I tifosi a Panucci: «Vattene da Roma»

I tifosi a Panucci: «Vattene da Roma» MUIJA DM 20 MILA EURO PER IL DIFENSORE GIALLOROSSO CHE. IN RANGHINA A REGGIO CALABRIA, SI E RIFIUTATO DI ENTRARE IN CAMPO I tifosi a Panucci: «Vattene da Roma» Capello si sente tradito: credevo di aver fatto molto per lui polemica CHINAGLIA svilì Vakareggi a nonno boUito, Baggio chiese la camicia di forza per Sacchi, Vieri lanciò contro Trap una bottiglia di acqua benedetta dallo sponsor. Di alterchi immortalati tra allenatori e sudditi sono piene le cineteche, l'anomalia di quello tra Panucci e Capello è che il giallorosso si è rifiutato di entrare, non di uscire. Panucci ha avuto un seguito, lo spirito d'emulazione ha viaggiato via sateUite nell'arco di poche ore: a Detroit, domenica sera, basket Nba, saputo di essere stato escluso dal quintetto base nella sfida ai Pistons, Alien Iverson si è tolto la tuta dei suoi Sixers, rimettendo 5IÌ abiti borghesi e sedendosi a Dordo campo. «l'm starter», io devo iniziare, ha detto a Chris Ford, il tecnico che voleva proteggerne le ginocchia di vetro, ferme da 3 settimane. Rispetto a Panucci, Iverson incide più sui risultati (secondo marcatore di tutta la Nba) ed è meno conciliante nei modi (adora le pistole e le effervescenti compagnie legate all'uso delle stesse), ma il barnum del basket non può fame a meno. Del talento come degli eccessi. Di Panucci, invece, i tifosi della Roma vogliono fare a meno a partire dalla prossima puntata, che pure è la serata del derby. Da domenica e per sempre: lo hanno spiegato con linguaggi crudi lungo tutta la mattina, intasando i centralini delle radio private della Capitale, che a livello di sentenze valgono più del Tar. Per accendere il fuoco, Marione, il leader spirituale del tifo giallorosso, ha usato una torcia, mica un cerino. «Non deve più indossare la maghe della Roma», e subito è stato scavalcato a sinistra nell'insulto al terzino traditore: «Je conviene mettese er casco, quanno esce de casa». Guai a Capello, se sceglierà di schierarlo contro la Lazio, fingendo che nulla sia accaduto: secondo l'ultra sarà l'allenatore a escogitare ima soluzione alternativa per la difesa già sgonfiata dalla sicura squalifica di Zebina. Panucci (che già il 19 ottobre contro il Parma s'era rifiutato di entrare senza però essere ripreso dalle telecamere), non ha intenzione di chiedere scusa al tecnico e ai compagni e il suo livore non è sceso di temperatura dopo aver conosciuto l'entità della multa affibbiatagli, 120 mila euro, il massimo previsto - nel caso specifico - dalle norme dello statuto dei calciatori. Né il giocatore potrà rifiutarsi di pagarla. dovendo ancora percepire cinque mensilità arretrate dalle quali verrà detratta la sanzione. Capello, che ba ribadito di credere ancora alla rimonta sul Milan («vanno forte, ma io non mollo»), non ha assorbito la botta, lui che considerava Panucci il suo terminale nello spogliatoio. Altro che i vaffà di Cassano, le fughe di Lima, i chili di Candela: «Credevo di aver fatto molto per lui, e comunque quando si fa parte di un gruppo se ne devono accettare le regole». Panucci non è nuovo a queste prodezze (si distinse anche col Lippi in versione nerazzurra), ma neppure Capello è alla prima esperienza con le baruffe intestine. Nell'anno dello scudetto si divertiva a far entrare Montella in corso d'opera, anziché dal primo istante, e quello - che segnava anche bendato - un pomeriggio sbottò, complice la temperatura africàna. Era il 10 giugno 2001, la Roma subì l'imprevisto pareggio del Napoli: Capello ordinò all'attaccante di entrare, ma dalla bocca del giocatore uscirono epiteti raccapriccianti. Non fosse stato per Totti, che nello spogliatoio si affaccendò poi a tenere lontani i duellanti, sarebbero volati mani e scarpini ripieni. Per questo Cassano preferisce restare a casa, piuttosto che scaldare la panchina. Detesta quella dell'Olimpico, colpito da allergia inconscia. Due anni fa, inizio novembre, non si presentò in ritiro per la partita contro il Perugia, dopo aver saputo che erano occupate tutte e 11 le maglie da titolari. Quando lo seppe Edmundo, finale dei Mondiali '98 contro la Francia, che a lui era stato preferito Ronaldo in crisi epilettica, la prese così bene che dopo il suo sfogo fu convocata d'urgenza una truppa di falegnami per restaurare lo spogliatoio. Il tecnico non è nuovo a diverbi coni suoi: nell'anno dello scudetto rischiò di venire alle mani con Montella E Cassano preferì non presentarsi in ritiro '~i - * oiadora Seccato per la panchina imprevista Panucci sì era già rifiutato dì entrare in campo in occasione della partita contro il Parma del 19 ottobre 2003

Luoghi citati: Detroit, Francia, Lazio, Lima, Reggio Calabria, Roma