«Le carte di Moro erano più di quelle reperiate» di R. I.
«Le carte di Moro erano più di quelle reperiate» PARIA IL CARABINIERE CHE TROVÒ IL MEMORIALE NEL COVO BR «Le carte di Moro erano più di quelle reperiate» ■ ROMA. «Su un tavolino c'era un plico con una copertina azzurra. Lo sfogliai e mi accorsi immediatamente che erano le lettere di Moro prigioniero, la trascrizione degli interrogatori, con tutte le sue rivelazioni». Così racconta Roberto Arlati, l'ex capitano dei carabinieri che partecipò alla scoperta del covo delle Brigate rosse in via Montenevoso a Milano, dove furono ritrovate le carte del cosiddetto Memoriale Moro. «Verso le 11 arrivò il mio superiore, il capitano Bonaventura, da me avvisato della eccezionale scoperta ricorda Arlati, nel corso del programma "La storia siamo noi" di Rai Educational, in onda lunedì alle 8.05 su Raitre -. Mi disse che avrebbe portato via le carte per fotocopiarle e che me le avrebbe riportate pto dopo. Bonaventura ritornò verso le 5 del pomeriggio e io potei procedere alla verbalizzazione soltanto il giorno dopo. La mia impressione fu che il volume di quelle carte si fosse assottigliato». Prosegue Arlati: «Non le avevo contate, né prima né dopo. Fu soltanto un'impressione fugace. Anche se poi, il ritrovamento di altre carte a via Montenevoso, dieci anni dopo, dietro il pannello di un termosifone, e la pubblicazione nell'ottobre del 1978 di alcune lettere sulla rivista OP, mi confermò il sospetto che forse mancassero alcune pagine». Bonaventura fu poi ritrovato morto nel novembre 2002 nel suo appartamento, alla vigilia della sua audizione in commissione Mitrokin. [r. i.]
Persone citate: Arlati, Roberto Arlati
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