L'Età smentisce: non siamo stati noi di Gian Antonio Orighi

L'Età smentisce: non siamo stati noi Una dinamica che ricorda quella degli attentati suicidi in Medio Oriente quando i soccorritori del corpo dilaniato degli attentatori ritrovano soltanto il capo LE INDAGINI L'Età smentisce: non siamo stati noi «Trovate cinque teste, forse sono i kamikaze» Gian Antonio Orighi MADRID I terroristi baschi dell'Età smentiscono la loro responsabilità nell'I 1 Settembre di Madrid. E voci non confermate né dal governo né dalla polizia parlavano ieri dei ritrovament-o di cinque teste dai lineamenti arabi in uno dei vagoni colpiti nel quadruplice attentato ferroviario di 48 ore fa. Potrebbero essere i resti di kamikaze di Al Qaeda. Intanto, la lista dei caduti continua a crescere:già 199di ^nazionalità. Solo 141 sono già identificati («Finora nessunitaliano», ci dice la nostra ambasciata). I feriti ancora in ospedale sono 279, di cui 18 tra la vita e la morte, 38 gravissimi e 40 gravi. Ma la Spagna non si piega al terrore. Alle 18, un'ora prima della partenza dei fiumi umani che ieri sera hanno riempito le piazze - milioni di spagnoli a testimoniare il loro sdegno contro la mattanza - un uomo che si è presentato come un portavoce dell'Età ha telefonato al suo braccio giornalistico, «Gara», e alla tv pubblica e indipendentista basca «Eitb» smentendo la responsabilità dei terroristi baschi nel massacro. Ma già dal primo pomeriggio nella capitale girava una voce che, se confermata, attribuirebbe ad Al Qaeda la paternità della strage. La versione, recepita da fonti dell'antiterrorismo spagnolo, assicura che in uno dei treni colpiti sono stati trovati i resti di cinque teste con le sembianze mediorientali. E' un particolare estremamente importante: in tutti gli attentati con uomini-bomba, come quelli contro Israele, restano intatte, dopo la scoppio della bomba che si portano addosso, solo le teste più qualche rimasuglio di arti superiori. La stessa fonte indica che il massacro sarebbe stato eseguito da un commando islamico giunto dal Marocco per iniziare un'ondata di attentati in Europa. Ma la versione del governo, dopo il ritrovamento di uno zainetto imbottito di esplosivo, scoperto in uno dei vagoni colpiti, rimane principalmente quella della responsabilità dell'Età. Anche se i dubbi rimangono. «Il servizio segreto spagnolo, il Cni, ha sospettato sin dalla prima ora un'implicazione della rete di Bin Laden» rivelava ieri il quotidiano filo-socialista «El Pais». E il liberal «El Mundo» accennava alla possibilità di un'alleanza Eta-Al Qaeda nella ecatombe e nella sua edizione online di ieri mattina, titolava a tutta pagina un significativo «Età o Al Qaeda?». Un fatto inedito ma non impossibile, visto che i terroristi baschi, negli Anni 70, hanno ricevuto addestramento militare in Libano e il loro partito - ormai fuorilegge - «Batasuna» ha ricevuto un paio di anni fa una delegazione ufficiale di Hamas in Euskadi. Un ultimo dettaglio: parte dell'esplosivo rubato dall'Età in Francia negli anni scorsi, Titadine, è stato utilizzato per compiere attentati in Israèle. Mentre.sono state messe in allarme rosso tutte e nove le centrali nucleari del Paese, il ministro degli Interni, Angel Acebes, ha reso noto nel pomeriggio che l'esplosivo dello zainetto era «Coma 2-Eco», una dinamite fabbricata in Spagna, rinforzata con spezzoni di mitraglia. L'Età utilizza invece esplosivo di marca «Titadine», che è fabbricata in Francia. Nello zainetto c'era pure un telefonino con un timer dello stesso tipo degli otto trovati lo scorso giovedì sera in un furgone, dove c'era anche un nastro in arabo con inciso versetti del Corano. Acebes ha messo in dubbio il comunicato, diffuso nella serata dell'I 1 marzo dal giornale online in lingua araba «AJ Quds», in cui le brigate «Abu Afs al-Masri» rivendicavano in nome di Al Qaeda la mattanza madrilena. «Ho parlato con il mio collega inglese, e con ministri di altri Paesi, e la conclusione è quella che non sia attendibile. Tale brigata approfitta di qualsiasi attentato per farsi pubblicità. Il modus operandi è quello dei terroristi baschi. Ma le indagini rimangono aperte in tutte le direzioni». A Madrid intanto si continua a morire. La 199ma vittima è Patricia, un bebé di sette mesi di nazionalità polacca. La capitale, però, comincia a riprendersi. Ieri sono ritornati a funzionare tutte le linee dei treni pendolari, l'obbiettivo dei terroristi, ma sono stati usati soltanto dal 70 per cento dei viaggiatori abituali: la gente è ancora sotto choc. L'afflusso negb ospedab è continuo. Un padigbone dell'Ifema, la grande fiera campionaria della città, è diventato un immenso obitorio. Centinaia di psicologi aiutano i familiari ad affrontare lo choc la morte dei loro cari. Il governo continua a privilegiare la pista dei separatisti baschi ma secondo El Mundo quella di Al Qaeda ha trovato credito fin dall'inizio negli ambienti dei servizi. Si parla di un commando venuto dal Marocco L'ipotesi più agghiacciante sarebbe una collaborazione tra gli indipendentisti e gli islamici. Adesso molti ricordano che negli Anni 70 i militanti «etarras» venivano addestrati anche in Libano Poliziotti spagnoli esaminano quanto resta del treno distrutto alla stazione di Atocha. La rete di binari è tenuta sotto controllo da migliaia di agenti accompagnati da cani annusa esplosivo ETÀ NO Grandi fogli bianchi incollati a un muro per raccogliere firme e pensierini e, in alto, impronte di mani su un cartello anti-Eta appeso alla stazione di Atocha

Persone citate: Acebes, Angel Acebes, Bin Laden, Eco, Mundo, Pais