L'Osce censura le elezioni russe di Anna Zafesova

L'Osce censura le elezioni russe PUTIN: TUTTI NON FANNO CHE CRITICARMI, E' LO SPORT NAZIONALE L'Osce censura le elezioni russe Contro lo «zar» appelli a pagamento di Berezovskij Anna Zafesova MOSCA «Consolidare la democrazia»: nella notte della sua vittoria, dopo una solitaria passeggiata sulla piazza Rossa transennata per lui, Vladimir Putin ha annunciato la sua priorità per i prossimi quattro anni: incoraggiare le libertà politiche e lo sviluppo dei partiti. Una dichiarazione quasi inaspettata, forse una risposta a chi, in Russia e in Occidente, vede il suo secondo mandato vinto trionfalmente come un autoritarismo che ha schiacciato tutte le manifestazioni alternative. Il 71,2 per cento del conteggio finale è quasi il venti per cento in più rispetto alle prime elezioni di Putin nel 2000: quasi 50 milioni di russi, la metà eli tutto l'elettorato, ha scelto l'attuale presidente per altri quattro anni. Un risultato che i giornali liberali russi hanno considerato ieri «asiatico», paragonandolo alle percentuali dei colleghi del presidente russo nelle repubbliche ex sovietiche dell'Asia Cen- trale. La festa al Cremlino, con la pioggia di congratulazioni da parte dei leader di tutto il mondo, è stata guastata ieri dal verdetto degli osservatori internazionali: Julian Yeats, capo deUa delegazione della Osce l'Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa ha parlato di «elezioni molto ben organizzate, ma non corrispondenti agh standard europei». Gli osservatori hanno rilevato la «discriminazione» degh altri cinque candidati da parte dei media russi e l'insufficiente trasparenza delle operazioni di conteggio dei voti. Yeats ha però negato brogh palesi: «Non disponiamo di fatti sull'ipotetica aggiunta di schede elettorali neUe urne, anche se ne abbiamo sentito parlare». Rudolf Bindig, capo della dele- gazione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa che gode nell'establishment russo di una reputazione di «nemico» - è stato più esplicito parlando di un «regresso» della democraticità deUe elezioni russe e in particolare dell'inequità della campagna elettorale nei media, scesa secondo lui a un livello perfino inferiore rispetto ai tempi di Gorbaciov o delle tv oligar¬ chiche. Bindig ha anche espresso perplessità sul voto nel Caucaso, in particolare, in Cecenia, dove Putin ha conquistato il 93 per cento, facendo capire chiaramente di non credere a questo risultato. Il neoeletto presidente aveva già risposto a preoccupazioni analoghe espresse domenica dal segretario di Stato americano Colin Powell, invitando nella notte della vittoria le «cosiddette democrazie sviluppate» a badare di più ai propri problemi con la democrazia. E ieri mattina è ritornato a insistere che il suo secondo mandato sarà quello deUe riforme economiche, anche drastiche: «Il popolo appoggerà decisioni impopolari, non importa quando dure e di mercato, se saranno fondate e ben preparate», ha detto al suo nuovo govemo. E poi ancora, per smentire di essere ormai uno zar, Putin ha scherzato di essere aperto alle critiche: «Tutti non fanno che criticarmi, è lo sport nazionale». Un'esagerazione, ma qualche voce di protesta si è levata anche ieri, nella giornata di trionfo. Del resto, il quasi 25 per cento raccolto da oppositori di sinistra e di destra (secondo, con il 14 per cento, il comunista Kharitonov; 4 per cento per la liberale Khakamada) mostra un fronte intemo non così compatto come forse il Cremlino vorrebbe. L'oligarca ribelle Boris Berezovskij ha pubblicato sulla seconda pagme del «Kommersant» (quotidiano di sua proprietà) - ma anche su alcuni grandi quotidiani occidentali, tra i quali «Repubblica» e «Financial Times» - una denuncia delle irregolarità deUe elezioni presidenziali russe, con un appello agli altri leader del G8 a prendere le distanze da Putin. E la rete tv semindipendente Ntv ha provocatoriamente messo come prima notizia dei suoi tg non le elezioni presidenziali, ma il devastante incendio dell'ottocentesco Maneggio: un rogo gigantesco nella notte elettorale proprio sotto le finestre di Putin, disastro che qualcuno giudica un presagio funesto e qualcuno considera addirittura un attentato contro il presidente. L'accusa: discriminati gli altri cinque candidati Il Presidente annuncia le sue priorità: consolidare la democrazia incoraggiare le libertà politiche sviluppare i partiti Il presidente russo Vladimir Putin durante il discorso al Paese pronunciato ieri dopo la vittoria alle elezioni presidenziali

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