Cig Alitalia Maroni: pronti a intervenire di Alessandro Barbera

Cig Alitalia Maroni: pronti a intervenire LA TRATTATIVA CONTINUA Cig Alitalia Maroni: pronti a intervenire Alessandro Barbera ROMA Si allungano i tempi per la soluzione della crisi Alitalia. Al Consiglio dei ministri di oggi «non verrà esaminato nessun provvedimento» relativo all'utilizzo degli ammortizzatori sociali per il settore aereo, ha spiegato il ministro del Welfare Maroni al termine del vertice di ieri sera con le dieci sigle sindacali. «Farò solo una relazione sul confronto». Dopo la scelta dei nuovi vertici della compagnia di bandiera, sulla quale pesa una gravissima situazione finanziaria, ora il govemo sembra porsi in posizione di attesa: se ci saranno esuberi «si vedrà a conclusione del confronto tra i sindacati e l'azienda nella rimodulazione del piano industriale. Il govemo segue senza interferire ed è pronto ad intervenire qualora la situazione lo richiedesse con qualunque strumento». Il piano industriale presentato dell'ex amministratore delegato di Alitalia Francesco Mengozzi individuava 1.500 esuberi e 1.200 addetti da spostare fuori dal gruppo. Ieri mattina la compagnia ha smentito seccamente le voci che davano il nuovo Amministratore delegato Marco -nuqMSJHSWO^eSiPteialec^pr)»- vederebbe un aumento delle rotte, ma soprattutto della produtti-' vita e della mobilità del personale con l'accordo dei sindacati. «Frutto di fantasie», si leggeva in una nota diffusa dai vertici della sede della Magliana. Verrà invece «fissata un'agenda di incontri per ridelineare le linee del piano industriale con le organizzazioni sindacali». Sfumature forse, di certo c'è che Maroni ha spiegato che per affrontare eventuali licenziamenti «ci sono molte strade aperte»: una di queste potrebbe essere «l'estensione della cassa integrazione non in deroga al settore aereo». Questo però «comporterebbe un aumento del costo del lavoro». Oppure «fondi per gli esuberi sul tipo di quelli esistenti per il settore bancario e per le ferrovie». Il ministro insiste comunque nel dire che ogni decisione è subordinata all'esito della trattativa e non esclude che gli esuberi «potrebbero scomparire o essere molti di meno come è capitato in altre trattative». A chi gli chiedeva se le risorse per un eventuale cassa integrazione fossero disponibih, Maroni ha risposto che .«ci sono, ma non faccio numeri». Intervenire prima «significa dare per scontato che gh esuberi siano quelli indicati dal piano. Lasciamo che azienda e smdacati chiudano il confronto. Il govemo non è parte deUa trattativa». Punto. Soddisfatti del vertice i sindacati. «C'è stata una sostanziale convergenza di idee, l'incontro è stato sicuramente positivo», dice Raffaele Bonanni della Cisl. Un po' tutti hanno sottolineato la necessità di interventi generalizzati a sostegno del settore, ma anche di interventi ad hoc per garantire un futuro ad Alitalia. Sul piatto infatti non c'è solo il destino dei lavoratori della compagnia di bandiera, ma anche delle altre aziende in difficoltà. «Abbiamo evidenziato l'urgenza di un intervento a sostegno del settore, visto che il trasporto aereo è attualmente molto più debole di quanto si creda» dice il presidente dell' Anpav Massimo Muccioli. «Sicuramente serve uno strumento a sostegno del reddito per tutto il trasporto aereo, mentre per Alitalia il discorso è diverso», aggiunge Fabrizio Solari della FiltCgil. «Perché come non è detto che si generino esuberi se nel confronto si raggiunge l'obiettivo dello sviluppo. In questo caso si potrebbe parlare per gli eventuali esuberi non di uscita, ma di riqualificazione e formazione professionale». W

Persone citate: Fabrizio Solari, Francesco Mengozzi, Magliana, Maroni, Massimo Muccioli, Raffaele Bonanni

Luoghi citati: Roma