Antologie di scrittori (ma com'è lontano il talent-scout Tondelli) di Mirella Appiotti

Antologie di scrittori (ma com'è lontano il talent-scout Tondelli) PROSSIMAMENTE Antologie di scrittori (ma com'è lontano il talent-scout Tondelli) di Mirella Appiotti ^" allora antologizziamo. L, Gli scrittori italiani. Via più facile per U lettore: Lam testi brevi, racconti sparsi o su tema, stili; per chi ha fretta, per chi ha sonno, per chi non vuole stancarsi.(Nonchè tradizione, anche nell'ultimo secolo, Tondelli insegna). Via più difficile per l'editore. La scelta chiede tempo, sapienza, passione, idee chiare. Ce Ihanno fatta, all'epoca, quelli di Stile Libero con i «cannibali», non ce Ihanno fatta i medesimi con i «disertori». Adesso il dibattito-autoaccusa casalingo svolto attorno ai nostri romanzieri che non saprebbero raccontare la realtà («ma che cos'è la realtà?» si è chiesto giustamente Enrico Palandri j'sembra rendere proprio le antologie di qualche utilità. O per lo meno le più incisive tra quelle in arrivo. Deboli, nella fattispecie, due appena uscite: «Viva lltalia», una specie di anti-Bossi e viva Ciampi compilata per Fandango da Oscar larussi con 11 narratori di rango, da De Cataldo a Veronesi, colta ipotesi di irrealtà; e «Gh intemperanti», 18 voci in gran parte sconosciute riunite da Meridianozero, che tenta lo scouting con gli itahani accorpandoli sotto il segno soprattutto dello «spostamento di punti di vista sulle cose». Non tutto ottimo, ci sarà ancora da lavorare. Decisamente più «in parte» «La qualità dell'aria» che minimiim fax a marzo manda in libreria: 20 scrittori under 40, ima sorta di Granta italiano, che raccontano «il proprio tempo sulla propria pelle», esperimento tentato con estrema acribia dai curatori Nicola Lagioia e Christian Raimo, romanzieri affermati essi stessi é parte del gruppo, mentre la casa editrice, Cassini, De Gennaro, la Testa fa quadrato attorno a loro, grazie anche all'esperienza con le antologie dei nuovi americani (i famosi «Bumed children)»; dei pupilli inglesi di Granta, appunto; intanto che si progetta una futura raccolta dei nuovi tedeschi. Qui il prodotto c'è. Sia che nelle trenta pagine di Emesto Moia si consumi la tragedia del terrorismo a Torino e in quelle di Elena Stancanelli la sanguinosa epopea toscana di Mario Tuli; siano l'affondo di Pascale nelle nequizie pubbliche con «Io sarò Stato?», o quello di Paolo Cognetti nel diffìcile percorso di una donna d'oggi, e poi il 1992 di Lagioia, la Parrella e uno splendido Trevi nella Roma tra Gadda e Pasolini, Gabriele Pedullà nella nuova Russia, e ancora Pica Ciamarra, Pincio, Raimo, oltre a gruppetto di nuovi, dove (da realtà ha unarisonanzaforte», dove è (d'aspetto paradossale dello stato delle cose ad essere colto», il disagio anche visivamente rappresentato, a metà libro, dal gigantesco maiale che, nei disegni di Riccardo Falcinelli e Marta Poggi, assale e distrugge Roma, scoperta metafora della politica. La «qualità dell'aria», in Italia come in Europa, non potrebbe essere più inquinata. Ciudi spada ferisce Quarta di copertina: «Un libro che parla di scrittura, di scrittori senza sangue che vivono di scuole di scrittura più che delle cose che scrivono (...). Un libro che parla dell'ceditore unico nazionale» e di un'editoria di regime che produce, salvo eccezioni, libri inutili, dannosi, devastanti». Autore Gordiano Lupi, titolo «Quasi quasi faccio anobio un corso di scrittura». Stampa Alternativa. Un libro che spara un po' su tutti, talvolta a ragione, ma che a pag. 126 confonde Covacich con la Ferrante, «L'amore contro» con «L'amore molesto». Quando si attacca è d'obbligo risultare inattaccabili. Dopo cannibali, disertori e intemperanti arriva «La qualità dell'aria», scuderia di minimum fax: 20 scrittori under 40, una sorta di Granta italiano, che raccontano «il proprio tempo sulla propria pelle» MAFALDA FA 40 «Non ha importanza ciò che penso io di Mafalda. Veramente importante è ciò che Mafalda pensa di me», diceva Julio Cortazar nel 1973, l'anno in cui Quino, ovvero «il celebre, malinconico, gentile, puntiglioso genio argentino» Joaquin Lavado Tejon (così definito da Oreste del Buono), creatore di uno dei fumetti più famosi al mondo, aveva deciso di chiudere con quella ragazzetti, brunissima contestatrice che proclamava «la minestra sta all'infanzia come il comunismo alla democrazia». Ma Mafalda non si è ritirata dalla scena, adesso compie 40 anni, Ihanno festeggiata, insieme al suo Papà e a Eco il suo ((padre putativo» italiano, al Teatro Strehler di Milano, in contemporanea con la mostra organizzata dal Touring Junior che, dalla capitale lombarda, parte oggi per un lungo giro d'Italia. Mafalda (©Joaquln S. Lavado (Quino)ICamin'ito S.a.s.)

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