«Il mìo complotto antì-Putìn? Fantasìe del Kgb»

«Il mìo complotto antì-Putìn? Fantasìe del Kgb» IL CONDUTTORE INSISTE: LA CANDIDATA DELL'OPPOSIZIONE IRINA KHAKAMADA E' IN PERICOLO «Il mìo complotto antì-Putìn? Fantasìe del Kgb» L'oligarca Berezovskij respinge le accuse della star della televisione MOSCA «Non commento le dichiarazioni di un agente dell'Fsb pazzo». Boris Berezovskij respinge l'accusa di progettare l'omicidio di un candidato alla presidenza russa per gettarne la colpa su Putin. Anzi, contrattacca accusando il conduttore televisivo Vladimir Soloviov che ha rivelato la sua versione di questo piano ieri a «La Stampa» di agire per conto dell'ex Kgb. La vicenda è stata ripresa ampiamente dai media russi: a tre giorni dal voto la campagna elettorale si è tinta di giallo e l'oligarca incriminato, contattato dai giornalisti russi nel suo esilio di Londra, ha fatto rimbalzare il «complotto» nel campo del Cremlino accusandolo di voler minacciare i concorrenti di Putin. In un'intervista al giornale online «Strana.ru», Berezovskij non ha negato di aver incontrato Soloviov a Londra: «Era venuto a chiedermi soldi». Trenta o 50 mila dollari, il magnate non ricorda, come non ricorda quando è avvenuto l'incontro. Il denaro era statoi chiesto dal conduttore a titolo di compensazione per il lavoro sulla rete «Tv-6» appartenuta a Berezovskij e chiusa due anni fa: «Glieli ho dati, non sono tirchio». L'oligarca ha ammesso di avere parlato anche di elezioni, ma ha smentito di aver confidato al suo ex dipendente il piano per un candidato «vittima sacrificale» la cui morte violenta avrebbe dovuto far tremare il potere di Putin: «Se avessi progettato questo crimine non lo avrei raccontato a tutti». A Mosca erano già circolate voci che dietro alla misteriosa scomparsa, per quattro giorni, del candidato di Berezovskij Ivan Rybkin, che poi tra contraddizioni e smentite ha raccontato di essere stato rapito e drogato da sconosciuti, ci fosse il piano - fallito per motivi sconosciuti - di ucciderlo per incolparne poi i servizi segreti russi. Ma Soloviov ieri ha ripetuto che il vero pericolo lo corre Irina Khakamada, unica candidata liberale che ha impostato la sua campagna su durissime critiche all'autoritarismo di Putin. «Poniamo anche che progettassi veramente di uccidere la Khakamada - rephca Berezovskij - le sue dichiarazioni Idi Soloviov, ndr) mi avrebbero forse fermato?». Una dichiarazione che, forse involontariamente, alimenta la reputazione diabolica dell'oligarca, al quale si attribuisce la responsabilità di morti strane. Al tribunale di Mosca in questi pomi si esamina il caso dell'omicidio di Serghej Jushenkov, deputato liberale un tempo vicino al magnate, della cui morte viene accusato (nonostante si dichiari innocente) Mikhail Kodaniov, un collaboratore di Berezovskij. Irina Khakamada, la donna che viene indicata come la vittima designata del «piano», ieri non ha commentato. Anche Ivan Rybkin che una settimana fa si è ritirato dalla corsa elettorale ribadendo che non verrà «mai» meno alla fedeltà che lo lega all'oligarca suo sponsor - è risultato irraggiungibile per chi voleva sentire il suo parere sul suo ipotetico molo di «agnello sacrificale». L'unico dei protagonisti ad aver parlato è stato proprio Berezovskij, il quale però è convinto che le dichiarazioni attribuitegh sono in realtà un tentativo di «intimidire» la Khakamada per le sue critiche a Putin. Un complotto dentro il complotto insomma: il Cremlino che vuole uccidere un candidato per poi accusare Berezovskij che accusa il Cremlino. E qualcuno aggiunge l'ancora più contorta ipotesi che Berezovskij abbia consapevolmente inscenato la «confessione» del suo piano diabolico a un giornalista per far parlare di sé in campagna elettorale. Troppo complicato forse, ma i media russi si sono appassionati alla vicenda che anima una campagna finora fiacca e scontata, e si sono aggrappati all'articolo de «La Stampa», notando che finora i media italiani avevano seguito le vicende della campagna elettorale russa «senza troppo interesse». Perfino i giornalisti russi, pur abituati da anni a scandali clamorosi e omicidi eccellenti, sono rimasti increduli di fronte alle rivelazioni di Soloviov. Ma in serata il telegiornale del canale di Stato «Rtr» ha ripreso la vicenda parlando con toni seri della scoperta di «un'operazione che avreb- , he dovuto screditare non solo la leadership, ma tutto il sistema di potere». [a. z.] Putin si avvia tra polemiche e veleni a una rielezione plebiscitaria

Luoghi citati: Londra, Mosca