GRANDE FRATELLO PERCOSSIGA E L'EX BRIGATISTA

GRANDE FRATELLO PERCOSSIGA E L'EX BRIGATISTA PROGRAMMA RAI SULTERRORISMO GRANDE FRATELLO PERCOSSIGA E L'EX BRIGATISTA Ugo Magri METTI un Grande Vecchio della Repubblica, Francesco Cossiga, in una trasmissione tipo il Grande Fratello: con la telecamera che studia i personaggi quasi di nascosto e un microfono che «ruba» i loro discorsi. Prova ad ambientare la scena non nel solito studio televisivo adrenalinico, ma nell'atmosfera rarefatta di un appartamento borghese con i mobili coperti da lenzuola (come usava nelle case di una volta per proteggerli dalla polvere). In questo ambiente intimo e un po' spettrale, che deliberatamente evoca situazioni già viste di recente in film come Buongiorno notte di Bellocchio oppure The dreamers di Bertolucci, fai entrare ima protagonista autentica delle Brigate Rosse, quale fu Adriana Faranda. Infine manda tutto in onda sulla Rai, una serie di puntate in cui gli ospiti si accomodano nel salotto e rievocano, quasi confidandosi tra loro sottovoce, le gesta più sanguinose del terrorismo... Chi ricorda la famosa inchiesta di Sergio Zavoli sulla Notte della Repubblica, o non si è perso una battuta del più recente Blu notte di Carlo Lucarelli su Rai Tre, probabilmente avvertirà un tuffo al cuore non appena il programma sarà messo in onda (per il momento è ancora un progetto curato da un gruppo di giovani entusiasti che si raccoglie intomo alla casa di produzione Wilder). E forse lo spettatore che aveva più di vent'anni all'epoca del rapimento Moro proverà disagio per questa contaminazione eh stili, affidata non per caso a una giovane spericolata promessa della cinematografia italiana, Alex InfasceUi, regista di AJmost blue e del thriller-noir di prossima uscita II siero della vanità. E cosa dire dell'inedita coppia Cossiga-Faranda (ma non è detto che sarà Yuiùcal, due mondi che accettano di incontrarsi dopo un quarto di secolo con quella reciproca simpatia da cui vengono accomunati i sopravvissuti di una lunga tragica guerra? A qualcuno (i reduci) sembrerà troppo tardi, ad altri (i famighari delle vittime) dolorosamente presto. Insomma: lo scandalo sarà nelle cose. Immancabilmente si leverà la protesta contro quest'ultima incarnazione della tivù-spettacolo, dove perfino un dramma collettivo come il terrorismo verrà riproposto con la spregiudicatezza dei format di successo. Eppure per i più freschi di memoria, per quanti all'epoca di via Fani andavano all'asilo o non erano ancora nati, per quei nostri figli che i sondaggi ci svelano terribilmente all'oscuro degli anni bui, e refrattari a saperne di più, la Storia in versione Grande Fratello può snodarsi secondo una trama comprensibile, familiare, diventando addirittura una formula cult con tanto di imitatori. E comunque: la dissacrazione resta di gran lunga preferibile all'oblio; mandare in scena le sofferenze di un decennio è sempre megho che rimuoverle. Non per nulla Cossiga, il Picconatore, ha accettato senza esitare la proposta di interpretare se stesso. E la Faranda, donna coraggiosa, di mettere a nudo i suoi, i nostri anni di piombo.

Persone citate: Adriana Faranda, Alex Infasceui, Bellocchio, Carlo Lucarelli, Cossiga, Cossiga-faranda, Faranda, Francesco Cossiga, Sergio Zavoli, Ugo Magri