ll jazz«piacione» di Dani Siciliano di Bruno Ruffilli

ll jazz«piacione» di Dani Siciliano A TORINO PER MUSICA 90 IL CONCERTO DI «LIKES...» ll jazz«piacione» di Dani Siciliano Bruno Ruffilli TORINO La copertina, coloratissima, è stata realizzata da un designer autistico che ha ripetuto quaranta volte la frase «Dani Sicihano likes... » completandola ogni volta in maniera diversa. Così, commenta lei, era inevitabile che l'album si intitolasse «Likes...»-. Ma cos'è che piace a Dani Sicihano, californiana di nascita, italiana di origine e inglese dadozione? L'elettronica innanzi tutto, verrebbe da dire ascoltando il disco, uscito da poco per l'etichetta tedesca !K7 (quella di Kruder e Dorfmeister). Poi il jazz, il trip bop e anche il- grunge dei Nirvana, di cui riprende «Come As You Are», in un'elegantissima quanto improbabile versione lounge. Questa ed altre meraviglie hanno fatto del suo debutto solista un piccolo evento e promettono di rendere assai stimolante anche il breve tour itahano, che si apre domani a Torino (Cafè Procope), con un concerto organizzato dall'associazione Xplosiva e inserito nel cartellone di Musica 90. Prima cantante e clarinettista in un quartetto jazz a Richmond, poi dj a San Francisco, ai tempi dell'esplosione dell'house music, Dani Sicihano esordisce su disco al fianco di Matthew Herbert, uno dei nomi più importanti della nuova scena elettronica. In «Around The House» la sua voce si sposa a ritmi dance minimali, nel successivo «Bodily Function» si muove fra suoni campio- Dani Siciliano nati e sfumature soni, in «Goodbye Swingtime» duetta con una grande orchestra di ottoni. Negli undici brani di «Likes...», invece, Dani Sicihano cita Bjòrk e Nico, alternando momenti sperimentali e pop, una vena sottilmente malinconica («Collaboration») e un pizzico d'ironia («Canes And Trains», ma anche «Extra Ordinary», il nuovo singolo). «Same», in apertura dell'album, è una dichiarazione di intenti: sussurri, rumori, note sparse e percussioni elettroniche si susseguono in un incanto fragile che dura nove minuti e che certo deve qualcosa a quella maestra della sperimentazione sonora che è (megho, è stata) Lamie Anderson. «One String», come suggerisce il titolo, è strutturata sul suono di una corda di chitarra campionato e processato digital mente, un metodo già adottato, tra gh altri dai californiani Matmos. Ma è «Ali The Above» il vero capolavoro del disco: non tanto per la presenza di una voce maschile (Omelias Mugison, altro protegé di Herbert), quanto per l'entrata inattesa di un accordeon a metà del brano, che lo trasforma in una specie di straniante polka del terzo millennio, lieve eppure complesso, curatissimo nei suoni come nella registrazione, «Likes...» è pieno di sorprese che si svelano solo ad un ascolto attento, megho se in cuffia. Ma per «Walk The Line» va benissimo anche una discoteca. Prossime date: 12 Roma (La Palma) 13 Reggio Emilia (Maffia) Dani Siciliano

Persone citate: Dani Sicihano, Dani Siciliano, Kruder E Dorfmeister, Maffia, Matthew Herbert

Luoghi citati: Reggio Emilia, Richmond, Roma, San Francisco, Torino