E' l'Età o Al Qaedal? L'enigma diventa battaglia elettorale

E' l'Età o Al Qaedal? L'enigma diventa battaglia elettorale Il ministro degli Esteri Palacio avrebbe inviato un ordine alle ambasciate di confermare senza ombra di dubbio in tutti i Paesi la responsabilità degli indipendentisti baschi LE POLEMICHE E' l'Età o Al Qaedal? L'enigma diventa battaglia elettorale Aznar: «Non scartiamo nessuna ipotesi». Ma l'opposizione: «Il governo deve dire la verità e non nascondere le informazioni» Gian Antonio Orighi ' MADRID Età o Al Qaeda? A 48 ore dalle elezioni politiche, la soluzione del giallo sui responsabili deir«ll Settembre» di Madrid potrebbe avere un effetto notevole sui risultati delle elezioni. Il premier uscente, il popolare José Maria Aznar, ha dichiarato ieri mattina che «non scarta nessuna ipotesi» sulla strage di giovedì scorso, pur sottolineando che propende per la pista dei terroristi baschi dell'Età. Ma i socialisti di José Luis Rodri*uez Zapatero attaccano: «L'obbligo del governo è dire la verità e non nascondere le informazioni». E Arnaldo Otegi, portavoce del partito indipendentista basco Batasuna vietato in Spagna dove è considerato il braccio politico dell' Età - è ancora più esplicito: «L'Esecutivo mente per le legislative». Per capire appieno l'importanza deba risposta al drammatico quesito, in un Paese terremotato dal più orribile massacro daba fine della «Guerra Civb», nel '39, bisogna fare un passo indietro. Innazitutto bisogna parlare deb'mterventismo di Aznar nella liberazione deb' Iraq, cui si sono opposti, secondo i sondaggi, il 91 per cento degli spagnob e tutte le sinistre: il Psoe di Zapatero, i comunisti di «Izquierda Unida», gli estremisti e indipendentisti catalani di «Smistra Repubbbcana» (Ere), ago della bilancia del governo rosso-separatista della regione di Barcellona. Non è certo un caso che lo spot elettorale di Zapatero cominci con un ragazzo che mette nell'urna una scheda con la scritta «No alla guerra». Uno slogan che nella serata dell'ecatombe urlavano centinaia di ragazzi e ragazze, mentre accendevano i lumini, nella centralissima Puerta del Sol. A queste legislative votano per la prima volta due milioni di nuovi elettori. Se fosse confermato subito che gli autori della mattanza sono uomini di Al Qaeda, il partito trasversale debe sinistre «no war» ne trarrebbe un giovamento elettorale incalcolabile. E gli astensionisti verrebbero spinti al voto. Non solo. La campagna elettorale, prima deba mattanza, ruotava parecchio intomo al terrorismo e all'Età. Grazie al leader di «Ere» Carod-Rovira, che ha meontrato lo scorso 20 gennaio, nella francese Perpi- gnan, due capi «etarras», gli assassini baschi hanno dichiarato a febbraio una tregua solo per la Catalogna. Un fatto inedito, il «ceasefìre asimmetrico», nella storia deirEta( 817 morti dal '58 a 48 ore fa). Un «alto el fuego» che ha scandalizzato la Spagna, mentre Zapatero dimostrava la sua debolezza perchè non è riuscito, benché l'abbia tentato, a buttar fuori r«Erc» dalla «generalitat» catalana, sostenuta dal partito di CarodRovira, dai sociabsti del presidente Maragall e dagli eco-comunisti. Tredici giorni fa la «Guardia Civil» aveva fermato nella provincia di Cuenca (140 km dalla capitale) un furgone dell'Età con 536 chili di esplosivo desti¬ nati a far saltare otto tralicci presso Madrid. Allora il candidato popolare Mariano Rajoy, che i sondaggi danno come sicuro vincente anche se è incerto il bis della maggioranza assoluta conseguita da Azanr nel 2000, ha avuto buon gioco a ricordare la scelleratezza di Carod-Rovira rivelata da un suo articolo del '91: «Per gli attentati, guardatela cartina. Noi non siamo spagnoli, siamo catalani». Parole che avranno un peso nelle urne di domenica. Ecco perchè, ieri mattina, Aznar, furente, ha assicurato: «Tutto quello che sappiamo, lo comunichiamo agli spagnoli. Tutti gli indizi puntano sub' Età. Che cosa intendevano fare i terroristi lo scorso 29 febbraio con 536 chili di esplosivo? E' possibile che un governo spagnolo responsabile, dopo decine di anni di terrorismo deb' Età, non pensi, ragionevolmente, che devono essere loro, i terroristi baschi, i responsabili?». Alla domanda sulla possibi¬ le paternità di Al Qaeda, è sbottato: «Non gioco alla lotteria». Secondo un documento in possesso dell'agenzia «Europa Press», il ministro degli Esteri Ana Palacio avrebbe ordinato a tutti i suoi ambasciatori di difendere a spada tratta la responsabilità «etarra». Zapatero non si è fatto sfuggire l'ultima sua chance e ha chiesto al governo un «responso rapido» sui responsabili. Poi, rivolgendosi agli elettori, ha detto: «La risposta politica de¬ ve essere diversa se gli autori sono dell'Età o di Al Qaeda». Il numero tre del Psoe, José Bianco, ha accusato: «Sospettiamo che l'Esecutivo cerchi di nascondere la verità prima delle elezioni di domenica nonostante fondati sospetti di implicazione del terrorismo intemazionale». Il comunista Gaspar Llamazares, alleato di Zapatero in Catalogna, ha chiesto «la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità». Se la strage è opera della rete di Bin Laden, poi, anche al di là delle elezioni, i popolari finiranno sul banco degli imputati per aver mentito e fatto pagare alla Spagna il suo interventismo in Iraq. Ecco perché Aznar, con ragione o no, accusa solo l'Età. égL^L Non gioco alla "w lotteria. Tutto quello che sappiamo lo comunichiamo agli spagnoli. Ogni indizio punta sui baschi. Che cosa intendevano fare i terroristi il 29 febbraio con 536 chili di esplosivo? E' possibile che un governo responsabile non pensi all'Età? 99 ||jC/^ La risposta ^^ deve essere diversa a seconda della identità degli autori Sospettiamo che l'esecutivo cerchi di nascondere la verità prima del voto di domenica nonostante si allarghino i fondati sospetti della implicazione del terrorismo internazionale 99 Conferenza stampa del leader dell'opposizione, il segretario del Partito socialista spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero José Maria Aznar durante i minuti di silenzio che ieri a mezzogiorno sono calati su tutta la Spagna