«Umberto ti amo», la Lega soffre per il suo leader

«Umberto ti amo», la Lega soffre per il suo leader CAUTELA DEI SANITARI: IL CUORE È A POSTO, AL MASSIMO SARA NECESSARIO UN BY-PASS. COMIZIO DI MARONI: FAREMO IL FEDERALISMO «Umberto ti amo», la Lega soffre per il suo leader ^eoccupano le condizioni di Bossi, il ministro trasferito in neurochirurgia Giovanni Cerruti inviato a VARESE Un comizio di Maroni, un altro di Giorgetti, un terzo di Borghezio. La Lega va avanti, deve andare avanti. Umberto Bossi ancora dorme, continua a dormire qui nell'ospedale che in città chiamano "il Circolo". E mentre Bossi combattere sta combattendo davvero, qui circola di tutto: dal solito Alessandro Cocco presenzialista tv, quello con i baffetti e il bighetto da visita da «Guinness dei primati televisivi», a Molinari Armando postino pensionato di Gignese che che porta gli auguri del Museo dell' Ombrello. C'è Rosi Mauro, la sindacalista dei Padani, tutta vestita di nero. E ci sono gli agenti della scorta di Maroni che forse hannno capito tutto: «Il ministro è a casa, aspettiamo ordini». Gli ordini arriveranno a sera, andiamo in Brianza, al comizio, ad Albiate, dove il ministro del Welfare dirà che «il momento è difficile, ma andremo avanti. Abbiamo bisogno della spinta di tutti ma faremo il federalismo». Nel piazzale dell'ospedale si fa finta che non sia successo niente, ma non è così. E non era così fin dalla mattina di ieri. Bastava guardare le finestre del reparto cardiochirurgia, 1 leghisti accorsi al capezzale del leader che aprivano le finestre del quinto piano per buttar via il fumo della tensione e delle paure. Oggi, venerdì, quel fumo nervosissimo esce dal piano ammezzato. Non siamo più in cardiochirur¬ gia, infatti, ma in neurochirurgia. Potrebbe bastare questo per capire. Basterebbe fermarsi.qui. Dal cuore di Bossi, al cervello di Bossi. Jorge Salerno, il cardiochirurgo, conferma: «Il cuore è a posto, bisogna vedere il resto». Salerno è ottimista, il cuore batte bene, è a posto. E vada bene per il cuore, e che sarà mai, alla peggio si dovrà ricorrere a un by-pass. Alle cinque del pomeriggio la Volvo verde dell'autista Aurelio accompagna Manuela, la moglie di Bossi, davanti al reparto di «Neuro-rianimazione». Non la vedrà nessuno, e nessuno Iha vista in questi giorni. Aurelio sa come evitare i fotografi. Sa che gli infermieri dell'Ospedale Circolo hanno avuto offerte da 8 mila euro per uno scatto del signor ministro sotto quel telo verde. Alle cinque del pomeriggio Aurelio tira la prima della sua Volvo come se avesse Bossi accanto, e non Manuela «la moglie del Capo». Aurelio che era l'ombra, che è l'amico e non solo l'autista. Aurelio che a mezzanotte di ieri si sente solo e lo dice: « Non sarà più come prima». A bassa voce, e con pudore, e con nostalgia. E' che siamo a Varese dove la Lega è nata, dove la Lega è cresciuta, dove si sentono cose che lontano da qui è difficile capire. Ed è difficile raccontare come stia davvero la Lega con ilCapo in un letto d'ospedale, incosciente. «Sta malissimo Bossi», dice Mario Borghezio. E non ci vuole un Borghezio p:r dirla così. Anche Borghezio sa, ma non lo può dire. Non può dire che il leader sta male, sta davvero male, anzi sta malissimo. E che lui, Borghezio, il Borghozio da Bossi amatissimo, non potrà dire che il Senatùr sta male, malissimo, e che toccherà farsene una ragione, prima o poi. Perché arrivati a questo punto, a sentire Radio Padania, c'è dell'altro. Lo chiamano e lo amano. Lo amano davvero. Radio Padania, quando è mezzanotte passata, manda in onda un'ultimata chiamata: «Umberto ti amo. Coraggio...» n leader delia tega Nord Umberto bossi a palazzo Chigi Un cattolico genovese «Non dimentico che lui è l'unico ad avere una visione tradizionalista di famiglia e società» Un sacerdote: «Basta la recita di un rosario o un lumino acceso E' doveroso» Roberto Maroni in ospedale

Luoghi citati: Albiate, Gignese, Salerno, Varese