Giorno di guerra al valico di Erez: sei morti di Aldo Baquis

Giorno di guerra al valico di Erez: sei morti TERRORISTI HANNO CERCATO DI ATTACCARE L'AVAMPOSTO ISRAELIANO A PIÙ' ONDATE Giorno di guerra al valico di Erez: sei morti Gli agenti palestinesi bloccano un'automobile sospetta che esplode Aldo Baquis TEL AVIV Un notevole salto di qualità è stato dimostrato ieri dal braccio armato della intifada palestinese quando all'estremità settentrionale della striscia di Gaza tre veicoli predisposti per tempo hanno cercato in quasi perfetta sincronia di colpire i soldati israeliani di guardia. Appena un pugno di minuti, in cui esplosioni e sparatorie si sono uditi in punti diversi del valico di Erez (fra Gaza e il territorio israeliano), nella zona industriale adiacente e nel versante palestinese di quel punto di transito. Quando infine, passato il caos, è stato possibile trarre un bilancio delle vittime è emerso che fra gh uccisi vi erano quattro membri dei gruppi militari affiliati ad al-Fatah, a Hamas e alla Jihad islamica, nonché due agenti della pohzia palestinese. Una quindicina i feriti, quasi tutti agenti palestinesi. «Non c'è dubbio che la operazione mostra una crescente coesione fra i gruppi armati della intifada», ha osservato Gady Shamni, il responsabile militare israeliano per la striscia di Gaza. «Al tempo stesso, va riconosciuto che almeno in questa occasione la polizia palestinese ha prevenuto un attentato e si è comportata al megho». Parole divenute rare per un comandante militare israeliano, pronunciate del resto mentre anche ieri jeep e mezzi blindati di Israele circondavano a Ramallah il quartier generale di Yasser Arafat allo scopo realizzato in serata - di catturare uno dei comandanti deUe Brigate dei martiri di al-Aqsa. Teatro neUe ultime settimane di ripetuti attentati, il valico di Erez è spronfodato ieri nel caos verso la 10.30 di mattina quando un taxi palestinese è esploso al punto di controllo della pohzia deU'Anp da cui si accede alle palazzine israeliane adibite al transito. Secondo una ricostruzione condotta assieme da israeliani e palestinesi, gh agenti hanno bloccato l'automezzo per accertamenti: la deflagrazione potrebbe essere awenu- ta dunque anzitempo, forse per un guasto o per nervosismo. In questo episodio si sono avuti tre morti (fra cui i due agenti) e 15 feriti. Ma mentre al posto di blocco la automobile fumava ancora un secondo veicolo (una jeep di colore grigio-verde) è esploso a poche centinaia di metri, nei pressi della zona industriale. Un palestinese, forze un kamikaze, é rimasto ucciso. Pochi istanti dopo é iniziata la terza fase della operazione quando una jeep che in apparenza sembrava apartenere alle forze armate israeliane ha raggiunto ad alta velocità la palazzina del valico destinata ai Vip. La vernice usata era perfetta, così pure la schermatura di metallo ai finestrini e il lampeggiatore giallo sul tetto. Ma gh autori della contraffazione avevano commesso un errore: il numero tracciato sul cofano (44216) non era accompagnato dalla lettera ebraica corrispondente alla «Z» (ossia alla iniziale di Zahal, le forze armate) bensì da una lettera gobba ed indecifrabile. «I miei soldati sono addestrati ad aspettarsi proprio di tutto» ha detto Shamni E di fatti la loro reazione è stata immediata: quando hanno visto che la jeep sospetta cozzava contro un cancello, nel tentativo di forzarlo, hanno subito aperto il fuoco uccidendo i due palestinesi che erano a bordo, che indossavano la divisa israeliana. «Mascherati i terroristi, mascherata la loro jeep: forse - ha notato un ufficiale ad Erez - volevano anch' essi celebrare il Purim», il carnevale ebraico in occasione del quale è stato elevato in tutti Israele lo stato di allerta. Ieri sera, la pohzia di Gerusalemme ha reso noto di aver sventato un attentato suicida palestinese. Non ha fornito altri elementi. A quanto risulta, un kamikaze e un suo accompagnatore sono stati bloccati a Bitunya, alla periferia di Ramallah, mentre erano diretti a Gerusalemme. Un ordigno che avevano con loro è stato fatto esplodere da artificieri. Nei giorni scorsi un dirigente del movimento dei coloni a Gaza, il viceministro Zvi Hendel, ha rivelato l'esistenza di un documento intemo secondo cui Israele si appresterebbe a sgomberare i coloni anche con la forza e a radere al suolo le loro abitazioni, lasciandosi dietra terra bruciata. Il documento - non divulgato per intero prevede inoltre che negh scontri con i.coloni ci siano fino a 20 morti. Il numero delle vittime rischia superare il centinaio se i palestinesi dovessero sparare contro le forze in ritirata. Un documento, dunque , agghiacciante: che però é stato definito ieri «un falso totale» da fonti governative. Chi abbia allarmato il viceministro allungandogli un documento fittizio, non è ancora chiaro. La parte palestinese del punto di controllo al valico di Erez distrutto dall'esplosione dell'auto kamikaze

Persone citate: Erez, Purim, Yasser Arafat, Zvi Hendel

Luoghi citati: Gaza, Gerusalemme, Hamas, Israele, Tel Aviv