«Approvare al più presto la legge sul risparmio» di Francesco Manacorda

«Approvare al più presto la legge sul risparmio» IL MINISTRO DELL'ECONOMIA A CERNOBBIO: IL METODO CHE ABBIAMO SCELTO PER LA RIFORMA E'EUROPEO E REPUBBLICANO «Approvare al più presto la legge sul risparmio» Tremonti : maggioranza e opposizione devono lavorare assieme e in fretta Francesco Manacorda inviato a CERNOBBIO (Como) Sulla tutela del risparmio maggioranza e opposizione lavorino assieme e soprattutto lavorino in fretta. A Cemobbio come oratore del seminario Ambrosetti, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti rilancia l'apertura - stretta tra alcuni paletti, come il no sulla class action o la difesa del nuovo ruolo del Cicr - al centrosinistra e spinge sul calendario: «E' fondamentale il tempo. Il testo del disegno di legge sul risparmio è stato scritto in un mese, adesso è civilmente necessario approvarlo al più presto». Anche perché «se si perde tempo non è come prima, è peggio di prima», visto che in sostanza «la rifonna ha un obiettivo economico: non interrompere il flusso del risparmio» dal mercato alle imprese. «Il metodo che abbiamo scelto per la proposta di legge sulla tutela del risparmio - spiega il ministro alla platea di Cemobbio rilancianb i concetti espressi martedì scorso al convegno romano dell'Aspen e ribaditi anche in un' intervista apparsa ieri - è prima di tutto "europeo", dato che sappiamo che non esiste spazio nel continente per iniziative particolario'spécifiche».'Ma è anche un metodo - dice - aperto al confróntor'«CercMarise"argeguìré un m^" toefe^ysptdabligjtno, die vup^ dire l'apertura della discussione a tutte le forze politiche. Non solo della maggioranza, ma anche dell' opposizione». Significa che pe ci sono dei punti sindacabili o discutibili ogni segnalazione è utile». Un esempio? Le norme che potrebbero limitare l'emissione di bond societari. «Ci è stato detto che la disciplina su certi prodotti finanziari, e in particolare sui bond, per certi effetti ci spiazza rispetto ad altri Paesi. Nessuno farà più emissioni italiane, ci viene detto. Non ho capito perché, ma se così fosse accogheremo le obiezioni e cambieremo la norma». «In Parlamento - dice battendo ancora sul tasto dell'accordo bilartisan - ci sono sei proposte di egge quasi tutte perfettamente integrabili tra di loro. Ma questo imphca'anche la rinùncia a melòdi e argomenti che vajjflo bene... per a dibàttito politìco»'ina iion evydentemffnteper fere passi cfjn^creti sulla strada delle riforme necessarie. Dunque, come aveva già detto all'Aspen «non ci sono problemi a un'eventuale modifica della disciplina del falso in bilancio, però questo significa anche la rinuncia ad argomenti secondo cui la situazione attuale dipenda da queha legge». Ma fatte tutte le doverose aperture all'opposizione ci sono alcuni punti sui quali Tremonti mette paletti ben definiti. No, innanzitutto alle «class action», le cause coUettive di responsabilità che negh Usa hanno aperto la strada a risarcimenti miliardari per i consumatori a spese delle aziende, e che i Ds vorrebbero introdurre anche in Italia. «Sempre agendo in un contesto europeo - dice Tremonti - non consideriamo posiTiye'ipòtesi del tipo della ""class' action;', perché àjaiasfrmri^bfflfl,, Sono strmnentiupici cB alcuni, e -uwardrtuttr, |j sistemi difcommon law" e non di quelli di "civii law". Noi abbiamo altri strumenti di tutela». E ancora, il ministro difende il'ruolo del Cicr, il Comitato interministeriale per il credito e il risparmio, la cui funzione esce di fatto potenziata dal disegno di legge governativo: «Ho letto sui giomah che non va bene la disciplina del Cicr. Per me qualsiasi soluzione va bene, ma per legge il govemo ha la responsabilità dell' alta vigilanza sul credito e sul sistema bancario e deve quindi avere gh strumenti per esercitare questa vigilanza. Se non sarà il Cicr trovatene altri». Sempre in omaggio allo spirito bipartisan e probabilmente a una certa diffidenza sulla riservatezza dei dibattiti Ambrosetti - «so che siamo a porte chiuse, ma non mi fido», esordisce all'inizio della sessione di domande - Tremonti evita anche di rispondere a chi gh chiede delucidazioni sul mandato a termine per il governatore della Banca d'Italia. Intanto sono molte le reazioni all'apertura verso l'opposizione da parte del ministro, reiterata ieri nell'intervista al direttore de la Repubblica. Per il responsabile economico della Margherita Enrico Letta «è positivo il segnale di apertura al dialogo fatto da Tremonti, ma alle parole devono seguire i fatti. E se sul tema del risparmio ne abbiamo visti e h valutiamo gositivamente, sulle pensioni mi sembra che 1 pfohle- ' sulle pensioni'ancneTawa Turco, -respunsabilff per il WBifltrerriei Ds: «Impedire il confronto in Commissione e andare subito iu Aula non è un buon viatico per il dialogo». Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

Persone citate: Ambrosetti, Giulio Tremonti, Margherita Enrico, Tremonti

Luoghi citati: Cemobbio, Cernobbio, Como, Italia, Usa