Vendesi corazza di Emanuele Filiberto

Vendesi corazza di Emanuele Filiberto S'INAUGURA A STUPINIGI, NELLA PALAZZINA DI CACCIA, LA RASSEGNA CHE RIMARRÀ APERTA FINO AL 14 MARZO Vendesi corazza di Emanuele Filiberto E' uno dei pezzi esposti alla Biennale d'Antiquariato LA corazza del Duca Emanuele Filiberto di Savoia, copiata dallo scultore Marocchetti per forgiare il «Caval'd Brons» di piazza San Carlo, più un curioso tavolino-carillon, donato a Re Vittorio Emanuele II nel giorno delle sue nozze con Maria Adelaide d'Asburgo, sono due sorprese «reali» in vendita dal 6 al 14 marzo alla Biennale d'Antiquariato, organizzata alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. La corazza costa 400 mila euro. Per il tavolino la cifra sussurrata pare sia superiore ai 500 mila. Saranno proposte al pubblico nello stand che riunisce gli antiquari Guido Anau Montel, Luca Burzio, Michele e Ferruccio Vaccarino. «Sono importanti pezzi storici spiegano - rintracciati in Europa. Ci auguriamo possano ritrovare degna collocazione a Torino». «La corazza - assicura Anau - fa parte di una maestosa guarnitura in gran parte già conservata all'Armeria Reale di Torino. Venne realizzata nel¬ la metà del Cinquecento da un armarolo milanese per il Duca Emanuele Filiberto di Savoia. Si compone di petto, schiena, braccio destro da torneo e braccio sinistro. E' in acciao forbito, lavorata all'acquaforte, con fondi graniti e dorati a fregi sabauda. Appare identica nei più minuti particolari all'armatura che il Duca indossa nel suo più famoso ritratto, dipinto da Giacomo Vighi, detto l'Argenta». La corazza, che non supera l'odierna taglia 44, evidenzia le forme del suo antico proprietario. Era piccolo, con vita sottile, ma robusto di spalle, specie quella destra, dove incassò senza danni due fendenti di spada, ancora evidenti sull'acciaio. Anau ricorda che «nel 1836 la guarnitura venne inviata dal Regio Arsenale a Marocchetti, affinchè potesse copiarla per il monumento che onora Emanuele Filiberto. Buona parte dei pezzi dell'armatura ritornarono poi a Torino. Questa corazza forse venne donata allo scultore. Al momento è proprietà di un tedesco, che ha deciso di metterla in vendita». La corazza compare anche fra le vistose allegorie che decorano il tavolino-carillon. «E' un ricco quanto curioso dono di nozze - racconta Michele Vaccarino - che venne offerto a Vittorio Emanuele II e alla moglie Adelaide il 22 aprile 1842, per celebrare il loro matrimonio. Vi lavorarano almeno cinque artigiani: un mìnu- siere, un ebanista, un intarsiatore, un orologiaio e un fabbro. Si tratta di un vero capo d'opera». Il piano del tavolo, ovale, è intarsiato con le raffigurazioni delle Regge di Racconigi, Moncalieri, del Valentino e di Stupinigi, intervallate da allegorie in avorio della Forza, della Giustizia, dell'Intelligenza e della Religione. Fanno corona intorno a una carta geografica del Regno di Sardegna, incisa su placche d'osso, a sua volta circondata dalle bandiere e dagli ordini dinastici dei domini sabaudi. Il,tutto è racchiuso da un bordo a rilievo, raffigurante due serpenti che si mordono l'un l'altro la coda. E' un simbolo d'eternità, sul quale sono incisi tutti i nomi dei sovrani sabaudi, da Beroldo di Sassonia a Carlo Alberto. Pari ricchezza è presente nel fusto del tavolo, in acciaio. Simula una gabbietta, dalla quale spuntano uccellini automi. Poggia su una base intarsiata, arricchita da due bianche colombe in legno, che accoglie la meccanica di un carillon. Suona la «Marcia Reale» e anima le colombe. Muovono le ali a suon di musica, mentre gli uccellini nella gabbietta ruotano su di sé. «Il tavolo - nota Vaccarino rimase a Palazzo Reale fino al 1901, quando venne messo in vendita, con taiito di decréto Regio. E' recentemente ricomparso sul mercato a un'asta londinese di Sotheby's, messo all'incanto da un collezionista cecoslovacco». Offerta da un tedesco a 400 mila euro, era stata copiata per realizzare il Caval'd Brons «Antiquari a Stupinigi», la mostra mercato biennale di antiquariato, prende avvio domani per il pubblico alla Palazzina di Caccia. Stasera sarà inaugurata dal presidente della Regione Enzo Ghigo, dal presidente della Camera di Commercio Giuseppe Pichetto, da Andrea Comba presidente della Fondazione Crt e da Anna Maria D'Ascenzo, Commissario straordinario dell'Ordine Mauriziano. La mostra rimarrà aperta fino al 14 marzo, con orario dalle 11 alle 20 e il giovedì dalle ore 11 alle 23. E' disponibile un servizio navetta, con partenza dall'wAtrium» di Piazza Solferino alle ore 10,30 e 16,30, con rientro da Stupinigi a Torino alle ore 13 e 19. Biglietti a 8 euro, ridotti a 6. A sinistra, l'antiquario Guido Anau accanto all'armatura esposta da oggi a Stupinigi A destra, il quadro che ritrae Emanuele Filiberto con un'armatura simile

Luoghi citati: Europa, Moncalieri, Racconigi, Sardegna, Sassonia, Torino