Smascherato il falso dentista di Giampiero Maggio

Smascherato il falso dentista E' STATO SCOPERTO DAGLI AGENTI DELLA GUARDIA DI FINANZA DURANTE UN CONTROLLO SULL'EVASIONE FISCALE Smascherato il falso dentista Lavorava a Rivarolo senza la laurea Giampiero Maggio RIVAROLO CANAVESE Per un'otturazione si faceva pagare anche più di cento euro, mentre per una pulizia dentaria chiedeva poco meno della metà. Cifre tutto sommato modeste, se confrontate con quelle di altri professionisti, e proprio per questo molte persone avevano deciso di rivolgersi a quello studio privato. Peccato, però, che l'attività di dentista lui non poteva svolgerla: perché non aveva nessuna laurea o attestato di studio che glielo consentissero, solo un diploma di maturità scientifica. Cosà un libero professionista di Rivarolo, Alberto Morzone, 49 anni, residente in corso Torino, con studio in via Gallo Pecca 21, è finito nei guai. H pm Roberto Ruscello lo ha iscritto nel registro degh indagati con l'accusa di esercizio abusivo della professione medica ,e ha disposto il sequestro di tutta l'attrezzatura che Morzone utilizzava per la sua attività. A scoprire l'inganno è stata la Guardia di Finanza, arrivata al libero professionista (in passato titolare della società Amso, poi fallita nel 1997) seguendo un'indagine di natura fiscale. Da alcuni mesi, infatti, i militari del comando brigata di Cuorgnè stavano «battendo» il territorio altocanavesano alla ricerca di evasori fiscali: una lunga lista di nomi tra liberi professionisti e imprenditori nella quale era finito anche Alberto Morzone. Su di lui c'era il sospetto che svolgesse l'attività in nero, cioè senza emettere fattura fiscale al termine della prestazione medica. Nel frattempo, però, i militari avevano anche raccolto alcune indiscrezioni sulla base delle quali si ipotizzava che Morzone non avesse titolo per operare i pazienti. Ed è stato durante un controllo effettuato un paio di settimane fa nel suo studio che il finto dentista è stato smascherato. «Non sono io ad operare i pazienti - si sarebbe giustificato con i finanzieri una volta scoperto -, lo fanno i medici che un paio di volte alla settimana vengono qui da me e utilizzano la mia attrezzatura». Una versione poco convincente: nel momento in cui i militari si | sono presentati nell'appartamento di via Gallo Pecca c'erano solo Morzone ed un paziente al quale era appena stata effettuata un'otturazione. A metterlo nei guai, poi, ci sarebbero altre testunonianze, quelle di persone che avrebbero già ammesso di aver ricevuto prestazioni mediche dal libero professionista. Il finto dentista aveva studiato un geniale stratagemma: nessuna targhetta, solo pazienti indirizzati al suo studio da amici di fiducia e un'attrezzatura all'avanguardia. L'ambiente, poi, era accogliente e il finto medico, dalle testimonianze raccolte, era anche uno che ci sapeva fare mettendo a proprio agio chi entrava e si sedeva ad attendere il proprio turno. Un sistema che aveva funzionato per armi.- Poi, forse proprio l'assenza della targhetta nell'androne del palazzo nel quale Morzone aveva affittato un appartamento e die indicasse la presenza di un dentista, aveva sollevato i dubbi di qualdie paziente. Dubbi diventati subito sospetti, poi pettegolezzi. Voci che hanno incominciato a circolare in un attimo e sono arrivate anche ai .militari delle Fiamme gialle, che pochi giomi fa si sono presentati in via Gallo Pecca 21 : «Siamo della Guardia di Finanza, ci faccia entrare per cortesia». Morzone credeva si trattasse di un semphce controllo di natura fiscale, invece una rapida verifica è stata sufficiente per dimostrare che quell'uomo che si faceva passare per dentista non avrebbe neppure potuto effettuare ima semphce medicazione. Quella del dentista è una delle professioni più a rischio di esercizio abusivo

Persone citate: Alberto Morzone, Cosà, Morzone, Roberto Ruscello

Luoghi citati: Cuorgnè, Rivarolo, Rivarolo Canavese