Dodicenne palestinese kamikaze senza saperlo di Aldo Baquis

Dodicenne palestinese kamikaze senza saperlo IL PREMIER ISRAELIANO SHARON: «IMPOSSIBILE FARE NEGOZIATI IN QUESTO CLIMA, PROCEDEREMO DA SOLI» Dodicenne palestinese kamikaze senza saperlo Salvo per un guasto, la bomba era nello zaino Aldo Baquis TEL AVIV Attimi di puro terrore sono stati vissuti ieri nel posto di blocco militare israeliano di Hawara (presso Nablus, Cisgiordania) quando un telefono cellulare collegato a un ordigno di 7-10 chilogrammi, in fase di ispezione, ha improvvisamente preso a suonare. A breve distanza dal telefono si trovava ancora Abdallah Kurian, 12 anni, originario di Nablus. Aveva appena constatato che nello zainetto che gh era stato consegnato poco prima perché attraversasse il posto di blocco c'era forse la sua condanna a morte. I soldati hanno fatto appena a tempo ad urlare: «Bomba» e ad ordinare a tutti di cercare riparo. Ma per un guasto tecnico la bomba non è esplosa e Kurian dopo un interrogatorio - ha fatto ritomo incolume alla propria abitazione. Secondo una ricostruzione di fonte israeliana, l'uomo che ieri ha chiesto ad Abdallah di prendere in consegna lo zainetto è un militante di Tanzim, un gruppo paramilitare legato ad al-Fatah. Il piccolo - che secondo i militari israeliani ha «una faccia d'angelo» - si è presentato al posto di \ Uocco trascmando un carretto \ con tre grandi borse. Lo zainetto ha subito destato l'attenzione di una soldatessa perché spuntava un filo elettrico. Vistosi scoperto, Abdallah ha cercato la fuga. Ma è stato un tentativo vano. Lo zainetto è stato aperto ed intuito il pericolo è stato deposto in un apposito contenitore di cemento. L'ordigno era l'ormai classico corpetto da kamikaze, potenziato con viti e bulloni. Secondo la televisione commerciale «Canale 10», la vicenda ha allora assunto una svolta imprevista e drammatica. Qualcuno, evidentemente, seguiva da breve distanza gh spostamenti di Abdallah e dell'ordigno. Questo qualcuno, nella speranza di uccidere militari isareliani, ha allora composto il numero dell'apparecchio ben sapendo che avrebbe anche sacrificato la piccola staffetta palestinese. Il guasto tecnico ha salvato la vita di tutti. Ai soldati Abdallah ha assicurato che ignorava il contenuto deUe borse che gli erano state affidate. Se fosse riuscito nella missione, ha aggiunto, avrebbe ricevuto un buon compenso pecuniario. Poco dopo il premier Ariel Sharon è comparso alla Knesset, per illustrare il suo piano di disimpegno dai palestinesi, che è molto osteggiato anche nel suo govemo e nel suo stesso partito. Dopo aver dedicato un lungo preambolo alla totale assenza di azione da parte dell'Autorità nazionale palestinese contro le infrastrutture terroristiche e contro la «sobihazione antiebraica», Sharon ha aggiunto - riferendosi alle esplosioni di domenica nel porto di Ashdod: «Il cinismo palestinese si è mostrato di nuovo nella sua forma crudele ed omicida quando da un lato al-Fatah ha rivendicato la paternità dell'attentato e dall'altro, in lingua inglese, lo ha condannato». Fra i palestinesi, ha ribadito Sharon, «non esiste un leader che mostri coraggio e volontà di combattere il terrorismo». Stando così le cose, ha concluso, è vano sperare in una ripresa dei negoziati ed Israele dovrà procedere attraverso la realizzazione di mosse unilaterali sul terreno. Fra questo, un ritiro dalla quasi totalità di Gaza. L'intervento di Sharon ha ricevuto appena 46 consensi, e 45 voti contrari. Ma a Gaza, la politica di Sharon viene interpretata come un'ammissione di resa di fronte alla tenace lotta annata della Intifada. L'attacco dei due kamikaze al porto di Ashdod (una struttura protetta da 150 guardiani ben equipaggiati) e il quasi successo nel sabotaggio di un importante deposito di bromo hanno scatenato scene di entusiasmo popolare a Gaza. Il hceo nel campo profughi di Jabalya dove studiavano i due kamikaze (avevano solo 17 anni) ha già dato all'Intifada cinque «martiri». Il preside ieri ha onorato la memoria dei caduti e ha esortato i compagni di studi ad emularne l'esempio/ Nel frattempo i dirigenti di Hamas si sono dati alla clandestinità. Temono che Israele, per rifarsi dello smacco ad Ashdod, rilanci la pohtica dell'esecuzioni mirate dei suoi dirigenti pohtici. Ieri il ministro della Difesa Shaul Mofaz ha presieduto una consultazione di sicurezza al termine della quale è stato ordinato ai reparti corazzati di tenersi pronti per nuove incursioni nella striscia di Gaza. Mentre così alla Knesset Sharon spiegava la necessità per Israele di abbandonare una volta per tutte quella striscia di terra, il suo esercito completava i preparativi per tomare ad occuparla, sia pure temporaneamente. Una soldatessa israeliana con il ragazzo di 12 anni fermato ieri al check-point di Hawara con una bomba nello zainetto

Persone citate: Abdallah, Abdallah Kurian, Ariel Sharon, Shaul Mofaz

Luoghi citati: Ashdod, Cisgiordania, Gaza, Israele, Tel Aviv