Risparmiatori cauti dopo il crack di A. Ba.

Risparmiatori cauti dopo il crackRisparmiatori cauti dopo il crack Bankitalia: credito più difficile per le imprese con rating bassi ROMA Il crac Parmalat ha avuto effetti limitati sul sistema bancario italiano, ma ha reso più prudenti sia le banche nell'erogare credito, che i risparmiatori ad investire. Per ristabilire le condizioni «espansive» dello scorso dicembre è dunque «necessario ristabihre un clima di serenità per le banche», il cui ruolo di «assistenza» nei confronti del sistema economico è fondamentale in una fase «delicata» della congiuntura. La Banca d'Italia, pur non dicen¬ dolo apertamente, adombra il rischio di un «credit crunch» per l'economia italiana scossa dal dissesto del gruppo di Collecchio. Il bollettino economico di Via Nazionale usa parole prudenti, ma ammette «una maggior cautela nell'erogazione di prestiti», soprattutto nei confronti delle grandi imprese. Quanto agli effetti dei casi Cirio e Parmalat sul mercato europeo delle obbligazioni, Bankitalia spiega che le condizioni di finanziamento per le imprese italiane con buoni fondamentali sono rimaste invariate, mentre so¬ no peggiorate quelle per gli emittenti più rischiosi. Via Nazionale avverte che è ancora troppo presto per valutare il vero impatto dei crac sul mercato dei bond, ma si può dire con certezza che gli investitori haimo cercato di correre ai ripari: i casi di insolvenza dell'ultimo anno e mezzo «hanno indotto i sottoscrittori a un atteggiamento più selettivo». Mentre la Banca d'Italia chiede dunque condizioni adeguate di fiducia per il credito, in Parlamento si cerca di ritrovare l'unità sul documento conclusivo dell'indagi¬ ne conoscitiva sulle vicende Cirio e Parmalat dopo l'alt di alcuni senatori della maggioranza la scorsa settimana. Il documento unico non incide formalmente sulla discussione del disegno di legge del governo, ma sul clima politico nel quale inizierà la discussione. «Ci stiamo avviando verso una soluzione bipartisan» hanno detto ieri i presidenti delle Commissioni Finanze e Industria del Senato Riccardo Pedrizzi e Francesco Pontone. «Si farà tutto il possibile per chiudere al senato giovedì con il voto». Nel frattempo alla Camera, dove la discussione non ha invece subito intoppi, il presidente della Commissione Attività produttive Bruno Tabacci ha attaccato il sistema bancario che nelle scorse settimane si era' difeso in Parlamento dalle accuse di aver saputo in anticipo ciò che stava accandendo a Cirio e Parmalat. «Se avessero incrociato l'esposizione bancaria della Parmalat, quale risultava dalla centrale rischi della Banca d'Italia, con quella registrata sui bilanci della Parmalat stessa, avrebbero verificato degli impressionanti scostamenti». [a. ba.]

Persone citate: Bruno Tabacci, Francesco Pontone, Riccardo Pedrizzi

Luoghi citati: Roma