«Mediobanca? A Sondrio interessa»

«Mediobanca? A Sondrio interessa» QUATTROMILA SOCI RIUNITI A BORMIO PER APPROVARE UN BILANCIO D'ORO «Mediobanca? A Sondrio interessa» Melazzini: pronti a intervenire assieme ad altre 3-4 banche popolari dall'inviato a BORMIO (So) La prima disponibilità ad entrare nel capitale di Mediobanca, a parziale sostituzione delle due grandi banche, Unicredito e Capitalia, destinate a limare le loro attuali quote, viene dalla Popolare di Sondrio, cioè da una di quelle popolari che da tempo erano state individuate come le possibili candidate a far parte del nuovo assetto dell'istituto di piazzetta Cuccia. Ed è direttamente il presidente Piero Melazzini, nel giorno dell'assemblea di bilancio della banca, a confermare la disponibilità. «Siamo ben contenti di poter entrare nel capitale di Mediobanca perché Galateri è un amico», spiega. Poi aggiunge: «L'eventuale ingresso sarà comunque discusso nelle sedi opportune». L'ipotesi, insom¬ ma, è concreta e ancora Melazzini rivela quale potrebbe essere la strada per un intervento nel capitale: «Ci piacerebbe farlo - dice - nel contesto di un gruppo di banche popolare, almeno tre o quattro, a meno che non si crei un apposito istituto». Orizzonte Mediobanca, dunque, per le popolari e per la Popolare di Sondrio. Ma senza montarsi la testa, perché la forza della banca di Melazzini, ed è lo stesso presidente a confermarlo davanti ai quattromila soci arrivati in assemblea in una vera kermesse popolare che ha pochi riscontri e non solo in Italia, è quella di essere banca regionale, radicata al territorio, con presenze qualificate nelle aree confinanti la Valtellina (dalla vicina Svizzera dove opera la Popolare Sondrio Suisse al Sud Tirolo con lo sbarco a Merano) ma anche in tutte le città lombarde e a Roma. Una crescita attuata per linee inteme (e non a caso per finanziare nuove filiali e agenzie ieri, in sede straordinaria, l'assemblea ha varato un aumento di capitale in forma mista, gratuito e a pagamento, che porterà alla banca circa 220 milioni di euro) che è il fiore all'occhiello della gestione di Melazzini, leader riconosciuto e incontestato della Popolare di Sondrio. «Fare bene la banca», è il suo motto che ripete davanti ai quattromila soci che lo applaudono quando assicura che «noi, nel nostro portafoglio partecipazioni, non abbiamo né Cirio né Parmalat». Una partecipazione che invece potrebbe aumentare è quella nell'Aem, l'azienda energetica milanese che ha molte cen¬ trali ih Valtellina e di cui la Popolare ha lo 0,330Zo. Se il comune di Milano collocherà quote Aem sul mercato Melazzini è pronto a comprare. Lo ammette: «Vogliamo crescere in Aem anche perché Aem vuol dire Milano e Milano paga». E spiega: ((Aem è un'azienda molto vicina alla nostra valle ed è guidata da Zuccoli che è di Morbegno». Ma è sui numeri di bilancio che incassa gh applausi più calorosi dell'assemblea, Melazzini. In sintesi: utile netto di 60,117 milioni, il 28,7207o in più rispetto all'anno prima, raccolta diretta (8,184 miliardi di euro) in crescita dell'Il,350Zo, raccolta indiretta ( 12,89 miliardi) in rialzo del 9,020Zo, gli impieghi (7,117 imbardi) aumentati del 13,930Zo rispetto a un anno fa. Numeri d'oro, insomma, per la banca che ha il singolare primato di essere ogni anno da anni la prima a presentare in assemblea il bilancio. Con soddisfazione dei soci se è vero che, in un anno, il titolo è cresciuto del 13,9907o e il dividendo proposto (0,23 euro per azione) è superiore del 2I,0507o a quello dell'anno scorso, [a. z.] Piero Melazzini, presidente della Banca Popolare di Sondrio

Persone citate: Cirio, Galateri, Melazzini, Piero Melazzini, Zuccoli