«Non ci siamo arresi a Hollywood»
«Non ci siamo arresi a Hollywood» «Non ci siamo arresi a Hollywood» I registi: «Lavoriamo con grandi star perché sono bravi attori» LOS ANGELES Sono gli autori di film che hanno ottenuto un seguito da culto, oltre che «Fargo» lavori come «Barton Fink» e «Raising Arizona» o «Il grande Lebowski». Due film makers rispettati per la loro originalità, per il loro humor un po' dark ma sempre intelligente e per averci introdotto ad un universo di personaggi bizzarri e memorabili. Sono Joel e Ethan Coen, entrambi sceneggiatori, il primo regista, il secondo produttore e sempre intercambiabili. I quali, a pochi mesi da ((Prima ti ammazzo e poi ti sposo», adesso realizzano pure loro un remake, «La signora omicidi» e assoldano un altro superdivo: Tom Hanks. Ce da preoccuparsi? Hanno tradito e ceduto alle lusinghe hollywoodiane? L'idea che anche voi abbiate ceduto alla pratica del remake ha messo i vostri tanti fans in stato di agitazione? Joel: «Capisco, uno sente la parola remake e storce il naso. Ma invece che a Londra siamo in una cittadina del Mississippi, la nostra vecchietta è una nera. Abbiamo ricreato un ambiente così diverso che l'intero film ha finito per acquisire un sapore completamente nuovo». Nell'arco della vostra carriera avete introdotto il pubblico ad attori come John Turturro, Steve Buscemi, Frances McDormand. Adesso abbiamo i Clooney, le Zeta-Jones, Tom Hanks. Una nuova direzione? Ethan: ((Abbiamo voluto Tom perché prima di essere un divo è un attore molto bravo, perfetto per la parte del professore». Pensate mai a separarvi e fare cinema da soli? Ethan: «Le uniche occasioni in cui pensiamo a questa ipotesi si verificano quando facciamo interviste con la stampa. Non ci sono ragioni per cambiare». Il vostro è un cinema originale, satirico, nel quale molti leggono profondi simbolismi Joel: ((Noi non siamo dei pensatori o dei teorici. Facciamo ciò che facciamo un po' per errore, ci imbattimao in scenari e che ci divertono e decidiamo di metterli nei nostri film. Tutto qua». Siete un simbolo anche della Hollywood indipendente. Ethan: «Questa distinzione tra studios e indipendenti è perlomeno discutibile. A volte spendiamo di più, a volte spendiamo di meno. Ma ciò che conta davvero, alla fine, è il tipo di cinema che fai e noi continuiamo ad essere completamente indipendenti nelle nostre scelte». Joel: «Nessuno ci dice che cosa dobbiamo fare e se alla fine c'è qualcosa che non funziona i soli responsabili siamo noi stessi. Non abbiamo nessuno cui girare la colpa». [l.s.] I fratelli Ethan e Joel Coen
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