Todt e i miracoli Ferrari «Auto e gomme perfette»

Todt e i miracoli Ferrari «Auto e gomme perfette» LATRIONFALE DOPPIETTA AUSTRALIANA ESALTA LE SCELTE DI MARANELLO Todt e i miracoli Ferrari «Auto e gomme perfette» Il capo del team ricorda le critiche invernali: «Quest'anno ci davano per spacciati ancor prima di cominciare. Invece abbiamo lavorato con metodo: serietà e impegno pagano» Stefano Mancini inviato a MELBOURNE Alla Ferrari se le ricordano le critiche di quest'inverno: «La McLaren ha cominciato a provare due mesi prima, chissà come sarà avanti nello sviluppo e nell'affidabilità». Oppure: «Perché non adottate anche voi il muso a tricheco come la Williams?». O ancora: «I team con gomme Michelin hanno un vantaggio incolmabile e la BAR-Honda, appena ha cambiato pneumatici, è subito diventata competitiva». Quando la F2004 ha cominciato a macinare record nei test (Fiorano, Mugello e Imola), l'ultima obiezione è stata: «In Australia fa caldo e le cose cambieranno». E' stata proprio l'ultima obiezione. Da venerdì la Ferrari è, continua a essere, la squadra da battere. E gli avversari sono disperati. «Se c'è un segreto è nel metodo di lavoro - spiega Jean Todt Cerchiamo di fare le cose bene, al meglio». Tutt'altro che scontato: nel discorso del direttore generale del Cavallino rientrano la stabilità della squadra e la fiducia nell'attività dei fornitori. La Bridgestone, tanto per non far nomi. «A sentire certi commenti di quest'inverno, noi eravamo spacciati ancor prima di cominciare. Invece le gomme hanno fatto un lavoro straordinario: la serietà e l'impegno pagano sempre». Di lavoro parla anche Hisao Suganuma, direttore tecnico del settore sportivo della Bridgestone. In pubblico la Ferrari gli ha sempre confermato stima e fiducia ma, al riparo dei box e coperta dal rumore dei motori, la discussione deve essere stata accesa. «Siamo orgoghosi dei nostri pneumatici - può dire oggi Suganuma -. I test invernali sono stati duri, però i risultati qui in Australia si sono visti. Abbiamo imboccato la giusta direzione: ora si tratta di andare avanti. Ci conforta il fatto che Schumacher abbia stabilito il record sul giro e le sue prestazioni siano rimaste costanti». Che cosa è cambiato da agosto, quando il giocattolo sembrava irrimediabilmente guasto? «La Ferrari ha capito la direzione in cui andavamo noi, noi abbiamo capito la loro. Ecco il risultato». Suganuma aspetta con ansia l'appuntamento del Gran Premio della Malesia: 40 gradi, asfalto rovente. Un anno fa le gomme giapponesi si sarebbero La Bridges«I record dnon sono Ora sappidi essere manche con tone: di Schumi casuali amo molto forti il caldo» sciolte. Sabato all'Albert Park hanno superato a pieni voti un primo esame a 30 gradi. «La Malesia sarà il momento chiave della nostra stagione, in quanto l'anno scorso con il caldo non siamo andati bene. Per ora siamo mólto soddisfatti: con le ultime specifiche abbiamo ottenuto una riduzione del sottosterzo e diminuito la temperatura di esercizio». Oltre alla doppietta di Michael Schumacher e Rubens Barrichello, la Bridgestone a Melbourne ha ottenuto soltanto un decimo posto con Giancarlo Fisichella (Sauber) e un quattordicesimo con Giorgio Pantano (Jordan). Tutte le altre posizioni della classifica sono occupate dalle sei scuderie clienti della Michelin. Perché soltanto la Ferrari va forte? «Stiamo preparando gomme specifiche per Sauber, Jordan e Minardi. Sono convinto che le loro prestazioni miglioreranno nel corso del campionato». I test in pista riprendono oggi a Valencia: fino a venerdì proveranno Barrichello e Badoer con la quarta F2004 e la vecchia F2003-GA, che viene utilizzata come vettura laboratorio adatta soprattutto allo sviluppo delle Bridgestone. Al Mugello e a Fiorano è invece impossibile girare in pista a causa della neve. I successi non rallentano il lavoro. «I nostri avversari sono preoccupati? Non posso dire che mi dispiace - sorride Todt -. Abbiamo realizzato una monoposto straordinaria che ci consente di guardare al futuro con ottimismo, anche se non abbasseremo la guardia. Teniamo i piedi per terra e ci concentriamo sui test». E' Barrichello il rivale più pericoloso per Schumi? «Nel Gran Premio d'Australia Rubens e Michael avversari lo sono stati davvero, nessuno ha regalato niente all'altro. Ciò che importa è l'interesse della Ferrari». Dal 2000 gli avversari non riescono a contrastare lo strapotere del Cavallino. «In realtà precisa Todt - già nel '99 abbiamo portato a casa il titolo Mondiale dei costruttori. Nel 2000, al contrario, a un certo punto abbiamo temuto di perdere tutto. Il 2001 e il 2002 sono stati anni eccezionali, mentre nel 2003 c'è stata incertezza fino all'ultima corsa. Ogni campionato è diverso e quest'anno mancano ancora 17 gare. Per fortuna abbiamo gomme fantastiche. Mi raccomando, facciamolo sapere alla Bridgestone». La Bridgestone: «I record di Schumi non sono casuali Ora sappiamo di essere molto forti anche con il caldo» a cura di Paolo D'Alessio * AERODINAMICA Il musetto (1) leggermente più spiovente rispetto alla F2003 GA supporta una nuova ala anteriore (2), con profilo ondulato e rialzato nella parte esterna. Inedito anche l'andamento delle fiancate (3). Sulla F2004 sono più corte e squadrate nella parte iniziale, per scendere bruscamente verso il retrotreno, al fine di velocizzare il flusso d'aria rivolto all'ala posteriore. Per la stessa ragione gli aerodinamici del Cavallino hanno accentuato lo «scasso» presente nella parte inferiore dei pontoni laterali e modificato la forma e le dimensioni della bocca di ingresso (4), ora più piccola e rialzata rispetto al terreno. Piccoli aggiornamenti anche ai deviatori di flusso laterali (5), ai profili alari (6) e alla forma della presa d'aria motore (7), sempre di forma triangolare ma più tondeggiante. Inedita la conformazione dello «snorkel» (presa aria motore) più alto e squadrato(8), in ossequio ai nuovi regolamenti. A Melbourne, per inaementarre il carico aerodinamico sull'asse posteriore, la Ferrari ha aggiunto due piccole appendici per compensare la perdita di carico dovuta alla diminuzione dei profili alari sull'asse posteriore (9). Lo sviluppo in galleria del vento traspare anche da dettagli come gli specchietti retrovisori, a forma di due piccole appendi (guidano e velocizzano 16 scorrimento del flusso d'aria). Cambiato il disegno delle «ciminiere» (10) e degli scarichi, più inclinati e vicini alla mezzeria della monoposto. Nuovi il profilo dell'alettone posteriore (11), le carenature delle ruote motrici e l'estrattore posteriore. Miglioramenti sotto pelle alla fluidodinamica interna, alla dislocazione e all'inclinazione dei radiatori (12) all'interno delle fiancate. «IL MOTORE Migliore accoppiamento motore-cambio (13). La Ferrari non ha lavorato tanto sulla riduzione dei pesi, quanto sull'impiego di nuovi materiali in grado di reggere gli 800 km. Potenza prossima ai 900 Cv a circa 18.800 giri/min. Valori eccezionali che, teoricamente, fanno dello «053» (sigla-dei nuovo V10) il miglior propulsore.

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