L'inutile vittoria dei superstiti della Margest di L. Ga.

L'inutile vittoria dei superstiti della Margest AGLI EX CLIENTI DELLA FIDUCIARIA FALLITA UNA PROVVISIONALE DI 270 MILA EURO CHE PERO NESSUNO PAGHERÀ L'inutile vittoria dei superstiti della Margest Aha fine i chenti truffati di Margest Fiduciaria sono rimasti in 14 a reggere - un po' come i greci che combatterono strenuamente alle Termopoh la bandiera della resistenza simbohca delle parti civili. Il cohegio della prima sezione penale del tribunale ha riconosciuto loro una provvisionale di 270 mila euro nel condannare Adriano Marcotulh (ex finanziered'assalto e scrupoloso regista di una fuga di capitali altrui) a 6 anni e 9 mesi di reclusione per il reato di bancarotta fraudolenta. Era imputato pure di falsi in bilancio a raffica dell'arcipelago delle sue società falli¬ te (Fennafìn, C.S.C, oltre a Margest) e non (Fem Partecipazioni): il reato, pressoché depenalizzato da una delle prime riforme sulla giustizia della legislatura in corso, è stato dichiarato prescritto. Marcotulh si era particolarmente apphcato nelle falsificazioni di atti sociah. Un esempio qualsiasi: l'iscrizione a bilancio di 2 miliardi e 260 milioni di lire come «anticipo per acquisto di immobili» inesistenti dà suoi prestanome. Un analogo progetto di riforma del reato di bancarotta, dopo i crack Cirio e Parmalat, è stato congelato e questo modello di finanziere di ini¬ zio Anni 90 (allora Marcotulh era un esuberante trentenne) rischia di ritrovarsi prima o poi - coi tempi delia giustizia si può propendere per il passato anteriore - condannato a titolo definitivo. Da qualche anno si è risistemato in Croazia, dove dice di curare interessi di imprenditori itahani sulla costa dalmata. Il suo avvocato, Giovanni Anfora, assicura che Marcotulh non si è costruito all'estero un buen retiro da nababbo. Di sicuro non risarcirà un euro, dopo l'implosione del trucchetto Fem: la Margest gestiva portafogli di centinaia di chenti che si videro proporre o direttamente sostituire titoli Comit, Fiat, Olivetti.... con azioni Fem, pompate con il denaro dei primi fiducianti, da 0 a 1300 lire ad azione e poi fatte crollare nuovamente a zero. Due anni fa, nelle more di un processo interminabile (i fatti risalgono al 1994), si parlava fra le parti lese resistenti di 10 miliardi di vecchie lire spariti. Le bancarotte sanzionate ridimensionano quella cifra. C'è stato anche chi ha preferito prendersi la stangata Marcotulli-Ferrero (Andrea, che se l'è cavata da tempo con il rito abbreviato e metà della pena del socio) e starsene zitto. La Fem aveva sede in corso Re Umberto 56, dove una targa dovrebbe ricordare il «passaggio» in quell'immobile di tutta una serie di società salite aha ribalta della cronaca giudiziaria: la Dominion Trust, la Bofma di Borsano. Negh stessi locah aveva pure trovato ospitalità un improbabile ma ufficiale console del Nicaragua, tal Salvatore Napoh, che, all'esplodere dello scandalo Mai^est-Fem, preferì dileguarsi dopo aver raccontato di pirotecniche imprese commerciah sulla rotta di Managua con l'ex sempre presente Marcotulh. [al. ga.]

Persone citate: Adriano Marcotulh, Borsano, Ferrero, Giovanni Anfora, Marcotulli, Mila Euro, Olivetti, Salvatore Napoh

Luoghi citati: Croazia, Managua, Margest, Nicaragua