Toro, in campo anche il sindaco

Toro, in campo anche il sindaco ROSSI HA IL DUBBIO FINGA PER CAGLIARI. I CONTATTI PER LA CESSIONE SOCIETARIA Toro, in campo anche il sindaco Chiamparino: «Sì ai lèttoni, se è tutto trasparente» Silvia Garbarìno TORINO Gioca due partite contemporaneamente, il Toro. Quella sul campo per la promozione in serie A terminerà a fine maggio, con eventuale appendice a giugno in caso di spareggio. Quella a tavolino per la cessione della società alla cordata subalpina-lèttone non può avere una scadenza. Di certo, però, è cominciata ed è ben avviata. S'intensificano i contatti tra l'avvocato Rossetto, rappresentante di CimmineUi, e i legali milanesi dei possibili acquirenti: imminente la prima riunione tra le due parti. L'eventuale sbarco a Torino dei «nuovi ricchi» dell'ex Unione Sovietica non spaventa il sindaco Sergio Chiamparino: «Auspico soltanto che tutto avvenga nella massima chiarezza e trasparenza e nel rispetto degli impegni presi dal Torino con l'amministrazione civica». Impegni che riguardano innanzitutto la ristrutturazione del Comunale, affidato alla società granata e sede nel 2006 delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi, e in seconda battuta la realizzazione del nuovo impianto Filadelfia, che per la Città ha soprattutto una valenza sportiva storica-sentimentale da recuperare. L'attuale dirigenza granata si è offerta intanto «per iniziative in ricordo delle vittime e di sohdarietà verso le persone coinvolte nella strage di Madrid, da concordare con i club calcistici della capitale spagnola» come enunciato in un telegramma inviato dal presidente Tilli Romero, al Rea! Madrid, all'Atletico e al Rayo Vallecano. «Con il Real Madrid c'è dalla tragedia di Superga un rapporto di amicizia dice Romero -, e in un momento simile ci è sembrato doveroso far sentire la nostra vicinanza». E la squadra? Con lo sguardo più curioso che preoccupato sul domani della società la Rossi band sta preparando la partita con il Cagliari, uno snodo fondamentale per proseguire la corsa verso la zona promozione. I sardi stanno dimostrando di non essere solo Zola dipendenti e sono la squadra più prolifica (di punti) dall'inizio del girone di ritomo, 16 quelli accumulati nelle ultime 8 gare. Il bomber honduregno Suazo condivide attualmente con il fantasista «bonsai» di Cilena il titolo di capocannoniere rossoblu, con 11 reti segnate, una in più del compagno di reparto Esposito. Un avversario più che temibile dunque, che però non sarà al meglio delle sue potenzialità. L'infermeria cagUaritana è infatti sold out: fuori mezza difesa (Festa, Maltagliati, Agostini sono ko), centrocampo privo di Brambilla e da ieri anche di Albino (entrambi ex Toro), attacco senza Esposito ma con Langella - che segnò all'andata - recuperato in extremis. Delle patumie di Reja per completare la sua formazione non si fida però Abdelilah Saber. «Zola e Suazo sono ottimi giocatori ma conoscendoli bene si sa come affrontarli, mentre invece i problemi maggiori vengono dagli elementi meno conosciuti dice il terzino marocchino -. Preferisco incontrare un avversario qualificato come il Cagliari che una squadra meno famosa, che spesso crea più insidie di una grande». In una manciata di giorni le grandi a cui il Toro deve tastare il polso sono ben due, dopo gli isolani, giovedì gli orobici di Mandorlini. «Sono partite importanti e da superare senza danni, ma non sono le ultime gare decisive per la nostra stagione». Anche Rossi ha comunque un dilemma: Finga. «Bandana» ha fatto solo metà partitella ieri a causa della contusione alla coscia sinistra rimediata contro il Pescara, e resta pertanto in dubbio il suo utilizzo domani. Il tecnico 'granata ha così provato due soluzioni, una che prevede Rizzato al posto del brasiliano e inalterato il resto del centrocampo che ha vinto contro gli abruzzesi, l'altra con Fuser a sinistra. Conticchio spostato a destra e il rientro in regia del belga Walem. Una decisione indicativa sulla fisionomia della squadra anti Cagliari sarà presa stamane dopo l'allenamento di rifinitura. Non rapida, invece, si prospetta la decisione della Provincia di Como circa il cambio di nome dello stadio lacustre, intitolato ora all'ex campione olimpico di canottaggio Alberto Sinigallia, a favore di Gigi Meroni, l'indimenticata «farfalla granata» e uno dei figli celebri di «quel ramo del lago di Como». Un segnale però importante per i cuori granata sapere che la passione per il Toro continua ad avere radici profonde anche fuori dai confini regionali. Saber: «Meglio affrontare le grandi squadre, offrono più stimoli delle piccole» Romero: «Siamo solidali con i club spagnoli, il Real ci fu vicino dopo Superga»

Luoghi citati: Cagliari, Como, Filadelfia, Madrid, Torino, Unione Sovietica