Ma la stella è sempre Tomba di Domenico Latagliata

Ma la stella è sempre Tomba AUTOGRAFI, RIPRESE TV, INTERVISTE E APPLAUSI PER L'EX CAMPIONE PIÙ AMATO Ma la stella è sempre Tomba Domenico Latagliata SESTRIERE NON capita tutti i giorni di sciare al fianco di ima leggenda. Alberto Tomba è testimonial di Torino 2006 e resta il più amato dal popolo della neve. A sei anni dalla sua ultima vittoria in Coppa del Mondo, è tirato a lucido come ai bei tempi e non può fare un passo senza che qualcuno gli si avvicini per chiedergli l'autografo, farsi scattare una foto magari con l'ultimo cellulare ipertecnologico. Lui ci sta: scherza, sorride e distribuisce pacche sul casco da sci ai più piccoh. Al Circo Bianco manca un personaggio come lui. Maier, Eberharter e Bode Miller stravincono, ma le folle oceaniche che radunava Tombaia Bomba continuano a sognarsele. «I miei tifosi viaggiavano per il mondo e tutti insieme facevamo spettacolo, io con loro e loro con me - ricorda lui con una punta d'orgoglio -. Ci siamo divertiti: finché il tutto si è mantenuto nei giusti limiti, è stata una splendida cavalcata. Alla fine, però, non ne potevo più: la mia privacy era sparita. Il 15 marzo saranno sei anni dalla mia ultima gara e dalla mia ultima vittoria, a Crans Montana: è una data che festeggio più del mio compleanno, pur mancandomi l'atmosfera delle gare». Dell'ambiente, però, non può fare a meno: per lavoro e per passione. Ieri, a Sestriere, Tomba ha accompagnato sulla pista del gigante il ministro degli Esteri Franco Frattini e il presidente della Regione Piemonte Enzo Ghigo: atmosfera scherzosa, come era ovvio che fosse. Un paio di discese e poi via in albergo, dove lo attendevano un giornalista giapponese e poi una troupe televisiva statunitense. Se¬ striere ce l'ha nel cuore: qui, nel 1987, vinse infatti la sua prima delle cinquanta gare di Coppa del Mondo. «Per questo, spero che ai .Giochi vada tutto bene. Ci sono state tante polemiche in questi giorni. Non entro nel merito: dico solo che bisogna lavorare tutti insieme, con spirito di gruppo, per migliorare quello che non funziona. Un esempio per tutti: a Sierra Nevada, sede dei Mondiali del 1996, c'erano autostrade larghissime che ti portavano quasi sulle piste. Qui, se non viaggi di notte, rischi di metterci anche un paio d'ore per arrivare a Torino, figuriamoci a Milano. Diamoci dentro, non si può sprecare questa occasione». Il presidente Fisi Gaetano Coppi lo vorrebbe nello staff tecnico della Nazionale: «E' ancora presto per fare l'allenatore - risponde Tomba -. Ai ragazzi dò qualche consiglio, ma solo a titolo personale. Abbiamo una super squadra di gigante che potrà fare benissimo in futuro. Rocca? Aveva iniziato alla grande, ma quando sbagli un paio di slalom diventa difficile ritrovare la fiducia». Domani, nello speciale, il valtellinese avrà l'ultima occasione della stagione per lanciare l'acuto. Alberto Tomba segue le gare del Sestriere

Luoghi citati: Milano, Nevada, Piemonte, Sestriere, Torino