Aem, una privatizzazione difficile
Aem, una privatizzazione difficile AL VIA LE PROCEDURE Aem, una privatizzazione difficile a La partita, forse decisiva, si giocherà domani in consiglio d'amministrazione. In quell'occasione, infatti, sarà possibile conoscere le decisioni di Edison e Atei, i principali soci privati di Aem Milano, sui nuovo statuto proposto dal Comune di Milano, socio di maggioranza in vista della privatizzazione. La situazione, all'apparenza, è «paradossale», come l'ha definita il sindaco Gabriele Alberini. L'eventuale veto dei privati (decisivo perché occorre la maggioranza qualificata del 60oZo al 'assemblea del prossimo 29 aprile) renderebbe impossibile la privatizzazione dell'utility meneghina. Ma il nuovo statuto è altrettanto paradossale: la proposta, infatti, che il Comune aumenti i suoi poteri dopo aver ceduto il 17,60Zo del capitale scendendo al 33,40Zo. Con le nuove regole, necessarie per ottenere il consenso politico alla privatizzazione, Palazzo Marino potrà nominare sia il presidente che la maggioranza dei consiglieri, circostanza che i privati giudicano singolare. Ma il sindaco non dispera di riuscire a convincere i privati che questo sarà comunque un passo nella direzione giusta. Non sarà però l'unico ostacolo al collocamento della quota (incasso stimato, 460 milioni), metà con la vendita a grandi investitori, metà con l'emissione di un convertibile offerto al pubblico. Sarà necessario, infatti, attendere il giudizio del Tar sul nuovo statuto.
Persone citate: Gabriele Alberini
Luoghi citati: Comune Di Milano, Edison, Milano
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