Le auto delle maestre nel mirino dei vandali di Gianni Giacomino

Le auto delle maestre nel mirino dei vandali Le auto delle maestre nel mirino dei vandali Rigate e imbrattate nel parcheggio pubblico: è giallo a Germagnano Gianni Giacomino GERMAGNANO Biglietti di minacce infilati nel parabrezza, vetri rigati, maniglie delle portiere cosparse di grasso. Per cinque maestre della scuola elementare di Viù è iniziato un incubo. Quello di non poter più parcheggiare l'auto a Germagnano, dove l'hanno lasciata in sosta per anni e anni, e dove qualcuno («I residenti», è la firma che accompagna i fogli di minaccia), non vuole più che si parcheggi. Così alle cinque insegnanti non è rimasto che raggiungere la caserma dei carabinieri di Lanzo dove hanno presentato una denuncia contro ignoti per minacce e danneggiamento. «Siamo arrivati al livello delle intimidazioni in stile mafioso - attacca Donatella Barra, una deUe maestre -. Io mi vergogno di abitare a Germagnano dove non avrei mai creduto si potesse arrivare a tanto». Tutto inizia qualche giorno fa quando su una delle macchine lasciate in sosta in località Castello, nei pressi della rotatoria che collega le due strade provinciali, le mestre trovano un biglietto. Messaggio: «Visto che noi abbiamo spalato la neve e ci siamo spezzati la schiena gradiremmo che qui non si parcheggiasse». Molto chiaro. Ma le maestre (oltre a Donatella Barra ci sono anche Maria Grazia Ferino e Bianca Vighetti che arrivano dalla valle e Annamaria Aires e Nadia Scandaliato che abitano a Lanzo), non si sono scoraggiate. «Per cinque giorni alla settimana ci incon- triamo a Germagnano intomo alle 8 e poi saliamo a bordo di una sola auto per raggiungere la scuola elementare di Viù - continua ancora la Barra -. Da anni funziona così, lo facciamo anche per ammortizzare le spese di trasporto, per scambiare quat¬ tro parole lungo i tornanti che salgono fino a Viù». Pochi minuti dopo le 13, le insegnanti ritornano a valle per riprendere le macchine lasciate in sosta. «Prima non avevamo mai avuto nessun problema spiegano - solo una nostra collega che insegna lettera nelle scuole medie di Viù era stata aggredita verbalmente da una persona, ma è rimasto un episodio isolato». Ma dopo l'avvertimento dell'altra mattina le cinque colleghe hanno pensato di chiedere un consiglio agli agenti della pohzia muncipale del comune di Germagnano: «E i vigili ci hanno confermato che quello spiazzo è suolo pubblico e ci può parcheggiare chiunque» dicono. Così su un parabrezza è planato un altro bighetto, quasi una riflessione: «Noi residenti abbia¬ mo pulito il parcheggio dalla neve per le nostre auto confidando nel buon senso degli altri. Siamo dei poveri illusi, buon senso e onestà sono morti». L'altro pomeriggio qualcuno dalla penna è passato al chiodo rigando i parabrezza delle auto e poi ha sistemato del grasso sulla manigha della portiera. «Non sappiamo chi ringraziare continua ancora Donatella Barra -. Vorremmo solo avvertire le altre persone che lasciano lì l'auto in sosta che è pericoloso». Si sfoga: «Non riusciamo a capire perché se qualcuno ce l'aveva con noi non è venuto a parlarci chiaramente. Purtroppo qui a Germagnano c'è qualcuno che è rimasto all'età della pietra e invece del confronto con le altre persone si rende protagonista di atti vandalici». Sul parabrezza misteriosi messaggi firmati «I residenti»: «Le intimidazioni in stile mafioso non ci spaventano»

Persone citate: Annamaria Aires, Bianca Vighetti, Donatella Barra, Maria Grazia Ferino, Nadia Scandaliato