Qashqai, la Nissan parla iraniano

Qashqai, la Nissan parla iraniano IDEE PER IL DOMANI Qashqai, la Nissan parla iraniano Un crossover con soluzioni brillanti; Volkswagen: il Concept C Giulio Mangano GINEVRA In un anno nel quale le novità di prodotto sembrano un po' meno numerose del solito, tocca alle concept car tenere alto il blasone e la creatività dei grandi costruttori. Anche perché è chiaro che, specie nei periodi di ristrettezze, la realizzazione di un prototipo richiede tempi ed investimenti inferiori a quelli inevitabili nei modelli di serie. Non una soluzione di ripiego, comunque, perché quasi sempre queste proposte contengono idee e fermenti creativi che non hanno riscontro nelle vetture di tutti i giorni, anticipandone invece tendenze e soluzioni che in un futuro sempre più prossimo vengono messi a disposizione dei normali automobilisti. Lo conferma l'impronunciabile Qashqai della Nissan (il suono è «cascai», in italiano), primo progetto del centro Nissan Design Europe di Londra, un aggressivo crossover a trazione integrale (il nome deriva da una tribù di nomadi montani dell' Iran sud occidentale) che è stato «pensato per giovani professionisti che amano vivere e lavorare in città durante la settimana, ma evadere nel weekend». Al di là delle contraddittorie motivazioni, Qashqai è una proposta interessante per lo stile innovativo (è lunga 4,31 metri, lai^ga 1,86 e alta ben 1,57 m, anche per le grandi ruote da 20 polhci) per la modularità dell'abitacolo, con i sedili del lato passeggero che vengono annegatinelpavimento per agevolare il trasporto di colli ingombranti e per il sistema di apertura delle portiere, senza montante. Volkswagen riprende la proposta «Concept R» vista in settembre a Francoforte come semplice vettura scoperta e la trasforma in «Concept C», anteprima mondiale di una vettura convertibile a tetto rigido - tipo le Peugeot 206 e 307 CC, per intenderci - che sarà commercializzata in tempi brevi come modello di serie da affiancare fra le «scoperte» della Casa alla New Beetle Cabriolet e alla futura Golf 5 Cabrio, che arriverà molto più tardi. Un argenteo cabriolet-coupé a quattro veri posti, con un bagagliaio capace di tenere fino a 400 litri di carico, quando la capote è sulla testa dei passeggeri, con motore e trazione anteriori. La scelta del propulsore è caduta, per il momento, sul due litri a benzina e iniezione diretta della famiglia FSI da 110 kW/150 Cv, accoppiato a un cambio manuale a sei marce. Lunga 4,41 metri, larga 1,81 e alta solo 1,43 metri, la Concept C (dove C sta per Coupé e Cabriolet) adotta pneumatici di dimensioni differenti fra avantreno e retrotreno, da sportiva autentica. Anche in questo caso - come dimostrano le proposte di Mercedes, Peu;eot, Renault e ora anche Opel (con a Tigre) e presto Nissan (con la Micra) la carta vincente è la possibilità di trasformare il cabriolet in un comodo e protettivo coupé e vicever¬ sa. Sulla Concept C la soluzione è stata trovata in un tetto composto da cinque parti intercollegate che in pochi secondi può scomparire nel bagagliaio grazie a un meccanismo elettroidraulico. Pneumatici di differenti dimensioni e abitacolo di lus-, so, con radica, pelle, alluminio satinato e grande cura nella realizzazione dei particolari, per rivolgersi a un mercato ricco e disponibile: nel 2003 gli europei hanno comprato 337 mila tra cabriolet e roadster e 240 mila coupé. Renault propone con la «Modus» il monovolume compatto che sarà ricavato suUa prossima generazione della Clio ed offre soluzioni di notevole interesse, oltre che sullo stile, sulla gestione dello spazio abitabile. È lunga 3,79 metri e proporrà le classiche motorizzazione della fascia superiore del segmento B. Citroen, invece, anticipa con la C4 sport, non solo la nuova arma per il Mondiale Marche Rally, ma l'originale berlina di segmento C che vedremo in autunno per dar battaglia a Golf, Astra, Focus e, soprattutto, Mégane e 307. Portiere senza montante: è il progetto Nissan per la Qashqai

Persone citate: Cabrio, Giulio Mangano Ginevra

Luoghi citati: Francoforte, Iran, Londra, Marche