi siamo la gente della Sunna e della Shari'a, crediamo nel dogma islamico...». Si chiama Ansar Al Islam, letteralmente «I sostenitori dell'Islam», gruppo estremistico sunnita del Kurdistan iracheno, nato il 10 dicembre del 2001 nel Nord-Est dell'Iraq, confine con l'Iran, forte di almeno un migliaio di combattenti. Uomini che hanno fatto dell'Europa il proprio terreno di battaglia riunendo intorno a sé sigle già note del terrorismo islamico, dal Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento, al Già algerino, agli estremisti marocchini. Secondo gli ultimi risultati delle indagini sulla strage di Madrid, potrebbe essere questo il gruppo che si nasconde dietro l'algerino Said Arel e i cinque estremisti islamici arrestati dalle autorità spagnole con l'accusa di aver partecipato all'attentato sui treni che ha ucciso 201 persone. Nel gruppo spicca la figura del marocchino Jamal Zougam, considerato dagli inquirenti madrileni l'ufficiale di collegamento tra la «Jamaa islamiya Mujahiuda» - gruppo islamico combattente marocchino - e Ansar al Islam. Se la circostanza fosse confermata, ci si troverebbe di fronte ad una rete terroristica molto nota agli inquirenti italiani, in particolare milanesi che il 29 novembre scorso, su richiesta del pm Stefano D'Ambruoso, hanno arrestato alcuni dei suoi membri e spiccato un ordine di cattura per alcuni dei suoi capi. Tra questi l'iracheno Muhamad Majid, noto come Mullah Fouad, e-Abderrazak Mahdjoub, algerino, estradato proprio in questi giorni da Amburgo. Dunque esisterebbe un filo rosso del terrore che lega gli attentati in Spagna con le cellule milanesi e cremonesi, in particolare. Proprio a Cremona infatti, l'ultima inchiesta della magistratura bresciana, ha portato all'arresto il 23 febbraio scorso di alcuni membri di una cellula radicale islamica, fondata nel 1998,che si proponeva chiaramente la commissione di attentati, anche in Italia. In un'intercettazione si parlava esplicitamente di bombe da piazzare nella metropolitana di Milano, stazioni di Duomo e Centrale e nel Duomo di Cremona con l'obbiettivo «di fare almeno 250 morti». Tra loro, anche l'ex imam di Firenze, tale Rafik Mohamed, considerato un personaggio pericolosissimo, già inseguito da un mandato di cattura della magistratura di Rabat, per l'attentato a Casablanca. Nelle carte sequestrate nella sua abitazione, gli inquirenti hanno trovato materiale inneggiante a Bin Laden e alle stragi dell' 11 settembre in Usa, infarcito di «esortazioni violente nei confronti di cristiani ed ebrei ("scimmie" e "maiali")». Insomma un concentrato d'odio. Come quello che emerge dalle videocassette e dai comunicati sequestrati a un altro personaggio di spessore, da tempo anche all'attenzione del Mossad israeliano: Trabeisi Mourad, che compare in uno dei video mentre sgozza due montoni e afferma; «Questa sarà la fine dei nemici di Dio, con la differenza che la loro carne sarà buttata ai cani». E proprio con alcuni personaggi di queste inchieste, starebbero emergendo collegamenti con gli indiziati fermati in Spagna. Non a caso, alcuni uomini dell'antiterrorismo italiano, sono ormai da qualche giorno a Madrid e non è escluso che nei prossimi giorni giunga una richiesta di assistenza anche alla procura di Milano. D'altronde, l'origine transnazionale degli uomini fermati in Spagna, sembra essere il marchio di. fabbrica di Ansar Al Islam, diventata in pochissimo tempo vero e proprio braccio armato di Al Qaeda, il cui nome compare, insieme ai gruppi estremistici marocchini, come sinistra firma dietro i peggiori attentati degli ultimi mesi, seguiti all'occupazione Irachena. Colpisce in particolare la presenza di Ansar Al Islam dietro la strage di Casablanca del 16 maggio scorso contro circoli culturali spagnoli e israeliani che costò la vita a 43 persone. Ma la mano di Ansar, stando almeno all'ordine di cattura emesso a Milano nel novembre scorso, avrebbe firmato anche l'attentato all'ambasciata' di Giordania a Baghdad (7 agosto, 17 morti), contro la sede Onu della stessa città (19 agosto, 22 morti), l'ambasciata turca (14 ottobre, 10 morti), la sede della Croce Rossa (27 ottobre, 43 morti); gli attentati di Riad in Arabia Saudita (8 novembre, 17 morti). Un'escalation di sangue e terrore culminata ora, se l'indiscrezione sarà confermata, con la strage di Madrid. In stretto contatto con Osama bin Laden, l'organizzazione terroristica secondo gli inquirenti è guidata dal mullah Krekar, residente a Oslo in Norvegia, arrestato e rilasciato più volte dalle autorità di quel paese. 47 anni, nato a Sulemanya, rilievo delle organizzaizoni islamiche curde Imk e Jund Al Islam, dalla cui fusione è nata appunto Ansar. Scrivono gli inquirenti: «Durante la sua permanenza in Europa ha viaggiato in diversi Paesi, soggiornando in Gran Bretagna, Germania, Svezia, Danimarca, Spagna, talvolta anche in Italia, sempre per reperire fondi destinati alla causa delle organizzazioni islamiche curde». Arrestato nel settembre del 2002 in Iran è stato espulso verso l'Olanda, arrestato di nuovo e inviato in Norvegia dove vive attualmente con moglie, madre e 4 figli e dove gli sono stati tolti i documenti di viaggio e privato dello status di rifugiato. È stata la polizia olandese a trovare e sequestrargli il documento di fondazione di Ansar Al Islam, uno spaccato interessantissimo sugli obiettivi e le finalità del gruppo. Così si scopre che Ansar «non è un gruppo né regionale né etnico (al suo interno, si evince dalle numerose intercettazioni, militano anche diversi europei), si basa sulla religione islamica sia nella teoria che nella pratica, in tutti i campi». Ansar, si legge nei documenti sequestrati a Krekar, ha come scopo «il ritorno del califfato e lavora in 76 regioni è 56 nazioni».. Secondo gli inquirenti. Ansar «è strutturata come una vera e propria organizzazione combattente islamica che persegue finalità terroristiche; i campi da essa gestiti sono orbitanti nella galassia di Al Qaeda e i suoi combattenti imparano tecniche di guerriglia, spionaggio, uso alle armi e confezionamento di ordigni esplosivi e non convenzionali come sostanze tossiche o venefiche. Nei suoi campi di addestramento è stata trovata documentazione riferibile a diversi combattenti provenienti dai paesi arabi più disparati ma anche dall'Europa, Italia compresa, e dal continente americano». Tra le carte ritrovate, anche una «Enciclopedia della Jihad» con un indice analitico della «sezione esplosivi e sabotaggi» con alcuni fogli relativi alla fabbricazione di ordigni e trappole esplosive. Infine, «di rilevante interesse investigativo», il rinvenimento nel Kurdistan iracheno, «di documenti di identità relativi a stranieri dimoranti in Italia, segnatamente nella città di Milano» e, ancora un volta, Cremona. Nella cui moschea, gli investigatori hanno trovato recentemente materiale inquietante, dai manuali per la guerriglia a quelli per la fabbricazione di bombe. Così conclude l'ordinanza di arresto firmata dal gip di Brescia, Spanò, nel febbraio scorso: «Vi è infine da rilevare come il focolaio eversivo annidato nella moschea cremonese appaia lontano dall'essere spento, se è vero che dopo l'arresto di Tabelesi e Rafik...la guida spirituale è stata affidata Rouass Najib, ossia la persona controllata il 27 giugno 2003 in Varese in compagnia di Rouiane Mohamed, destinatario (come Rafik) di ordine di cattura internazionale per gli attentati a Casablanca e per l'appartenenza al "Gruppo islamico combattente marocchino". Né si può dire che il copione delle prediche sia mutato, se è vero che 1*8 dicembre 2003, Rouas Naijb, oltre a inneggiare alla vittoria dei muijaddin in nome di Allah, ha insistito sull'idea che "la religione diventi una spada sul collo dei cristiani, perché la terra crolli sotto i loro piedi come un terremoto, perché le loro bombe scoppino su di loro e sui loro figli"». I magistrati si sono trovati di fronte ad una rete dell'odio II vero braccio armato di Osama bin Laden composto soprattutto da algerini e sunniti Le intercettazioni telefoniche hanno rivelato il piano «di fare una strage in Lombardia con almeno 250 morti nelle chiese e in metrò» Iraq, arrivò in Norvegia nel 1991 con lo status di rifugiato politico, poi è tornato più volte in Kurdistan. Prima di fondare Ansar al Islam, Krekar è stato esponente di