Reinvestire il capitale scegliendo un profilo di rischio più basso

Reinvestire il capitale scegliendo un profilo di rischio più basso LA POSTA DJ MAGGI Reinvestire il capitale scegliendo un profilo di rischio più basso miei anziani genitori, oltre a Btp triennali hanno investito 30.000.000 delle vecchie lire, con la Banca Sella, in Fondi bilanciati intemazionali. Al momento risultano circa 14.000 euro. Vista la valutazione del rischio (medio/alto) comunicataci dalla banca stessa, i miei genitori vorrebbero ritirare tutto il capitale e reinvestirlo con un rischio minore. Chiedo un suo parere perché io ho perso fiducia nelle banche e non credo più in quello che mi viene proposto. Maresa St. Della valutazione del rischio medio-alto non è stato tenuto adeguatamente conto nel momento dell'investimento. Bisognerebbe conoscere quale percentuale del patrimonio è investita nei fondi bilanciati rispetto ai Btp triennali, e bisognerebbe sapere l'età dei genitori e se l'intero portafoglio, tra Btp e fondi, deve intendersi di integrazione della pensione o può essere lasciato investito per un certo tempo, almeno 5-8 anni. E si tratta di vedere come adattare la situazione attuale alle esigenze ridefinite (tra cui la volontà dei genitori di reinvestire con un rìschio minore). Aspettarsi che dall'esterno, dalla banca o da chiunque altro, arrivi la soluzione ideale senza una propria convinta compartecipazione nelle decisioni è sempre illusorio. Gli andamenti finanziari futuri sono imprevedibili per chiunque: ciò che si può e si deve fare è fissare il livello di rischio e l'orizzonte temporale, e trovare poi gli strumenti finanziari che possono soddisfarli. Più si accetta il rischio, minori sono le garanzie di ottenere risultati elevati nel breve o medio termine. Solo se si azzera il rischio puntando unicamente sui titoli di Stato di breve termine si ha la garanzia di un risultato, che naturalmente è tanto più basso quante più è sicuro. M Le lamentele della promotrice SONO una promotrice (ex bancaria) indignata e delusa nel leggere la risposta data alla signora Piera Bosi il 2/2/2004 nella sua Posta. Sono indignata perché senza conoscere la situazione finanziaria e la propensione al rischio della signora (come da lei evidenziato neUa risposta), e senza che peraltro le venisse richiesto, ha definito disonesto il promotore che la segue: perché non ha dato per scontato che il consiglio ricevuto dalla signora derivasse dal fatto che chi svolge l'attività di consulenza sa che bisogna diversificare il portafoglio e che in molti casi investire sull'azionario è l'unica strada per ottenere dei buoni risultati, ma è partito invece dal presupposto che l'unico motivo fosse il tornaconto del promotore? E come mai non ha anche speso due parole per criticare il comportamento della banca che per ben due volte ha «consigliato» alla signora di acquistare bond spazzatura? E dal momento che il presupposto di un buon investimento è la diversificazione del portafoglio, cosa che il promotore ha fatto ripartendo l'investimento tra un fondo monetario e alcuni fondi azionari, non sarebbe corretto, soprattutto nei confronti dei suoi lettori, mettere in evidenza un buon consiglio? Sono delusa perché un giornale come La Stampa permette di demonizzare una categoria di professionisti onesti, già fin troppo messa in difficoltà dai fatti accaduti negli ultimi tre anni e da quanto scritto da parte di una cattiva stampa. Nella speranza di poter leggere in futuro risposte eque e professionali, le auguro buon lavoro. Antonella Bernardi Abbiamo riletto lettera e risposta. Accuse tanto pesanti non possono essere lasciate cadere nel nulla. Ebbene, riscrìveremmo parola per parola quanto risposto alla signóra Bosi, e consigliamo alla signora promotrice di andarsi a rileggere il testo con animo più sereno e con più attenzione. Di prendere tutti i punti della nostra argomentazione e di non estrapolare, anzi di non inventare concetti fuori contesto. Ma parta soprattutto dalla convinzione che noi «non demonizziamo la categoria di professionisti onesti» cui lei appartiene: giudichiamo su fatti e comportamenti singoli, che ci vengono dalle segnalazioni dei lettori e purtroppo, talvolta, anche dalla cronaca nera della finanza nazionale. Punto primo, non ho assolutamente «definito disonesto il promotore». Punto -econdo, ho scritto che non conoscevo la propensione al rischio della investitrice, ma anche che, non sa¬ pendo le percentuali tra i diversi fondi, giudicavo squilibrato l'insieme per la presenza preponderante, numericamente, di fondi azionari e settoriali sull'unico fondo monetario. Aggiungendo esplicitamente che, comunque, «un conto sarebbe se il SC/o fosse nel monetario, o viceversa». Punto terzo, nel caso in cui la risparmiatrice (che ha 70 anni, perché la promotrice non lo ricorda nel suo attacco?) avesse avuto la gran parte investita negli azionari, come si poteva persino ipotizzare (ma non lo feci) avendo la signora Bosi scritto che «il loro valore è sceso di molto», dire come ho sostenuto «che il lavoro fatto dal promotore per la cliente-lettrice di 70 anni non è degno della definizione di consulenza» è giudizio del tutto legittimo. Che qui difendo al 100oZo, anche arricchito dalla chiosa: «La finalità appare più quella dell'incasso delle commissioni di vendita e di gestione». E' scandalizzata, la signora promotrice, che io abbia tirato in ballo il «tornaconto»? Eppure fior fior di Sec e di Consob lavorano da anni proprio sul tasto delicato del conflitto di interessi, che vale per reti e banche. Quanto al giudizio che non sarebbe stato dato all'operato degli istituti di credito, è risibile per chiunque segue questa rubrica. Sulla malaconsulenza agli sportelli La Stampa, non solo io, ha scritto tutte le volte che c'era da farlo. m Modifica millesimi e detrazioni A modifica di millesimi di -proprietà, delle scale e dell'ascensore, come deve essere approvata, se ha trovato costantemente l'opposizione di alcuni? Se non è stata presa all'unanimità, la relativa delibera è nulla o annulla¬ bile? Può avere effetto retroattivo? Che effetto ha la variazione, se è stata prr untata denuncia di inizio ^avori per godere della detrazione del 41-3607o riportando le vecchie suddivisioni allegate al regolamento condominiale contrattuale? Nicola Tangari Bari Sia i millesimi di proprietà che i millesimi di gestione (ascensore, scale, riscaldamento) sono modificabili, in linea di principio, solo all'unanimità, se allegati al regolamento condominiale contrattuale, salvo specifiche eccezioni stabilite dal codice (art. 69 delle disposizioni di attuazione, relativo a quelli di proprietà, che prevede comunque l'impugnazione davanti al giudice). I soli millesimi di gestione adottati con una delibera non valida possono, secondo la giurisprudenza recente, diventare effettivi «per facta concludentia», quando non contestati per un lungo periodo di tempo (cosa che non pare essersi realizzata, nel caso in questione). La modifica non ha effetto retroattivo, salvo che delibere assembleari approvate regolarmente l'abbiano resa tale. Ciò risolve tra l'altro il nodo delle denunce ai sensi della detrazione del 41-360Za. m Potatura obbligatoria delle piante ABITO in un condominio a 3 piani e nelle ultime assemblee si è discusso della potatura di piante per un problema di luce ad alcuni appartamenti. Esiste una responsabilità civile e penale per danni causati dalle piante a terzi o a condomini? L'assicurazione condominiale copre anche questa responsabilità ed è obbligatoria? E' possibile obbligare alla mani Qnzione la parte restante del condominio, tenendo conto che solo i primi piani vorrebbero potare per avere più luce? Battista Erba Villasanta (Mi) Le polizze condominiali non sono obbligatorie. Cosa coprono, varia da polizza a polizza. La responsabilità civile e penale esiste. I condomini al primo piano, anche se in minoranza, hanno diritto alla potatura per il rispetto del diritto di veduta. m Costruzione abusiva all'ultimo piano POSSIEDO un alloggio al mare in una palazzina di sei alloggi. Il condomino del terzo piano attico ha costruito una stanza sul terrazzo, che costituisce anche tetto a tutto l'edificio. Come mi devo comportare visto che è stato eseguito senza autorizzazione condominiale e comunale? Cosa doveva fare l'amministratore? Pier Giorgio Marchetto Se la costruzione è abusiva e non condonata o condonabile, è possibile denunciarne il proprietario. Dal punto di vista del condomìnio, vale quanto stabilito dall'articolo 1127 del Codice civile: i! condomino proprietario dell'ultimo piano può elevare nuovi piani o nuove fabbriche, salvo che risulti altrimenti dal titolo di proprietà e salvo che le condizioni statiche dell' edificio o il suo decoro architettonico non lo consentano. Deve però corrispondere un'indennità agli altri condomini pari al valore attuale dell'area da occuparsi, diviso per il numero per il numero dei piani, ivi compreso quello da edificare, e detratto l'importo della quota a lui spettante. In tal caso vanno rivisti anche i millesimi di proprietà e quelli eventuali di gestione. Ha collaborato Silvio Rezzonico presidente nazionale Confappi-Fna Acura di GLAUCO MAGGI E-mail: glauco.maggi@lastampa.it Chi desidera risposte in tema di risparmio e investimenti, banca, casa, fisco, pensioni e previdenza scriva a: Tuttosoldi via Marenco 32 10126Torino

Persone citate: Antonella Bernardi, Battista Erba, Bosi, Nicola Tangari, Pier Giorgio Marchetto, Piera Bosi, Silvio Rezzonico

Luoghi citati: Bari, Villasanta