«Alleanze nella Difesa sono indispensabili per un'Europa forte» di Maurizio Molinari

«Alleanze nella Difesa sono indispensabili per un'Europa forte» AUSTRIA AEROSPAZIALE «Alleanze nella Difesa sono indispensabili per un'Europa forte» Il presidente di Finmeccanica Guarguaglini negli Usa per un nuovo stabilimento: «Serve una riflessione comune su come procedere. Coinvolgere Est e Ovest» intervista Maurizio Molinari inviato a WASHINGTON LA missione americana di Pier Francesco Guarguaglini, presidente ed amministratore delegato di Finmeccanica, è coincisa con l'inaugurazione a Filadelfia dei lavori per lo stabilimento Agusta-Westland dove verrà prodotto l'elicottero Al 19 Koala, già venduto alle polizie di Arizona, Pennsylvania e delle città di New York. Conclusa la cerimonia, Guarguaglini ha fatto il punto sulle strategie aziendali per gli Stati Uniti ma anche sull'Europa. A questo proposito è sua convinzione che l'integrazione debba ((passare anche per l'industria della difesa, è una scelta politica da fare». Perché avete deciso lo stabilimento di Filadelfia e quanto conta per voi il mercato Usa? ((Aver messo la prima pietra dello stabilimento a Filadelfia significa crescere negli interi Stati Uniti, dove bisogna mantenere il contatto con il governo e con le industrie. Per noi è centrale in questo momento il programma con Lockheed per l'elicottero Us-101 che ha l'ambizione di avere un cliente prestigioso: il presidente degli Stati Uniti in persona». Come pensate di convincerlo? «L'Us-lOl vola da diverso tempo e risponde alle prestazioni richieste dunque è avvantaggiato rispetto ad elicotteri che devono ancora essere prodotti. Inoltre lUs-101 è progettato in Italia e Gran Bretagna ma sarà prodotto in gran parte negli Stati Uniti se avrà successo la gara per il ì Marine One. Un esempio'dercòirivolgimento pro-America è il fatto che il motore non sarà Rolls Royce ma General Electric. E' un progetto che incrementa la forza lavoro negli Usa». Perché iniziare a produrre sul suolo degli Stati Uniti? «Senza avere un piede in America è impossibile vendere un prodotto europeo agli Stati Uniti. Anche Peretta quando vinse la gara dovette aprire una fabbrica. L'eccezione fu l'Otomelara con il suo 76 mm: arrivò e messa in competizione con le imprese locali vinceva sempre. Producendo in America si ha maggiore possibilità di vendere. "Buy American", compra americano, è una concezione che negli Usa c'è sempre stata. Una volta che accettano un prodotto chiedono che venga realizzato almeno per fl 65 per i cento da loro. Ed a noi va bene perché in questo momento il dolla¬ ro è debole e produrre qui significa minori costi». Nella gara per l'elicottero presidenziale con l'americana Sikorski quale è la posta in palio? «Se vinciamo otteniamo due cose. Primo: allarghiamo il nostro mercato. Secondo: acquistiamo referenze utili per venderlo ad altri Paesi. Questo riguarda l'elicottero Us-101 ma anche l'aereo da trasporto C27J, realizzato con Lockheed, in grado di atterrare in breve spazio, che può avere come clienti la Guardia Nazionale, l'esercito e le forze speciah». Quale è l'ostacolo da superare? «L'ostacolo è che Sikorski si presenta come industria americana, anche se molte componenti le prende all'estero, mentre noi siamo un mar- chio europeo sebbene prodotto in loco. Si tratta di una differenza che i nostri concorrenti sottolineano ma è anche vero che il governatore della Pennsylvania oramai considera l'Agusta un'industria dello Stato, come dimostra il fatto che la loro polizia ha adottato nostri elicotteri». Quali sono le prospettive per l'industria della difesa con l'allargamento dell'Ue ad Est? «1 nuovi membri dell'Unione Europa per quanto riguarda gli armamenti pensano spesso agli Stati Uniti e lo dimostra la scelta della Polonia di prendere un caccia americano. In Europa Occidentale al^ biamo fatto dei programmi, le industrie si sono associate. Adesso bisogna coinvolgere le industrie dell' Est. Per evitare uno scenario che vede l'Europa dell'Ovest procedere verso l'integrazione della difesa e quella dell'Est andare verso accordi con gli Stati Uniti, come ha fatto l'industria ceca iniziando a lavorare su alcuni programmi con la Boeing». Come coinvolgere l'Est? «E' una scelta politica da fare : l'integrazione deve passare anche per l'industria della difesa. L'Europa nel suo complesso deve trovare una capacità di difesa, integrata con gli Stati Uniti, ma con una sua consistenza». Quali sono le scelte da compiere per una difesa integrata? ((Al momento ogni Stato ha le proprie forze annate, ciò che serve è una riflessione comune su come difendere l'Europa. Adesso l'Italia, la Francia o la Spagna hanno ciò che serve per difendere loro stesse ed i rispettivi territori, mentre deve essere l'Europa in quanto tale a . decidere come difendere se stessa ed i suoi confini. Riuscendo a passare da singoli concetti di difesa nazionale a un concetto di difesa comune si affermerebbe un'idea politica forte d'Europa e si consentirebbe anche un notevole risparmio, evitando duplicazioni». Quanto conta l'industria della difesa per lo sviluppo italiano? «La difesa e lo spazio contano molto perché la tecnologia nasce da questi campi. L'export italiano è in difficoltà perché si basa su molta innovazione e poca tecnologia ma l'innovazione una volta creata può essere copiata mentre la tecnologia ha una barriera di costi che impedisce le imitazioni. Copiare una borsetta è possibile, farlo con un satelhte è più difficile. La difesa produce alta tecnologia e quindi consente all'industria di essere all'avanguardia anche perché ogni prodotto, tranne nel caso dei missili, è duale». Il sistema «Deep Water» del Pentagono per la difesa integrata delle coste vi vede partecipi con l'elicottero Ab-139. Quale è la novità di questo progetto? (dn passato il cliente definiva l'apparato del quale aveva bisogno, adesso invece definisce le esigenze. Ad esempio prima chiedeva sistemi missilistici per difendere un aeroporto, adesso invece pone l'esigenza di garantire la difesa dell'aeroporto. Nel primo caso ci si rivolgeva solo ad un'azienda missilistica, nel secondo l'interlocutore è un'aziènda che coordina un progetto con più contratti. "Deep water" è appunto un progetto americano che riguarda la difesa complessiva delle coste, si tratta di uno dei sistemi più difficili da realizzare». éfelfò Vogliamo produrre ™" con Lockheed l'elicottero presidenziale americano. L'ostacolo? Il Sikorski che si presenta come industria locale, anche se molte componenti le prende all'estero, noi siamo europei però AA lavoriamo in loco 7^ li nuovo caccia europeo Typhoon prodotto dalla Alenia (gruppo Finmeccanica) Pier Francesco Guarguaglini

Persone citate: Buy, Guarguaglini, Peretta, Pier Francesco Guarguaglini, Sikorski