«Quella fragola racconta la mia voglia di giocare»

«Quella fragola racconta la mia voglia di giocare» IL PERSONAGGIO: FRANCO BRUNA «Quella fragola racconta la mia voglia di giocare» MONICA PEROSINO Il primo, pubblicato su La Stampa nel 1971, raccontava lo storico incontro tra Muhammad Ali e Joe Frazier: pugni alzati, quel desiderio di sopraffazione e fierezza negli occhi che rese i due pugili delle icone del pugilato. Da allora i disegni di Franco Bruna - grafico, illustratore e vignettista - accompagnano gli eventi più importanti dello "port e della cultura, affiancano articoli e saggi, rendono reali i personaggi dei libri e, ora, si liberano dalla gabbia della bidimensione e diventano realtà. Da un disegno dell'illustratore torinese, infatti, è stato realizzato uno dei venti carri allegorici che hanno sfilato al Carnevale di Nizza. Una fragola transgenica gigante lecca una bambina che, a sua volta, sta leccando un gelato alla fragola: «Biotecnologia pericolosa», questo il soggetto scelto da Bruna per il carro: «Un modo grottesco e divertente di parlare del pericolo che le manipolazioni genetiche diventino, prima o poi, incontrollabili e ci si ritorcano contro», spiega l'autore. Dei venti carri che hanno sfilato tra le vie della città francese, quello di Bruna è stato selezionato nel prestigio¬ so gruppo di artisti provenienti da mezzo mondo e definito dagli organizzatori una «Supercoppa della matita», una squadra di Dlustratori in grado di giocare con l'insolenza dell'ironia e della critica grottesca. Il dream-team dell'illustrazione intemazionale è stato selezionato tra i migliori grafici di quotidiani e settimanah, tutti impegnati a trasformare in cartapesta il tema della biotecnologia e della clonazione: «Abbiamo lavorato senza voler essere moralisti o, peggio, rigidi: non abbia-, mo voluto far altro che giocare e divertirci con uno degli argomenti più attuali e dibattuti del momento». Personaggi dello sport, della cultura, della letteratura: itemi dei disegni e delle caricature di Bruna non hanno confini: «Anche se, in assoluto, quello che mi ha ispirato di più è stato il libro "Pinocchio", per cui ho disegnato 25 tavole. Sarà banale e scontato, ma l'ho letto e riletto centinaia di volte: tutti quei personaggi e quelle atmosfere non smettono ancora di darmi spunti e suggestioni». Franco Bruna non ama parlare, «Non ha caso - ammette - ho scelto questo mestiere. Non so esprimermi a parole, preferisco disegnare» , non gli piace molto raccontare di sé e si imbarazza se qualcuno gli dichiara ammirazione per il suo lavoro. Osserva e racconta, a suo modo, i personaggi e i soggetti che lo circondano, scovandone i lati più caratteristici, le sfumature psipologiche, gli atteggiamenti tipici: «La caricatura più difficile da eseguire è quella delle belle donne, tendono troppo alla perfezione estetica e offrono pochi spunti», spiega l'illustratore. I più facili? «Gli scrittori, senza alcun dubbio». La sua giornata di lavoro passa di fronte al tavolo da disegno, la radio sempre accesa: «E' dalla radio che ricavo la maggior parte delle informazioni, più che dalla televisione, che tende ad appiattire e a rendere tutto più superficiale - dice Bruna -. Ad esempio qualche giorno fa ho sentito un intervento di Emesto Ferrerò che ricordava i tempi all'Einaudi e i suoi rapporti con Pavese e Gadda: i due scrittori erano talmente ben descritti che potrei fame una caricatura meglio che se li avessi mai conosciuti». LA PRIMA VIGNETTA DI FRANCO BRUNA PER «LA STAMPA»

Persone citate: Bruna, Franco Bruna, Gadda, Joe Frazier, Muhammad Ali, Pavese

Luoghi citati: Nizza