Perugini: «Gilera torniamo grandi» di Enrico Biondi

Perugini: «Gilera torniamo grandi» AMBIZIOSI PROGETTI PER IL MOTOMONDIALE Perugini: «Gilera torniamo grandi» Enrico Biondi Inviato a MILANO In attesa che Max Biaggi, domattina a Milano, ci mostri la Honda dei sogni, quella che fu di Valentino Rossi che il pilota romano vuole portare al successo iridato magari proprio a spese del pesarese passato alla Yamaha, ieri - in una cornice un po' insolita per il mondo dei motori - un altro marchio storico del Mondiale, la Gilera, ha presentato la stagione 2004. A fare da sfondo alle rosse moto di Pontedera (la Gilera fa parte del Gruppo Piaggio) nientemeno che lo stadio Meazza di San Siro. E mentre il «tempio del calcio» era nelle premurose mani di un gruppo di giardinieri intenti a rizollare una fascia laterale, a poca distanza lo stato maggiore della società toscana presentava la nuova sfida 2004 in un mondo, quella delle piccole cilindrate, classe 125, che anche quest'anno presenterà al via il fior fiore delle Case motociclistiche (Honda, Aprilia, Ktm, Malaguti e Derbi): una kermesse dove i fuochi d'artificio sono all'ordine del giorno. Ogni gara una battaglia, ogni curva, rettilineo o chicane è quella buona per tentare l'attacco, mettere in crisi gli avversari, superarli e batterli. E la Gilera ha le «armi giuste», come ha tenuto a precisare ieri Giampiero Sacchi, direttore generale del Gruppo, per ricominciare a vincere (dopo il Mondiale 2001 con Poggiali) e dare le prime soddisfazioni alla nuova società, il gruppo Immsi di Roberto Colaninno, che nell'avventura ha profuso milioni di euro (6 per la precisione, quasi 12 mihardi delle vecchie lire) e ha progetti ambiziosi per il futuro. Due i piloti che la Gilera schiererà al via: il primo è Stefano Perugini, classe '74, soprannominato l'Etrusco per le sue origini (è nato a Sutri). Un combattente nato, che non sempre ha raccolto in carriera quanto ha seminato: 5 vittorie, 142 gp alle spalle, 4 pole position, un titolo europeo. Un tipo «tosto», che non ha timori reverenziah: «Sono il tipico animale da gara, magari in prova non rendo, ma alla domenica sono là davanti con i mighori e mi faccio valere». Le sportellate, nella "ottavo di litro", sono la regola, non l'eccezione. E Perugini la scorsa stagione ne ha date e ricevute un bel numero, concludendo al 4"posto il Mondiale dopo essere stato a lungo tra i pretendenti al titolo: «Ho cambiato squadra e moto, stiamo lavorando a fondo con un tecnico di prim'ordine. Pronostici? Non ne faccio, porta male. Ma non vi deluderò». Stefano Lai, 26 anni, è invece nato a meno di un chilometro dal «Meazza». Campione italiano della 125, ha un solo obbligo: quello di fare esperienza e imparare in fretta. Nuova la proprietà, nuovi i piloti, dunque non poteva che essere nuovo anche il direttore tecnico: sarà l'ingegner Gigi Dall'Igna, lo scorso anno all'Aprilia, il responsabile del progetto 125. E visto che Dall'Igna si è costruita una solida esperienza nelle classi maggiori, qualcuno ha voluto vedere nel 9110 arrivo la possibilità di avere in futuro anche una Gilera 250. Rocco Sabelli, amministratore delegato del Gruppo Piaggio, non lo esclude, ma mette in guardia dai facili entusiasmi: «Il primo obiettivo è il rilancio del marchio, anche attraverso il motomondiale. Il futuro si costruisce quando si hanno i conti in ordine». Le moto come il calcio, quindi: i salti nel buio sono banditi. Stefano Perugini, 29 anni

Luoghi citati: Aprilia, Ktm, Malaguti, Milano, Pontedera, Sutri