Il violino e il «cioccolatte» come nel Settecento

Il violino e il «cioccolatte» come nel Settecento CLASSICA Il violino e il «cioccolatte» come nel Settecento LEONARDO OSELLA «Cioccolatiamoci senza risparmio»; una bella parola d'ordine in vigore fino a metà mese qui a Torino (ma in realtà la cioccolata va alla grande tutto l'anno). Il gustoso e calorico alimento arrivato dalle Americhe rinforza l'esercito dei propri amatori e pervade di sé ogni settore, musica compresa. Un bell'esempio oggi alle 18 alla Fondazione Accorsi di via Po 55, con un appuntamento il cui titolo non potrebbe essere più eloquente: «Cioccolato, arte e musica nel 1700». Diciamo subito che questo spettacolo, dato il numero limitato di posti a disposizione, esige la prenotazione al numero telefonico 011/8129116. Lo scopo centrale dell'evento è quello di proporre nel modo più piacevole possibile alcune composizioni settecentesche ricreando al contempo un'atmosfera d'epoca. Per questo verranno proiettate delle diapositive e saranno fomite notizie che aiutino comprendere il contesto storico e sociale relativo a quei brani; la pratica del dilettantismo musicale presso la nobiltà veneta, i lavori da concerto che uscivano dal chiuso dei palazzi grazie alle stampe e ai manoscritti, la celebre contrap¬ posizione tra i musicisti italiani e quelli francesi. Il tutto in base al presupposto che gli intrattenimenti strumentali-vocali nelle case patrizie spesso accompagnavano la degustazione di golosità, tra cui emergeva già con tutta la sua irresistibile prelibatezza il «cioccolatte». Particolarè attenzione, sotto il punto di vista figurativo, avrà la pittura del veneziano Pietro Longhi. I protagonisti dell'appuntamento saranno tre. Al violino si esibirà il romano Lorenzo Colitto (il cui strumento del fiorentino Arezio è una copia di Amati) e accanto a lui siederà il torinese Stefano Demicheli, il quale avrà a disposizione un clavicembalo del milanese Restelli, a sua volta copia di un Chistian Vater 1738. La relazione illustrativa sarà appannaggio del musicologo Stefano Aresi. Il programma si basa su pagine scelte,firmate da Jean Baptiste Semaillé, Giuseppe Tartini, Benedetto Marcello, Antonio Vivaldi, Giovan Battista Piatti, Nicola Antonio Porpora e Giovan Marco Rutini. In serata (ore 21, Conservatorio) si segnala un altro appuntamento musicale di rilievo. Nell'ambito della stagione dell'Accademia Stefano Tempia si presenta il Trio Arche; Massimo Marin al violino, Dario De- stefano al violoncello, Francesco Cipolletta al pianoforte. E' il primo dei concerti che la Tempia dedica alla memoria di Anton Dvorak nel centenario della morte. Per l'occasione si propongono il «Trio in si bemolle op. 21» e il «Trio in fa minore op. 65». La rassegna prevede il 6 aprile altre pagine cameristiche col Trio di Torino (Sergio Lamberto, Umberto Clerici e Giaco¬ mo Fuga) «rinforzato» da Marina Bertolo e Simone Briatore. E ancora gli archi dell'Orchestra Stefano Tempia si schiereranno il 24 di maggio per eseguire il «Notturno op. 40» e la «Serenata op. 22» insieme con la «Suite» del connazionale Janacek, mentre il 21 giugno il Coro dell'Accademia con Massimo Nosetti sarà impegnato nella «Messa in re maggiore op. 86».

Luoghi citati: Torino