Gli speculatori puntano anche sul made in Italy

Gli speculatori puntano anche sul made in Italy HEDGEFUND Gli speculatori puntano anche sul made in Italy Quanto made in Italy c'è nei portafogli dei grandi gestori hedge? Non troppo, se si guarda ai resoconti dei fondi alternativi di successo che operano. Ma c'è qualche sorpresa che emerge dai prodotti «long/short equity» (specializzati nell'azionario). New Star European hedge fund (-l-8,860Zo nel 2003), per esempio, dedica un 4DZo del portafoglio a Lottomatica. «Per la posizione di oligopolio nel segmento dei giochi - spiega il gestore Richard Peese -. Una situazione che protegge i margini e genera un costante flusso di cassa. Al netto del prossimo dividendo in distribuzione ad aprile, l'azione capitalizza 5,5 volte il cash flow rispetto a un valore mediano dei concorrenti di 12,5 volte». Non è però l'unica scelta made in Italy: «Siamo cauti sulle prospettive di crescita dell'area euro, a causa deUe pressioni provocate dal cambio sulle aziende votate all'export. L'entusiasmo sul recupero degh investimenti delle imprese è stato contagioso e ha spinto troppo in alto cichei e tecnologici. Siamo corti di questi settori e lunghi di difensivi a buon prezzo come Autostrade». Una piccola incursione nel listino italiano l'ha compiuta anche Aster-X Europe, un h^dge con targa olandese di grande successo; partito nel giugno del 2002, ha aumentato progressivamente l'investimento complessivo in titoh azionari, passando da meno del 400Zo del patrimonio (febbraio 2003) all'attuale 64,70Zo. Il mese scorso il fondo ha capitalizzato al massimo i rally di alcune «mid cap» chiudendo con un guadagno netto del 4,790Zo. Il gestore Pieter-Jan Huesken, naturalmente, è soddisfatto dei risultati raggiunti. Tra i suoi dieci principah investimenti, l'unico nome italiano è quello di Sorin, secondo Huesken sottovalutato dal mercato rispetto ai concorrenti, per la presentazione troppo vaga degh obiettivi della società da parte del management al momento dello spia off da Snia. «Un altro titolo che ha sofferto a febbraio è Glaxo - aggiunge Huesken -. Ma con Reed Elsevier è l'unica blue chip del nostro portafoglio, composto da 41 posizioni al rialzo e 19 al ribasso». [Borsa&Finanza]

Persone citate: Aster, Reed Elsevier