Diana: io, principessa in croce

Diana: io, principessa in croce UNA LUNGA CONFESSIONE CHE HA SCONVOLTO LA GRAN BRETAGNA Diana: io, principessa in croce La rete Nbc trasmette i nastri segreti di Lady D Maria Chiara Bonazzi LONDRA Che la vita familiare di casa Windsor rassomigliasse a uno psicodramma di Strindberg era evidente fin dal primo libro di Andrew Merton che rese inevitabile la separazione dei principi di Galles. Ma far ascoltare la voce stessa di Diana che raccontava all'autore di essersi buttata giù per le scale quando era' mónta di William e di essersi sfregiata di proposito petto e cosce con un coltellino sotto lo sguardo impassibile di Carlo è stato un potente colpo di teatro. Lo ha messo a segno l'altro ieri sera la tv americana Nbc, nella prima puntata di un documentano che ha trasmesso i brani più drammatici di sei nastri segretamente incisi da Diana a KensingtonPalace. Quelle registrazioni, in cui Diana parla a se stessa, erano state la base del libro di Merton uscito nel '92, come lui stesse ha rivelato dopo la morte della principessa (il prossimo sue volume, «Diana alla ricerca dell'amore», uscirà in giugno). Lei aveva sempre negate di avere collaborato, ma la verità è che aveva passate sottobanco a Merton le cronache del sue dolore. Ieri alcuni stralci delle registrazioni sono andati in onda sui tg della Bbc e un fedelissimo della regina come Dickie Arbiter ha commentato: «E'evidente che Diana era infehce, amareggiata e malata». Ascoltare la sua vece «fa paura», perché restituisce «tutto il suo dramma». Carlo ne esce decisamente pesto. Diana gli riserva parole taglienti per il modo in cui lui la trattava, mentre lei cercava di fare il sue dovere: «Mio marito mi ha fatto sentire inadeguata in ogni modo possibile. Tutte le volte che riemergevo per respirare, mi spingeva di nuovo giù Mi detestavo. Non credevo di essere abbastanza brava, n pubblico voleva una principessa delle favole, qualcuno che li toccasse in modo che tutto diventasse d'oro. Non si rendevano conto che quell'individue, dentro di sé, si cro- La princip cifiggeva». Quella sua rabbia era in netto contrasto con la leggerezza con cui Diana aveva risposto la prima volta che Carlo le aveva chieste di sposarla. «Ricorde di aver pensato: questo è uno scherzo. Quindi he dette: Ok, e mi seno messa a ridere. Ma lui era serissimo e mi disse: ti rendi conte che un giorno sarai regina? E una voce dentro di me mi diceva: non sarai regina, ma avrai un ruolo arduo», n primo incontro con la suocera le diede il panico: «Me la facevo addosso», fi giorno delle nozze Diana fu sul punto di far marcia indietro. «Dissi: non posso sposarlo, non posso farlo». Ma la famiglia di lei la persuase. Al momento di incamminarsi verso l'altare di Westminster Abbey, rievocava Diana, «sentivo dentro di me una calma mortale... come un agnello condetto al macello». Alle stesso tempo i suoi occhi cercavano Camilla tra la folla. Quando la trovarono. Diana pensò: «Eccoci qui. E' fatta. Speriamo che sia tutte finito». Ma i suoi segni si spezzarono il secondo giorno della luna di miele, quando Carlo cominciò a passare la maggior parte del sue tempo a leggere. Diana scopri anche che suo marito teneva due foto di Camilla infilate nell'agenda, e una volta le sorprese nel bagno mentre telefonava all'amante per dirle: «Qualunque cosa succeda, ti amerò sempre». La bulimia di Diana era «cominciata la setti mana dopo il fidanzamente. Mie marito mi aveva messe una mano intome alla vita e aveva detto: un po' cicdottella, vere?, e ciò aveva innescato qualcosa dentro di me». Dopo cinque mesi di matrimonio. Diana era «disperata»: «Ma Carle pensava che gridassi al lupo, al lupo e mi disse: non ti ascelto, esce per andare a cavallo. Così mi scagliai giù dalle scale, sapendo che ero incinta. La regina era assolutamente terrorizzata. Ma quando Carle tornò, mi ignorò». Diana.continuò a cercare di farsi male. Una volta si buttò in una teca di cristalle a Kensingten Palace. Un'altra volta dovette rientrare in antiòpe da Balmeral «per curarmi, perché ero eoa depressa. Cercavo anche di tagliarmi i polsi con le lame di rasoio e una volta he preso il coltellino di Carle dal comodine e mi seno graffiata sul torace e su entrambe le cosce. C'era molte sangue». Ma suo marito non ebbe «nessuna reazione». Il risentimento di Diana era alimentato dal fatto che la regina «era andata a dire la mia bulimia era la ragione pr cui il nostro matrimonio era fallito». Quando era incinta di William, Diana voleva l'induzione del parto ma fu difficile trovare una data compatibile con le partite di polo di Carlo: «Alla fine la trovammo. Molto gentile da parte sua». Quando nacque Harry, le prime parole di suo marito, che desiderava una bambina, furono: «Oddio, è un maschie. Oh no, ha i capelli ressi». «Quando ero incinta mi buttai giù dalle scale La regina Elisabetta era terrorizzata ma Carlo mi ignorò» La principessa Diana

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