Cercando tra gli Ufo trovi il senso del mondo di Augusto Romano
Cercando tra gli Ufo trovi il senso del mondo Cercando tra gli Ufo trovi il senso del mondo Augusto Romano CHI megho di Giorgio Manganelli avrebbe potuto scrivere di dischi volanti, oltre che di fantascienza, di letteratura favolistica e di futuribili? Evidentemente nessuno, come testimonia questa raccolta, sempre fresca, sempre provocante, di suoi articoli su Ufo e argomenti affini apparsi su vari giornali italiani tra il 1972 e il 1990. Giacché Manganelli, come ebbe a dire, coltivò sempre "una aggressiva indulgenza per il racconto fantastico"; anzi, per il fantastico tout court. Sino al punto di appheare con straordinaria disinvoltura la figura del rovesciamento: insofferente della realtà fattuale, tangibile e perciò insignificante - contro cui già Gadda aveva rivolto i suoi strali acuminati commentando le costruzioni dei geometri brianzoli - Manganelli celebra l'irreale come realtà vera, intrmsecamente allusiva e perciò scoppiettante di possibili sensi. Sarebbe improprio vedere in questo soltanto una forma di snobismo e di sofisticazione intellettuale. Manganelli certo si diverte, ma in quel divertimento si annida l'angoscia, e una religiosità che teme di rivelarsi. La vita è sconfitta, desolazione, derisoria apocalisse, ma scrittori visionari e notizie improbabili aprono le porte della mente e permettono di gettare uno sguardo su di un altro mondo (ima fata morgana?): il mondo dei miti e dei simboli, nei quah si mostra a volte per un attimo la trama segreta di ciò che appare. La ricerca del senso è l'ethos di Manganelli, la speranza da cui egli si difende ostinatamente con un pudore che assume le forme del risentimento e di una invenzione insieme affilata e lussureggiante. Lo strazio, mai esibito, è premessa e stimolo per una possibile salvezza: riecheggiando Holderlin (e qui Manganelli certo si schermirebbe), egli scrive: "La salvezza, se esiste, è nello stesso luogo in cui abita la disperazione." E' facile allora comprendere come il prin¬ cipio di contraddizione sia non soltanto la chiave di volta della sua visione del mondo ma anche la ragione nascosta del suo stile. Spiazzamento, duplicità, messa in tensione degh opposti, l'ossimoro come strumento normale per la descrizione della realtà, e un continuo stare nel paradosso, che è anche un modo per sfiorare delicatamente, quasi senza farsene accorgere, i nodi dolenti della vita e il mistero che dietro quelli si nasconde. Come tutto ciò sia possibile senza pedanteria, con un tono ilare e pungente, costruendo capricci, favolette e divertimenti, permettendosi all'occasione il pezzo di bravura, questo è il mistero che Manganelli si è portato con sé. In lui ogni argomento si sostanzia di immagini, le quah per così dire si inseguono secondo un movimento centrifugo, che consente al tema principale di espandersi indefinitamente, di occupare territori limitrofi senza mai perdere la sua identità, cercando ancora una volta il proprio senso, il proprio fine, "nella matematica inesauribile del sogpo". Il primo dei suoi scritti sugh Ufo inizia così: "La delusione più cocente e insieme più astratta della mia vita [...]fu senza dubbio il mancato sbarco dei marziani nel decennio tra il 1950 e il '60. " Come mai? Manganelli coglie subito l'aspetto proiettivo che si nasconde nella credenza nei dischi volanti. Riprendendo esplicitamente una tesi junghiana, egli vede negli Ufo i simboli di un che di assoluto, l'espressione di una "esigenza intima di ritrovare il nodo del mondo [...]in un momento in cui il problema del senso del mondo è totalmente e scientificamente represso." Allo stesso modo la fantascienza nasce dallo sgomento di quel che brulica nei nostri spazi interiori: essa "fornisce le razioni di malessere, conflitto, e appunto demenza, senza le quah la vita non è vita". Così Manganelli, sempre attento agli aromi di cose lontane, bizzarre, stravaganti, ci offre una ragione di vita, giacché noi "viviamo di cose inutili: di cose utili si langue, deperisce e muore." Un'antologia raccoglie gli articoli di Manganelli su dischi volanti e affini: lo scrittore celebra l'irreale come realtà vera, con tono ilare e pungente affronta il mistero che si cela nel sogno, nei miti e nei simboli, la sua fantascienza nasce dallo sgomento di quel che brulica nell'interiorità «i»» M»*-' Giorgio Manganelli UFO e altri oggetti non identificati Quiritta,pp.219.G 14 A N T O L O G
Persone citate: Gadda, Giorgio Manganelli, Holderlin
Luoghi citati: Manganelli
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