Gastronomo goloso felice di essere obeso

Gastronomo goloso felice di essere obeso LEGGERE DI GUSTO Gastronomo goloso felice di essere obeso Simona Luparia L protagonista di questo "giallo filosofico" è un killer di cani, ma non è sulla trama che vorremmo soffermarci, quanto piuttosto sulle vicende personali dei suoi 125,322 chili che per amore (o timore?) della bellissima compagna sottopone a bislacchi trattamenti dimagranti - liposuzione, sedute di psicoterapia dove lo costringono a smitizzare Babbo Natale, cure del sonno da meno trenta chili a botta, elettrostimolazioni da macchina rasso-tonificante muscolo-indurente - tutti inevitabilmente abbandonati o interrotti. Non c'è nulla da fare: Alavaro Cardoso Pires è un ciccione felice di essere grasso,"un uomo dal "metabolismo più pigro che Dio abbia creato dopo quello di Orson Welles" che si piace così, che adora la sua epa "cara figliola allevata a prezzo di indigestioni, di mal di testa, di gastriti, ma anche di carni frollate e farcite, di sughi nati dal bollore di giorni, di paste, di pani rintracciati nei più lontani angoli del pianeta". Pires non è un mangione che si ingolfa di qualunque cosa, è uno che per soddisfare clandestinamente un notturno attacco di fame non afferra dal frigorifero il primo avanzo che capita, no, lui si prepara una ricca maionese, con olio d'oliva, un uovo - freschissimo! - limone, Worchester, senape - che sia di Digione - whisky canadese, cognac, sale, pepe bianco, panna liquida e yogurt. E mentre taglia, sguscia e sbatte vuole ricordare lentamente, ingrediente per ingrediente, tutte le volte che l'ha scelta, preparata e poi mangiata. Pires è uno storico del suo cibo, e P.D. Ori, il suo creatore e alter ego - pressoché identici la stazza e l'amore per la cucina - uno che di sicuro bazzica fornelli. GRASSO Pier Damiano Ori Fernandel.pp. 123,66,20

Persone citate: Alavaro Cardoso Pires, Orson Welles, Pier Damiano Ori, Pires, Simona Luparia